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Dizion. 5° Ed. .
DI.
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DI. Definiz: | Preposizione che serve principalmente a denotare proprietà e appartenenza, così nel proprio come nel figurato. E in questa relazione fa l'ufficio che appresso i Latini faceva il genitivo. |
Deriva dal lat. De.
Definiz: | Serve pure ad altri usi, nei quali il Di corrisponde veramente al De, all'Ex o E, e talora anche all'Ab o A, dei Latini.
Essa preposizione Di, con articolo o senza, presso gli antichi grammatici che tenean dietro ai Latini, era considerata come segno del genitivo. – | Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 135: Il numero de' segnacasi è posto variamente. I migliori ne assegnan sei: Di, A, Da, In, Per, Con. | Esempio: | E Buomm. Ling. tosc. 137: L'uso de' segnacasi, come s'è detto, è tale, che Di serve al genitivo, A al dativo, e Da all'ablativo. |
Definiz: | § I. Si unisce frequentemente cogli articoli, e se ne formano le preposizioni articolate Del, Dello, Degli, Delli, Dei e De', Della, Delle. – |
Esempio: | Dant. Inf. 1: Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, Dirò dell'altre cose ch'io v'ho scorte. | Esempio: | Brev. Mar. Pis. 178: Li nomi delle nostre arte.... sono:.. li omini dell'arte delli speciali,... dell'arte delli orafi. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 162: Saprei volentieri da te quale delle tre leggi tu reputi la verace. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 1, 9: In premio promettendola a quel d'essi, Ch'in quel conflitto.... Degli infideli più copia uccidessi. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 44: Delle vostre lettere e della faccenda di messer Giovanmaria vi scriverò dal campo. | Esempio: | Niccol. Arnal. 3, 2: Or di', che avvenne Dei prodi Elvezj ch'io condussi a Roma? |
Definiz: | § II. Di elidesi sempre dinanzi a voce incominciante per i; ma spesso anche dinanzi a voce incominciante per altra vocale. – |
Esempio: | Dant. Inf. 27: Senza tema d'infamia ti rispondo. | Esempio: | E Dant. Parad. 11: Dell'un dirò, perocchè d'ambedue Si dice l'un pregiando. | Esempio: | Vill. G. 799: Il re di Francia fu molto ripreso d'ingiustizia. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 187: O d'ardente virtute ornata e calda Alma gentil, cui tante carte vergo. | Esempio: | E Petr. Rim. 2, 114: E le mie d'esto ingrato Tante, e sì gravi, e sì giuste querele. | Esempio: | Varch. Boez. 98: Ciò che 'l Tago o l'Ermo o l'Indo danno D'oro e di gemme. | Esempio: | Segner. Pred. 626: Non vi par questo un prodigio d'immanità? un portento d'insensataggine? |
Definiz: | § III. Di si usò senza l'articolo in costrutto che lo richiederebbe. – |
Esempio: | Nov. Ant. C. 80: Quando io presi armi il giorno di vostro coronamento, allora portaro arme tutti li migliori cavalieri del mondo. | Esempio: | Dant. Purg. 6: Ma di nostro paese e della vita C'inchiese. | Esempio: | Vill. G. 7: Dardano.... fu.... l'origine de' re di Troiani. | Esempio: | Libr. Ruth 1: Andossene.... in pellegrinaggio nella contrada di Moabiti. | Esempio: | Mirac. Mad. R. 164, 35: Ma duo beni ebbe in sè, che fu piatoso in ver di poveri. |
Definiz: | § IV. E per l'opposto si usò con l'articolo in costrutto che richiederebbe la preposizione semplice, specialmente allorchè indica materia, o compone col suo termine un aggiunto qualificativo. – | Esempio: | Tav. Rit. 1, 300: La camicia della seta. | Esempio: | E Tav. Rit. 1, 321: Li passò l'elmo e la cuffia del ferro. | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 97: È serrato nel sepolcro della pietra il Signore mio. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 4: Della sua ghirlanda dello alloro coronata. | Esempio: | Medit. Pov. 52: Spesse volte avevano carestia del pane dell'orzo, e quando n'avevano pareva loro stare in dilicatezze. |
Definiz: | § V. Tacesi ordinariamente dinanzi al relativo Cui, al pronome Loro, e, più che altro poeticamente, dinanzi a Costui e Costei, ma si usò anche tacerlo dinanzi a Lui, Lei, Colui, Colei, quando tali pronomi o il detto relativo sono preposti al nome o al verbo da cui dipendono. – |
