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Dizion. 5° Ed. .
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pag.224
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DI Definiz: | regge altresì il termine di qualsivoglia affetto o passione, espresso da un sostantivo o da un adiettivo. – |
Esempio: | Dant. Inf. 14: Pregai che mi largisse il pasto, Di cui largito m'aveva il disio. | Esempio: | E Dant. Purg. 19: Nè più salir poteasi in quella vita, Perchè di questa in me s'accese amore. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 66: I' ho invidia di quel vecchio stanco, Che fa con le sue spalle ombra a Marocco. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 222: Quello ti concederò che forse alcuno altro non farebbe, inducendomi ancora la paura del nigromante. | Esempio: | Esop. Fav. M. 91: Vi prego per amor di Dio mi diate termine ec. | Esempio: | Bemb. Rim. 16: Ond'io che tema e cura Non ho mai d'altro ec. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 11: Altri raccontano questa Fea essere stata donna, e che assassinava alla strada, vaga di sangue. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 1, 261: La madre rinunziò volontariamente al vivere, per dolore della vita. | Esempio: | E Adr. M. Plut. Vit. 2, 16: Anzi, se v'avea città greca desiderosa dell'amicizia e confederazione, ec. | Esempio: | Dav. Tac. 2, 210: Chiedevano i pericoli, chi per virtù chi per ferocità, o agonia di premj. |
Definiz: | § I. Serve a reggere l'obietto designante l'altrui professione, istituto di vita, esercizio, studio, e simili. – |
Esempio: | Dant. Inf. 27: I' fui uom d'arme, e poi fui cordigliero. | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 219: Ed oltre a ciò, son dottore di medicina. | Esempio: | Nard. Stor. 1, 86: Messer Francesco Pepi dottore di legge. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 261: Il quale [Mnesifilo] non faceva professione nè d'eloquenza nè di filosofia naturale, ma ec. | Esempio: | Magal. Lett. fam. 1, 251: In Roterdam non veggo d'aver potuto avere questa lezione nè da uomini di marina, nè da persone o dotte o curiose. |
Definiz: | § II. Ed altresì regge il termine designante la specie di un'arte, professione, esercizio, ufficio, e simili; ovvero di un lavoro, opera, e simili. – |
Esempio: | Giamb. Vegez. 23: In tutte le battaglie.... che quegli della fonda siano stati cavalieri, non è dubbio neuno. | Esempio: | E Giamb. Vegez. 66: Coloro de' corni, per quante volte eglino suonano. | Esempio: | Cellin. Pros. 8: Lavorava di niello, e di smalto, e di cesello. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 285: Pregò Epicle,... sonator di cetera stimato in Atene, che venisse a sonare in casa sua. |
Definiz: | § III. E figuratam., invece del nome denotante una data professione, ufficio, ministero e simili, ponesi il nome di veste, insegna, arnese o altro, che abbia attinenza con essa professione, ufficio ec., retto parimente dalla preposizione Di, come: Uomo di toga, per Uomo appartenente alla curia, Prete di stola, per Quel prete che in una Cattedrale o Collegiata ha particolari ufficj; e simili. |
Definiz: | § IV. E serve altresì a reggere l'obietto designante l'ufficio, il servigio, e simili, che alcuno adempie o presta temporaneamente. – |
Esempio: | Buonarr. Fier. 2, 2, 5: A te, che se' di guardia, fa mestieri D'assistere alla porta. | Esempio: | E Buonarr. Fier. appr.: Comparsa è tanta gente Verso la porta, che chi v'è di guardia Non basta per reprimer la gran calca. | Esempio: | E Buonarr. Fier. 2, 4, 4: E siati ricordato Che no' andiam pur talor soli e sbandati, Nè sempre siam di guardia o di pattuglia. | Esempio: | Giust. Vers. 211: Anzi, di sentinella alla piletta, Dàgli, quand'entra, l'acqua benedetta. |
Definiz: | § V. E reggente il termine denotante la pena, a cui altri è condannato, o che meriterebbe. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 33, 111: E condannò lui di perpetua notte. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 233: Ma reo di forca, in udir suo processo, Non così stassi con la faccia china, Come ec. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 312: I rei.... erano veramente tutti degni di morte. |
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