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Dizion. 3° Ed. .
CENA
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CENA.
Definiz: | Il mangiare, che si fa la sera. Lat. coena. |
Esempio: | Boc. g. 1. f. 3. E dispose quello, che per la seguente mattina, e per la futúra
cena far si dovesse. |
Esempio: | Dan. Par. 25. O sodalizio eletto alla gran cena Del benedetto agnello, che vi
ciba. |
Esempio: | Petrar. Cap. 9. Un duro prandio, una terribil cena. |
Esempio: | Boc. Nov. 12. 10. Aveva fatto fare un bagno, e nobilmente da cena. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 15. 17. E poi dopo molti ragionamenti postisi a
cena. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 54. 3. E si gli mandò dicendo, che a cena
l'arrostisse, e governassela bene. |
Esempio: | E Bocc. Nov. 89. 11. Che così facesse far da cena, come
Melisso divisasse. |
Esempio: | Sen. Ben. Varch. 3. 26. Li trovò in un convito a cena, avendo in una pietra
grande d'anello l'immagine di Tiberio scolpita. |
Definiz: | §. Non potere accozzar la cena col desinare. Vale Il non si potere avanzare in cosa veruna. |
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