Esempio: | Nov. ant. B. 56: Per sapere se potesse trovare alcuno che fosse novellamente morto, acciò che 'l potesse mettere alle forche in colui scambio. | Esempio: | Dant. Inf. 5: Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer sì forte, Che ec. | Esempio: | E Dant. Parad. 12: A sua sposa soccorse Con duo campioni, al cui fare, al cui dire Lo popol disviato si raccorse. | Esempio: | E Dant. Rim. 180: Chè lo tuo ardor per la costei beltate Mi fa sentire al cor troppa gravezza. | Esempio: | Vill. G. 57: Al costui tempo Leone papa Quarto fece rifare, ec. | Esempio: | Petr. Rim. 1, 107: Amor.... Sotto 'l cui giogo giammai non respiro. | Esempio: | E Petr. Rim. 2, 113: Il manco piede Giovenetto pos'io nel costui regno. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 204: Per lo colui consiglio.... si fece chiamare Antigono. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 352: Ella è colei li cui costumi, le cui maniere ed il cui abito.... più mi paion da commendare. | Esempio: | E Bocc. Rim. 146: Dal costei viso ciascuna dolente Lonza.... si fugge. | Esempio: | Gio. Fior. Pecor. 2, 23: In quel luogo con giuochi, a loro usanza, fece rinnovare il lui mortorio. | Esempio: | E Gio. Fior. Pecor. 2, 149: Or questa or quella scusa prendendo, s'ingegnava tener pasciuto di parole il lei desiderio. | Esempio: | E Gio. Fior. Pecor. 2, 205: Ben ebbe Manfredi la maledizion di Dio, ed assai chiaro si mostrò il lui giudicio. | Esempio: | Leopard. Pros. 1, 284: Considera quanta sia nelle scritture la forza dello stile; dalle cui virtù principalmente, e dalla cui perfezione, dipende la perpetuità delle opere. |
Definiz: | § VI. Tacesi spesso pure dinanzi al nome dipendente dalle voci Casa o Palazzo, ed anche Porta di città; ed altresì dinanzi alle voci Sorta, Qualità, e simili, benchè si trovi taciuto dinanzi ad altri nomi. – |
Esempio: | Dant. Parad. 3: Ne' mirabili aspetti Vostri risplende un non so che divino, Che vi trasmuta da' primi concetti. | Esempio: | Vill. G. 63: Porti mastre.... sono dette porte san Piero,... porte san Brancazio, e porte santa Maria. | Esempio: | E Vill. G. 120: Una donna di casa Donati il chiamò. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 59: Poco prezzo mi parrebbe la vita mia a dover dare per la metà diletto di quello che con Guiscardo ebbe Ghismonda. | Esempio: | E Bocc. Decam. 7, 106: Buffalmacco e Bruno se n'andarono a cenare col prete; e come cenato ebbero, presi certi argomenti per entrare in casa Calandrino, ec. | Esempio: | E Bocc. Decam. 8, 327: Non vi sia grave l'avere alquanto la via traversata per un poco men disagio avere. | Esempio: | Varch. Ercol. 103: A uno che per trastullare un altro, e aggirarlo colle parole, lo manda ora a casa questo, e ora a casa quell'altro,... si dice abburattare, e mandar da Erode a Pilato. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 7, 120: Questo quadro è in Fiorenza in casa Giorgio Vasari. | Esempio: | Deput. Decam. 35: Volentieri qualche volta lascia
la lingua nostra questa particella di,... onde si trova spesso nientemeno,... delle simili se ne troverà un mondo.... come fuor tutti i nostri lidi, e fuor misura ec. | Esempio: | Borgh. V. Disc. 1, 345: Non era, com'è già detto, la Macra di quella sorte confini che facesse novità molto apparente. | Esempio: | Soder. Coltiv. 83: Volendo poi fare con comodezza questa sorte vini ec. |
Definiz: | § VII. E comunemente tacesi nell'allibrazione delle partite di commercio, quando il Di serve a denotare la specie della mercanzia dipendentemente dalla quantità di essa. – |
Esempio: | Fag. Comm. 5, 514: Ciapo Scorzoni dare per barili quattro vino in fiaschi, consegnati al medesimo. |
Definiz: | § VIII. Per vaghezza di lingua, Di articolato preponevi familiarmente all'adiettivo Altro dell'altro e al pronome plurale Altri degli altri in costrutto sia diretto sia indiretto; ma non ha che un valore espletivo, e pare che alcun poco attenui. – | Esempio: | Leggend. SS. M. 3, 22: Demonj, venite tutti e sette, e anche degli altri. | Esempio: | Bemb. Pros. 11: Io, questo che esso dice, ho già udito dire a degli altri. | Esempio: | Car. Lett. fam. 1, 27: La professione che noi facciamo di tacere, non ci toglie che non sappiamo parlare, e far dell'altre cose quando bisogna. | Esempio: | E Car. Lett. fam. 1, 55: Affrontandomi a degli altri [nicchj], io ve li manderò. | Esempio: | E Car. Lett. fam. 3, 138: E se bene l'ho consentito dell'altre volte, non me ne sono tanto sentito rimordere la coscienza, come ora. | Esempio: | Varch. Boez. 42: Lascio andare.... che ancora de gli altri abbiano conseguite quelle degnità. |
