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Dizion. 4° Ed. .
SUPERLATIVO.
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SUPERLATIVO.
Definiz: | Add. Più superiore di tutti, Il più sublime. Lat. egregius, eminentissimus.
Gr. ἐξαίρετικος,
ἐξοχώτατος. |
Esempio: | Teol. Mist. Queste cose si truovano nel superlativo grado nella gloriosa Vergine
Maria tra gli altri santi. |
Esempio: | Com. Inf. 11. Chi offende Dio creator di tutti, offende in superlativo grado,
perocchè Dio è eccellentissimo, e perfettissimo sopra tutti. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 1. 20. E porta lui, come i soldati fanno, Cornuto a quattro, che è
superlativo. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 12. 10. Nè crescer finisce, o si matura, Che non ha grado amor
superlativo. |
Definiz: | §. Superlativo, è anche Termine gramaticale, ed è aggiunto di quel Nome, che denota la maggior grandezza, o il più
alto grado di qualsivoglia proprietà, al qual nome superlativo gli antichi aggiunsero talora altre particelle
accrescitive, come Molto, Assai, e simili. |
Esempio: | Red. annot. Ditir. 208. Fu costume de' nostri scrittori antichi Toscani l'aver
dato sovente l'accrescimento a' superlativi. |
Esempio: | E Red. annot. Ditir.
209. Anche i Latini aggiungono particelle accrescitive a' superlativi.
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Esempio: | Red. lett. 1. 233. Osservi, dico, quella particella molto
appiccata al superlativo, e sappia, che questa è una delle finezze della lingua Toscana usata dagli
antichi maestri a cagione di maggior espressiva. |
Esempio: | Varch. Ercol. 167.
La lingua volgare ha ella superlativi? V. Hagli, e gli usa variamente in quel modo, che facevano così i Greci,
come i Latini, perciocchè alcuna volta si pone il superlativo senza nessuno caso dopo se ec. alcuna volta colla
preposizione tra ec. alcuna volta con oltra ec. |
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