Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
LISCIARE
Apri Voce completa

pag.962


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LISCIARE.
Definiz: È stropicciare una cosa, per farla pulita, e bella. L. demulcere, molliter attrectare, perpolire. E si adopera, come mostran gli esempli, anche nel sent. neut. pass.
Esempio: Dan. Purg. 8. Volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso, Leccando, come bestia, che si lisci.
Esempio: Lab. n. 209. E le dita, colla lingua bagnatesi, a guisa, che fa la gatta, or qua, or là si lisciava.
Esempio: Cr. 9. 60. 3. I buoi, ec. toccandogli spesso, e lisciandogli, e appianandogli colle mani [In questo significato si direbbe anche ligiandogli, da ligiare: onde Ligiar la coda]
Esempio: Fr. Giord. S. Orni altresì le parole, e liscile, forse che 'l credi piegare, come si piegano talotta l'altre persone, per belle parole lisciate: non si piega Iddio per lisciamento di parole (cioè adornare, e abbellire]
Definiz: §. Lisciare: Adulare, e piaggiare. Lat. assentari, blandiri.
Esempio: Fr. Giord. Il predicatore adunque debbe tagliare, e 'ncendere le peccata, e non palpare, e lisciare.
Definiz: §. Lisciare: Porre il liscio: e si usa anche nel neutr. pass. ed è proprio delle Donne. Lat. faciem fucare, fuco se oblinere.
Esempio: G. V. 7. 134. Dicendo, che si lisciavano, come donne.
Esempio: Ar. Sat. 5. Fuor che lisciarsi un'ornamento manco, D'altra ugual gentildonna ella non abbia.
Definiz: §. Lisciare altrui la coda: vale Piaggiarlo.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. Ma quanto più gli lisciava la coda, E quel crudel superbo, con dispetto Lo rampognava.
Definiz: §. Lisciar la coda al diavolo: Gettar via la fatica.