Lessicografia della Crusca in rete

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DOPPIERE e DOPPIERO.
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DOPPIERE e DOPPIERO.
Definiz: Sost. masc. Grossa candela, Torcetto, Torchio, e simili, di cera; quasi Cero doppio: ma è voce oggi propria del nobile linguaggio.
Dal lat. barbaro duplerius e dupplerius. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Guinizz. Guid. 1, 91: Amor per tal ragion sta in cor gentile, Per qual lo foco in cima del doppiero. Isplende a suo diletto, chiar, sottile, ec.
Esempio: Dant. Parad. 28: Come in ispecchio fiamma di doppiero Vede colui che se n'alluma dietro.
Esempio: Brev. Oraf. Sen. 88: Che ogni anno per la detta festa si debba portare quattro doppieri al luogo de' detti frati di Santo Spirito, e lassarne due di peso di diece libbre.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 293: Il re, dopo questa [canzone], su l'erba e 'n su' fiori, avendo fatti molti doppieri accendere, ne fece più altre cantare.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 131: Fatto pianamente aprir la camera, nella qual sapeva che dormiva la giovane, in quella con un gran doppiere acceso innanzi se n'entrò.
Esempio: Vill. M. 176: Con grande novero di doppieri dinanzi e intorno al corpo.
Esempio: Mirac. Mad. R. 165, 11: Stava devotamente alla messa, ed offereva uno grande doppiere.
Esempio: Grazz. Comm. 432: Passar dallo speziale, e mandare a casa doppieri, marzapani, pinocchiati e altra confezione in quantità.
Esempio: Baldin. Art. Int. 109: Fanno bella mostra alcuni antichi Cristiani con accesi doppieri in mano.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 3, 134: Scendevano al lume dei doppieri le scale.
Definiz: § I. E per Torcia, o simile. ‒
Esempio: Bocchin. Ricord. 9: A ore 4 di notte, fummo cavati di prigione di Bologna, e menati colle manette a cavallo, a Modena; e camminammo tutta notte a lume di doppieri.
Esempio: Dav. Tac. 1, 114: Correvano per le vie: ardeva Campo Marzio pieno di doppieri.
Definiz: § II. Figuratam. per Grosso candeliere. ‒
Esempio: Rucell. L. Eseq. 18: Su la detta ringhiera ricco abbellimento vi faceva un filare di alti doppieri, che con l'ardenti loro facelle rendevano grandissimo lume ad un'arme, ec.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 174: La croce in mezzo a due doppieri o viti, che così anche si addomandano quei candellieri di lunga figura simile ad una colonnetta, ornati di base e di capitelli intagliati, in cima a i quali si portano le candele accese intorno alla Croce.