Definiz: | § IX. Pure articolato, e in modo espletivo, e per una certa vaghezza di parlare, premettasi a un sostantivo usato in costrutto diretto, e più specialmente oggettivo. – |
Esempio: | Bocc. Decam. 7, 220: Io ho roba, che costò, contata ogni cosa, delle lire presso a cento di bagattini, già è degli anni più di dieci. | Esempio: | Ar. Comm. 2, 364: Delle donne e degli uomini Sa trasformar, sempre che vuole, in varj Animali, e volatili e quadrupedi. | Esempio: | Varch. Boez. 69: Disiderano le ricchezze.... per aver de' piaceri, o appetiscono l'essere possenti per aver de' danari. | Esempio: | Soder. Tratt. Arb. 111: È ben vero che essi frutti desiderano del terreno simile a sè stessi e di bontà uguale, buono sotto almeno due braccia. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 1, 212: Voi intendete la cosa, ma non avete i termini proprj da esprimerla; or questi ve gli posso ben insegnar io, insegnarvi cioè delle parole, ma non delle verità, che son cose. | Esempio: | Segner. Mann. apr. 26, 1: Se un povero lascia sedursi dalla fame a mentire ingannevolmente, a usar delle furberie, a usar delle fraudi, non è cosa di maraviglia. | Esempio: | E Segner. Mann. lugl. 6, 3: Se a bello studio tu ecciti de' romori per non udire, ec. |
Definiz: | § X. E parimente in modo espletivo preponesi talora ad un infinito, usato sostantivam. come soggetto di una proposizione attributiva, e posposto al verbo. – |
Esempio: | Senec. Declam. 203: Meglio è di morire, che di offendere la legge. | Esempio: | Cavalc. Pist. Eust. 400: Poni innanzi d'udire la dottrina di Cristo, che apparecchiare li cibi. |
Definiz: | § XI. Usasi medesimamente in modo espletivo con sostantivi preceduti da un adiettivo di quantità o di qualità, e particolarmente dagli adiettivi Di Molto, Di Grande, Di Bello, Di Buono. – | Esempio: | Fr. Giord. Pred. S.: Chi volesse andare troppo presso al re o al papa, sì averebbe di buone mazzate. | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 120: Fece due galee sottili armare; e messivi su di valenti uomini, con esse sopra la Sardigna n'andò. | Esempio: | Acc. Lett. 191: E di questo adduco in testimonianza Iddio e di molti che sanno el vero. | Esempio: | Bemb. Pros. 28: E di molti Signori vi stanno al continuo, che sono ancora essi membri della corte. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 170: Riebber non pur la tela, ma di molte altre cose. | Esempio: | Caran. Sallust. 10: Il popolo romano con di pochi soldati ha messo in rotta le molte schiere de' loro nemici. | Esempio: | Domen. Plin. 1157: Il primo che avesse in Roma di molte gioie.... fu Scauro figliastro di Silla. | Esempio: | Salv. Avvert. 1, 131: In questo libro si truovano di buone voci, ma ve n'ha tante delle gramaticali,... che ec. |
Definiz: | § XII. Presso gli antichi talora ripetevasi dinanzi al secondo aggiunto di un dato sostantivo. – |
Esempio: | Fr. Bart. Sallust. 12: Quel fatto io stimo e giudico in prima ricordevole per novità di gran fallo e di pericoloso. | Esempio: | Bocc. Decam. 2, 7: Uomo di santissima vita e di buona, era tenuto da tutti. | Esempio: | E Bocc. Decam. 3, 219: Io ho di belli gioielli e di cari. | Esempio: | E Bocc. Decam. 4, 63: Fu.... in Imola uno uomo di scelerata vita e di corrotta. |
Definiz: | La particella DI, oltre a certi reggimenti grammaticali, serve a significare una gran quantità di relazioni, delle quali noteremo le principali. La Proprietà, l'Appartenenza, il Possesso; la Parentela; l'Allontanamento, la Remozione; il Cambiamento, la Mutazione; l'Origine, la Discendenza, la Provenienza, la Derivazione; la Cagione, la Ragione, il Motivo; il Mezzo, lo Strumento; la Materia, il Fornimento, l'Arredo; l'Obietto di una data azione, il Subietto di alcun'opera; la Professione, l'Arte, l'Esercizio; la Pena; il Modo o la Maniera di operare, di essere e simili; la Conformità, la Convenienza; la Direzione; lo Scopo, il Fine, l'Intenzione; lo Spazio, il Tempo, la Durata; il Luogo, la Parte. Finalmente noteremo il valore partitivo del Di, le correlazioni di questa particella con altre voci, le locuzioni e le maniere. |
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