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Dizion. 5° Ed. .
NOTTOLA
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pag.240
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NOTTOLA. Definiz: | Sost. femm. Uccello silvano notturno, con capo largo e piatto, e bocca assai dilatabile che tiene aperta volando, e penne bigie o cenerine macchiettate di nero. Si chiama anche Nottolone, Fottivento, Succiacapre; ed è il caprimulgus europaeus dei Naturalisti. |
Dal lat. noctua, Civetta. – Esempio: | Red. Anguill. 23: La nottola, che è un picciolo uccelletto che, quando è ben in carne e ben grasso, al più al più arriva al peso di due once e mezzo, ha gl'intestini ciechi lunghi quattro dita traverse. |
Definiz: | § I. E conforme al significato della parola latina, si usò per Civetta. – |
Esempio: | Bibb. N. 1, 501: Lo struzzo e la nottola, il laro e il sparviero..., il bubone ec. | Esempio: | E Bibb. N. 2, 275: E lo struzzo, la nottola e uno uccello che si chiama laro ec. (in ambedue gli esempj il lat. ha: noctua). |
Definiz: | § II. Quindi la maniera proverbiale dei Greci e dei Latini, comune anche oggi, Portar nottole ad Atene, che si dice anche Portar civette ad Atene, e vale Portar cosa in un luogo dove n'è grande abbondanza, e con ciò far cosa superflua. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 40, 1: E raccontarlo a voi (il conflitto navale) mi parria quasi.... Portar, come si dice, a Samo vasi, Nottole a Atene, e crocodili a Egitto: Che quanto per udita io ve ne parlo, Signor, miraste, e feste altrui mirarlo. | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 19: Sarebbe un portar nottole ad Atene Il raccontare a lei le rarità. Ed i pregi di Roma. |
Definiz: | § III. Si usò pure a denotare in modo indeterminato Uccello notturno e di rapina, come il barbagianni, il gufo, l'assiuolo, e simili. – | Esempio: | Bibb. N. 5, 435: Son fatto simile al pellicano della solitudine; fatto sono come nottola nella casa (il lat. ha: nycticorax). | Esempio: | Sacch. Rim. G. 18 t.: Per la pecunia, dove sempre attendono, Pruovan che di meriggio volin nottole. | Esempio: | Sannazz. Arcad. 7: Per queste oscure grottole Filomena nè Progne vi si vedono: Ma meste strigi ed importune nottole. | Esempio: | Rucell. Or. Dial. 14, 5, 78: Che fallo commette la ragione, se a sembianza di nottola, la volontà mal consigliata da' sensi ama le tenebre, e da sua luce rifugge? |
Esempio: | Bart. D. Ghiacc. 6: L'arroganza e la matta prosontuosità de' nostri ingegni, arditi per sin talvolta di.... mettersi dentro alle più intime e segrete cose della divinità..., esaminando con occhi e pupille di nottole e di gufi la dirittura de' raggi di quella infinita luce, in cui ec. (qui figuratam.). | Esempio: | E Bart. D. Op. mor. 28, 1, Introd.: Chè se le nottole avessero occhi con che mirar fiso nel sole, nottole non sarebbon, ma aquile. |
Esempio: | Red. Osserv. Anim. viv. 148: Tutti gli uccelli di rapina o grandi o piccoli che sieno, eccettuatone i barbagianni, i gufi, le strigi o nottole, ed altri rapaci notturni, ec. | Esempio: | Salvin. Disc. 1, 203: In voi non regna poca cognizione o pratica delle medesime lettere, o maligna e invidiosa indiscretezza, che vi faccia abborrire in altri quel che non aveste per voi, che, come nottole, alla luce delle lettere v'abbagliaste. |
Esempio: | Martin. T. V. 11, 120 Not.: Al corvo notturno nel suo tristo albergo. Ho tradotto secondo la significazione della voce greca nycticorax. Alcuni dicono, che è la nottola, altri il cuculo ec. Si sa, che questi uccelli notturni abitano traile rovine delle case. |
Definiz: | § IV. E conforme al significato che ha tuttavia in alcuni vernacoli, si usò per Pipistrello; che anche si disse, come oggi pure si dice in certi luoghi, Nottolo. – |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 4, 297: L'augel tutto è come un passer grande, Di cartilagine ha le deformi ali, E quelle senza piume all' aria spande.... Compare al buio e case abita e grotte E nottola vien detta dalla notte. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 7, 16: Portò.... Lionardo.... ad una sua stanza.... lucertole, ramarri, grilli, serpe, farfalle, locuste, nottole ed altre strane spezie di simili animali, dalla moltitudine de' quali variamente adattata insieme, cavò uno animalaccio ec. |
Definiz: | § V. Nottola, è anche nome di Serratura, per lo più di legno, a modo di saliscendi, che imperniata nell'imposta cala sul monachetto, e così chiude uscio o finestra a cui sia applicata. Forse detta così dall'uso notturno di sicurezza a cui più specialmente serve, con allusione anche alla Nottola, animale notturno, per certa somiglianza di forma della sua estremità col capo di essa. – | Esempio: | Sacch. Rim. G. 18 t.: Egli è sì pieno il mondo già di frottole Per molti, in cui le leggi più s'apprendono, Che que' che han ragion e non ispendono, Sonci per men che a gran porta nottole. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 54: Abbi, ti priego tanta pazienzia, ch'io serri la porta della camera.... E detto questo, messa la nottola nell'uscio, e puntellatolo molto bene,
da me se ne ritornò. | Esempio: | Ambr. Bern. 4, 4: L'ho serrato drento nella camera Terrena, e le finestre ho tutte a nottola Suggellate. |
Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 137: Trotta via nell'anticamera, E mette tanto di nottola all'uscio. |
Esempio: | E Cecch. Comm. ined. 296: Che volete, messere? N. È messo il pèstio (il catenaccio: parla un Senese) Alla porta di là? R. Ser sì, e la nottola E la stanga. |
Definiz: | § VI. E per Chiave del mezzule. – | V. Chiave, § XVI.
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