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1) Dizion. 4° Ed. .
FORMICAIO
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FORMICAIO.
Definiz: Mucchio di formiche, ed anche il luogo, dove elle si ragunano. Lat. formicarum nidus, formicarum agmen. Gr. μυρμηκία.
Esempio: Tes. Pov. P. S. 3. La polvere del formicaio mischiata con olio, sana la scabbia, e la raschia ungendosi al sole.
Esempio: Dittam. 5. 22. Grande è 'l paese, e sonvi genti tante, Che pare un formicaio.
Esempio: Fir. As. 167. Corrono queste, vengono quelle, e come l'onde, l'un formicaio seguitava l'altre.
Definiz: §. Diciamo in proverb. Stuzzicare il formicaio; che vale Dar noia a chi ti lascia stare, e incitato ti può offendere; che anche si dice Stuzzicare il vespaio. Lat. irritare crabrones, leonem vellicare. Gr. τὰς σφηκιὰς ἐρετίζειν. v. Flos 124.
Esempio: Varch. Ercol. 81. Quando uno si sta ne' suoi panni senza dar noia a persona, e un altro comincia per qualunque cagione a morderlo, e offenderlo di parole, se colui è uomo da non si lasciare malmenare, e bistrattare ec. s'usa dire: egli stuzzica il formicaio, le pecchie, o sì veramente il vespaio.