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1) Dizion. 5° Ed. .
CHERERE e CHIERERE.
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CHERERE e CHIERERE.
Definiz: Att. Cercare; detto anche di cose morali. Verbo oggi disusato, del quale però sono rimaste alla poesia più specialmente le forme singolari del Pres. dell'Indicat.
Dal lat. quaerere. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 50: Come.... quel levitico motto, Non vendetta cherere, nè ricordare ingiuria, servato avete?
Esempio: Liv. Dec. 1, 257: Elli andavano cherendo novelli nemici.
Esempio: Dant. Parad. 3: Ma, sì com'egli avvien che un cibo sazia, E d'un altro rimane ancor la gola, Che quel si chiere, e di quel si ringrazia.
Esempio: Lucan. volg. 131: Le madri e le mogli andavano a la riva scapelliate e piangenti, cherendo loro filliuoli e loro mariti morti.
Esempio: Petr. Rim. 1, 281: Il vulgo a me nemico ed odioso (Chi 'l pensò mai?) per mio refugio chero.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 254: Dice che Roma ogni ora.... Ti chier mercè da tutti sette i colli.
Esempio: Panzier. Cant. sp. 1 var.: E consolazione i' vo cherendo, E la croce fuggendo.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 85: Purch'ella [la mano di Dio] mai non ci abbandoni e lasce, Poco debbiam curar ch'altri ci manche. Chi sa come difende e come fere, Soccorso ai suoi perigli altro non chere.
Definiz: § I. Per Chiedere, Richiedere, Domandare. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 190: E però dice elli la ragione immantinente, per la quale l'altro debba fare ciò che chere.
Esempio: Lucan. volg. 156: Non vuole che voi Romani cheriate altro risponso.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 256: Mercè ti chero, dolce mio signore.
Esempio: Tratt. Virt. mor. 2: Perciò, frate mio, ti conviene sempre essere con Dio in iustizia, cherendo misericordia e confessando lo peccato tuo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 33: O tranne [dal castello] uno o duo amici, e lascia il resto; O tranne tutti gli altri, e più non chero, Se non che tu mi lasci il mio Ruggiero.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 9, 71: Per cagion di cortesia ti chere Che.... ti piaccia ancor farlo avvisato Del nome e de la patria onde se' nato.
Definiz: § II. E per Chieder di prendere, Assumersi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 25, 77: Disse con grande ardir: Datevi pace; Sopra me quest'impresa tutta chero.
Definiz: § III. E per Desiderare, Volere. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 11, 103: Mi faccia espressa La sua sentenza, che ubbidirla io chero.
Esempio: E Forteguerr. Ricciard. 21, 38: Dice: Cugino mio, tu narri il vero; Ma sono amante, e più dirti non chero.
Esempio: Fag. Rim. 3, 137: Ed io, che più tediarvi ora non chero,.... Resto qual vi sarò servitor vero.
Definiz: § IV. E per Invitare a battaglia, Sfidare. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 35, 79: Ritrovò Ruggier ch'era al conspetto Del re Agramante, e gli fece sapere Ch'alla battaglia il cavallier lo chere.