1)
Dizion. 5° Ed. .
INCHIOSTRO.
Apri Voce completa
pag.445
Vedi le altre Edizioni del Vocabolario |
|
|
|
INCHIOSTRO. Definiz: | Sost. masc. Composizione liquida di un dato colore, ma più comunemente nero, usata per iscrivere o disegnare. |
Probabilmente dal lat. encaustum. – Esempio: | Cresc. Agric. volg. 223: La qual cosa testimonia il panno bagnato d'inchiostro, lo quale ec. | Esempio: | Arrighett. Avvers. Fort. volg. 52: Se il cielo fosse pergamena, e le foglie degli alberi scrivani, il mare e l'acque inchiostro, i miei mali non potrebbono scrivere. | Esempio: | Cennin. Tratt. Pitt. 8: Se vuoi, poichè hai collo stile disegnato, chiarire meglio il disegno, ferma con inchiostro ne' luoghi stremi e necessarj. | Esempio: | E Cennin. Tratt. Pitt. 20: Togli una gocciola o due d'inchiostro, e metti sopra la detta acquerella, e col detto pennello rimescola bene. |
Esempio: | Bern. Orl. 67, 55: Sopra tutto le lettere sbandite, E penne, e inchiostro, e carta, e polver era. | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 31: L'inchiostro da scrivere temperato col suo sugo o cuocitura (dell'assenzio politico) salva il foglio e lo scritto dai topi. | Esempio: | Ross. B. Appar. Med. 45: Squarciatasi le ferite, e da esse versava in gran copia il sangue, brutto e nero, che parea inchiostro. | Esempio: | Castell. Scritt. Mot. Acq. 1, 170: Io son pronto a far toccar con mano, con esperienze in piccolo, in grande, ed in grandissimo, la verità delle mie proposte, ma ci è bisogno di lingua, occhi, braccia, orecchie e mani, non di penne, inchiostro e carta. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 57: Solo il Tasso gettò l'inchiostro e l'opra, Per la ragione che v'ho detto sopra. |
Definiz: | § I. E usato con qualche aggiunta, come Inchiostro da stampa, che è una Composizione quasi liquida, generalmente di color nero, che serve ai tipografi e ai calcografi; Inchiostro da marcare, Specie d'inchiostro indelebile; Inchiostro della Cina, Composizione solida, di color nero, che ridotta in piccoli panetti rettangolari, si stempera con acqua, e serve a ombreggiare, acquerellare, disegnare, ec. – | Esempio: | Baldin. Decenn. 6, 465: Si esercitava in far piccoli ritratti coll'inchiostro della China. | Esempio: | E Baldin. Decenn. appr.: Si andava trattenendo in far de' suoi soliti ritratti coll'inchiostro della China. |
Definiz: | § II. Figuratam. e poeticam. – |
Esempio: | Dant. Parad. 19: E quel che mi convien ritrar testeso, Non portò voce mai, nè scrisse inchiostro. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 29: Ond'io gridai con carta e con inchiostro, ec. |
Definiz: | § III. Pure figuratam., per Qualsivoglia opera di penna, Scrittura; e nello stesso senso trovasi Opera d'inchiostro. – |
Esempio: | Bocc. Lett. 276: La natura con onesta arte ci ha dato modo di visitarci, cioè con lettere, le quali in poco inchiostro dimostrano la profondità de' nostri animi. | Esempio: | Pucc. A. Centil. 22, 82: Comandiam che veduto questo inchiostro, Partir ti debba. | Esempio: | E Pucc. A. Centil. 83, 28: Dier sentenza, come qui ti mostro, Che l'un nè l'altro di quella cittade Avesse a far come dice lo 'nchiostro, Ma ec. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 3: Quel ch'io vi debbo, posso di parole Pagare in parte e d'opera d'inchiostro. | Esempio: | Rot. Poes. 1, 250: Come il potrà ridir caduco inchiostro? |
Definiz: | § IV. Altresì figuratam. e poeticam., per Maniera di scrivere, di comporre, Stile. – |
Esempio: | Bern. Rim. burl. V. 101: M'è stato detto mo che voi vorreste Un stil più alto, un più lodato inchiostro. |
Esempio: | Bemb. Rim. 89: Che scrivi tu, del cui purgato inchiostro Già l'uno e l'altro stil molto s'avanza? Star neghittoso a te non è concesso. |
Esempio: | Tass. Rim. 3, 35: Diè scrivendo ed oprando a colto inchiostro Doppia materia. |
