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USURA
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USURA.
Definiz: Lat. usura, foenus. Gr. τόκος.
Esempio: But. Inf. 17. 1. Usura è vendimento d'uso delle cose, che non hanno uso, nè multiplicaziono, o di quelle, che solamente si consumano per uso.
Esempio: Com. Inf. 17. Usura è quello, che si riceve, oltre alla sorte prestata, e 'l presto sta in quelle cose, che sono in peso, o in numero, o in misura.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Usura è, quando per prestare a altri danari, o cose, le quali usando si consumano, come grano, vino, o altra vittuaglia, la persona vuole alcuna cosa più, che 'l suo capitale.
Esempio: Bocc. nov. 13. 6. Agramente cominciarono a prestare a usura.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 30. Ma grossa usura ne vuole.
Esempio: G. V. 7. 139. 3. Sono grandi prestatori ad usura.
Esempio: Dant. Inf. 11. Ancora un poco 'ndietro ti rivolvi, Diss'io, là dove dì, ch'usura offende La divina bontade.
Esempio: Vinc. Mart. lett. 74. Certificandola, che questo mio debito sarà pagato con l'usura della gratitudine di questo gentiluomo (quì per metaf.)
Esempio: Sen. ben. Varch. 2. 10. Non basta, nò, se tu pensi di dargliele a usura.
Esempio: E Sen. ben. Varch. 7. 10. Che sono cambio, giornale, e usura altro, che nomi dell'ingordigia umana, cercati fuor di natura?
Esempio: Serd. stor. 4. 153. La morte di Don Lorenzo fu vendicata cogli Egizj con grande usura (quì figuratam. cioè: con soprabbondanza, con eccesso)