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Dizion. 3° Ed. .
LISCIARE
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LISCIARE.
Definiz: | È stropicciare una cosa, per farla pulita, e bella. L. demulcere, molliter attrectare,
perpolire. E si adopera, come mostran gli esempli, anche nel sent. neut. pass. |
Esempio: | Dan. Purg. 8. Volgendo ad ora ad or la testa, e 'l dosso, Leccando, come bestia,
che si lisci. |
Esempio: | Lab. n. 209. E le dita, colla lingua bagnatesi, a guisa, che fa la gatta, or qua,
or là si lisciava. |
Esempio: | Cr. 9. 60. 3. I buoi, ec. toccandogli spesso, e lisciandogli, e appianandogli
colle mani [In questo significato si direbbe anche ligiandogli, da ligiare: onde Ligiar la coda]
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Esempio: | Fr. Giord. S. Orni altresì le parole, e liscile, forse che 'l credi piegare, come
si piegano talotta l'altre persone, per belle parole lisciate: non si piega Iddio per lisciamento di parole (cioè
adornare, e abbellire] |
Definiz: | §. Lisciare: Adulare, e piaggiare. Lat. assentari, blandiri. |
Esempio: | Fr. Giord. Il predicatore adunque debbe tagliare, e 'ncendere le peccata, e non
palpare, e lisciare. |
Definiz: | §. Lisciare: Porre il liscio: e si usa anche nel neutr. pass. ed è proprio delle Donne. Lat.
faciem fucare, fuco se oblinere. |
Esempio: | G. V. 7. 134. Dicendo, che si lisciavano, come donne. |
Esempio: | Ar. Sat. 5. Fuor che lisciarsi un'ornamento manco, D'altra ugual gentildonna ella
non abbia. |
Definiz: | §. Lisciare altrui la coda: vale Piaggiarlo. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 4. Ma quanto più gli lisciava la coda, E quel crudel superbo, con
dispetto Lo rampognava. |
Definiz: | §. Lisciar la coda al diavolo: Gettar via la fatica. |
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