Definiz: | § V. E per Scritto, Componimento specialmente poetico; usato nel plurale. – | Esempio: | Dant. Purg. 26: Li dolci detti vostri Che, quanto durerà l'uso moderno, Faranno cari ancora i loro inchiostri. | Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 632: Faranno cari ancora i loro inchiostri; cioè faranno care le suoe scritture e li suoi libri. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 37, 7: Se le carte sin qui state e gl'inchiostri Per voi non sono, or sono a' tempi nostri. | Esempio: | Bemb. Asol. 44 t.: Ma gl'infelici amanti, perciò che non hanno altro cibo di che si pascere, nè altra via da sfogar le lor fiamme, corrono a gl'inchiostri, e quivi ec. | Esempio: | Mart. N. Lett. 87 t.: Me avertì di quello che a me potea tornar lode non meno Che a voi onore col mentovare la gentil creanza delle Eccellenzie vostre nelli inchiostri miei, ec. | Esempio: | Alam. L. Op. tosc. 1, 68: L'ornate lingue e gli onorati inchiostri Non pur sanno piegare alma gentile, Ma i freddi serpi ancor, gli scogli e i mostri. | Esempio: | E Buonarr. M. V. Rim. G. 31: Nè metter può in oblio, Benchè 'l corpo sia morto, I suo' dolci leggiadri e sacri inchiostri. | Esempio: | Tass. Gerus. 20, 94: Gildippe ed Odoardo, i casi vostri Duri ed acerbi, e i fatti onesti e degni (Se tanto lice a i miei toscani inchiostri) Consacrerò fra' pellegrini ingegni; Sì ch'ogni età, ec. |
Definiz: | § VI. Inchiostro, dicesi Quell'umore fuligginoso che hanno le seppie, i calamaj ed i polpi. – |
Esempio: | Bald. Vers. 107: L'astuta seppia.... se timor la prende D'improvvisa prigion, di natio inchiostro Torbide sparge e tenebrose nubi. | Esempio: | Segner. Incred. 50: Con tutto ciò, perchè il rispondere voi così, non è altro che fare come la seppia, la quale, dove è colta, si aiuta subito a spargere tanto inchiostro d'intorno a sè, che vi disparisca; converrà che ec. | Esempio: | Salvin. Opp. Annot. 302: Le teutidi, τευθίδες, credo che sieno i totani; lat. loligines, dall'inchiostro che hanno. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 5, 391: È la Fortuna chiusa Da nera nube: parmi averla in mano; Fa come seppia: schizza inchiostro e fugge. |
Definiz: | § VII. D'inchiostro, a modo d'aggiunto, vale Nero come l'inchiostro, Nerissimo. – |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 7, 75: Scelse fra molti arieti uno il più bello, Ch'avea dal capo al piè d'inchiostro il vello. |
Definiz: | § VIII. Di buono inchiostro, o Di ottimo, inchiostro, col verbo Scrivere di buono o di ottimo inchiostro, Raccomandare di buono o di ottimo inchiostro, o simile, vale Con parole calde, efficaci. – | Esempio: | Guicc. Op. ined. 8, 255: Fate opera che Nostro Signore commetta allo Arcivescovo che mi sia dato (un certo falsario), e in modo che lui abbia a scrivere di buono inchiostro. | Esempio: | Tass. Lett. 2, 482: Vostra Signoria, ch'è il secretario, potrebbe, come si dice, servirmi di buono inchiostro. | Esempio: | Red. Lett. 1, 16: Qui pur inclusa ne troverà un'altra (lettera) del Serenissimo Granduca Ferdinando mio Signore, scritta di ottimo inchiostro. |
Esempio: | Fag. Rim. 1, 35: Perchè scrivete voi di buono inchiostro, A porre un favorevole rescritto Alle suppliche mie pronto si è mostro. |
Definiz: | § IX. E col verbo Scrivere di buono o di ottimo inchiostro, vale altresì Liberamente, ed anche Risentitamente. – |
Esempio: | Saccent. Rim. 2, 29: Se indugiate un po' più, di buon inchiostro Vi scriverò robaccia, chè po' poi Son uomo anch'io, sebben non lo dimostro. |
Definiz: | § X. Avere più persone una macchia d'un inchiostro, trovasi figuratam. per Avere tutte la stessa pecca; comunemente Essere intinte della stessa pece. – | Esempio: | Ar. Orl. fur. 28, 36: E s'han tutte [le donne] una macchia d'uno inchiostro, Almen la sua non s'avea tolto un mostro. |
Definiz: | § XI. Pagare d'inchiostro, vale Mandare in lungo un affare, scrivendo lettere, e senza fare di fatti. – |
Esempio: | Macingh. Strozz. Lett. 510: Con isperanza che tu, Filippo, non ci farai più difficultà, e non ci pagherai più d'inchiostro. |
Definiz: | § XII. Sapere d'inchiostro o Puzzare d'inchiostro, dicesi scherzevolmente di cosa, e in modo speciale di veste, comprata a debito. |
Definiz: | § XIII. Sporcarsi le dita con l'inchiostro, dicesi scherzevolmente per Scrivere, Comporre. – | Esempio: | Guadagn. Poes. 2, 282: Prendi un segretario Che per te scriva quelle bagattelle, Nè ti sporcar le dita coll' inchiostro; Così fa chi ha giudizio al tempo nostro! |
Definiz: | § XIV. Il suo inchiostro non corre, o non tinge; dicesi in modo proverbiale, di chi non ha credito alcuno nel commercio, e di cui la scrittura o la firma non passa per buona. |
|