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DISTRUGGERE.
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DISTRUGGERE.
Definiz: Att. Ridurre al niente, Disfare totalmente.
Dal lat. destruere, per mezzo del supino destructum. ‒
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 105: L'ardente fiamma avea distrutto intanto Tutto quel che Vulcan strugger potea; E già lasciato Alcide il carnal manto, Più la materna effigie non avea.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 7: Tra per la forza del tempo, e pel genio grande che sogliono aver gli uomini a disfare e a distruggere, non ci resta più che quanto andremo in questi fogli accennando.
Esempio: Targ. Alimurg. 349: Questa è la malattia chiamata dal sig. Duhamel la Bosse, per distinzione dalla Nielle (cioè carbonchio).... che distrugge affatto il granello.
Esempio: Giord. Op. 2, 430: Per ampliare la casa, col demolire quasi mezzo il tempio, distrusse molto delle pitture lodate già dal Buonarroti.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 16: Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio.
Esempio: E Dant. Conv. 223: Per lo quale [diritto appetito] e del quale nasce origine di buono pensiero: e non solamente fa questo, ma disfà e distrugge lo suo contrario, cioè li vizj innati.
Esempio: Stat. Art. Calim. G. 181: Al reggimento di Firenze daremo aiuto e consiglio a distruggere la eretica pravità.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 24: Il tuo compagno ha l'onor mio distrutto, Questo corpo per forza ha vïolato.
Esempio: Bemb. Rim. 146: Il mondo tutto, in quanto a sè, distrugge Chi le paci amorose adombra e fugge.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 277: Senza pretendere di distruggere in uno, che ci crede, la fede in generale de' miracoli, ec.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 531: Lochè par che distrugga il racconto del Vasari.
Esempio: Pindem. Poes. 174: Il merto suo, che noi Distrugger non possiam, pavento.
Esempio: Niccol. Arnal. 1, 6: Come fuoco dal cielo scendesti A distrugger la nostra viltà.
Esempio: Capp. Lez. 265: Scrittori che avendo il bel dire proprio ed ingenito, poterono ornarlo con lo studio e con l'arte, ma senza distruggere la naturalezza.
Esempio: E Capp. Pens. Educ. 281: Quante idee non si distrussero in questo intervallo, quante non si rinnuovarono!
Definiz: § II. E in senso particolare, riferito a città, mura, edifizj, e simili, vale Atterrare, Demolire, Rovinare. ‒
Esempio: Malisp. Stor. fior. 4: Fue Troia la prima volta distrutta da Ercule il prode.
Esempio: Vill. G. 8: Al cui tempo fu distrutta Troia la prima volta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 24: Si vide restar dopo le spalle Quella città ch'avea trascorsa tutta, E non l'avea tutta arsa nè distrutta.
Esempio: Car. Eneid. 2, 9: La già possente e glorïosa Mia patria.... Fosse per man de' Greci arsa e distrutta.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 52: Lucio Mummio.... distrusse Corinto.
Esempio: Dav. Tac. 2, 35: Il Capitano tanto pregò che non la distrussero (Divoduro), avendovi morto da quattromila persone.
Esempio: Pap. L. Coment. 1, 104: Il Freron voleva distruggere tutti i più belli edificj della città; e chiamarla città senza nome.
Esempio: Niccol. Arnal. 4, 6: Quando Milano E col ferro e col foco avran distrutta, Risponder si potrà.
Esempio: Capp. Econ. 361: Popolar vendetta, feroce come i tempi e la libertà, distrusse le case ch'esser voleano castelli.
Definiz: § III. Riferito a campi, raccolte, e simili, vale Guastare, Devastare; detto più spesso di stagione, stato atmosferico, e simili.
Definiz: § IV. Riferiscesi figuratam. a patrimonio, beni, sostanze, averi e simili, e vale Consumare, Finire; ma più spesso usasi in cattivo senso per Dissipare, Profondere. ‒
Esempio: Giord. Op. 2, 41: Tanto valse il non pagare, che talora fu distrutto il risparmio, e si trovarono senza un denaro in cassa.
Definiz: § V. Riferito a nazione, regno, e simili, vale Fiaccarne, Annientarne, la potenza, la forza; e riferito a reggimento, istituzioni, e simili, vale Abbattere, Far perire, e simili, Ridurre in mal termine, e simili. ‒
Esempio: Vill. G. 1, 97: I Romani e Italiani, veggendosi così consumare e distruggere a' Goti, mandaro in Costantinopoli a Giustiniano imperadore, che gli dovesse liberare da' Goti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 33: Ezellino.... Farà.... tal danno, E distruggendo il bel paese Ausonio, Che ec.
Esempio: Guicc. Legaz. 133: Dicendo queste parole formali lo Imperadore: È quello uomo che ci ha distrutti.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 62: Per te fia il regno di Babel distrutto.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 34: Per non distruggere del tutto gli Ateniesi.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 4, 397: La quale [fortuna] ben rovinò e distrusse la repubblica per mano d'altri.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 322: Dopo di aver distrutto le repubbliche moderne, voleva [Napoleone] anche distruggere le antiche.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 153: Le nuove instituzioni saranno facili a distruggere, perchè tenere e non ancora assodate.
Definiz: § VI. Distruggere, riferito a schiere, esercito, e simili, vale Disperdere affatto, Sterminare.
Definiz: § VII. E figuratam., riferito a qualsivoglia congregazione o accolta d'uomini, vale Abolire, Disciogliere, e simili. ‒
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 217: La partita di queste genti ruppe ogni pensiero del conte Giovanni da Barbiano: perocchè gli altri ricusarono di trovarsi in quella compagnia, la quale era prima disordinata e quasi distrutta che cominciata.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 293: Una generazione educata nelle discipline de' conventi, distrusse i conventi.
Definiz: § VIII. Pur figuratam. riferito a leggi, decreti, e simili, vale Abrogare, Annullare. ‒
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 16: Riunì [Leopoldo] la facoltà del pascolo al dominio, onde fu distrutta l'antica legge del pascolo pubblico.
Definiz: § IX. Ed altresì riferito figuratam. a opinioni, ragioni, e simili, vale Confutare pienamente. ‒
Esempio: Dant. Conv. 324: Si riprova ciò per una ragione di costoro medesimi che così errano: poi, a maggiore loro confusione, questa loro ragione anche si distrugge.
Definiz: § X. Distruggere, si usò per Far morire, Uccidere. ‒
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 1, 36: Egli (Cicerone) li vinse e prese (i compagni di Catilina), e feceli tutti guastare e distruggere delle persone.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 24: Geroboam re d'Israel, idolatra, fu da Dio distrutto, perchè dava lo sacerdozio a chi gli empiva la mano di pecunia.
Esempio: Vill. G. 472: Riacquistarono il castello, e i traditori distrussero.
Esempio: Petr. Rim. 2, 155: Vano amator che la sua propria Bellezza desiando, fu distrutto, Povero sol per troppo averne copia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 20: Ruggier, Gradasso,... altri guerrieri In questo nuovo error si fero inante Per distruggere il Duca accesi e fieri.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 205: E con lo stral più corto e più sicuro Distruggi il distruttor del nostro muro.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 95: La magnanima donna il destrier volse Dove le genti distruggea quel crudo.
Definiz: § XI. Trovasi per Levare di mezzo violentemente; anche figuratam. ‒
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 46: Come potessono messer Giesù e la dottrina sua distruggere di terra.
Definiz: § XII. E poeticam., per Danneggiare grandemente, Ridurre in misera condizione, Mandare in rovina. ‒
Esempio: Dant. Parad. 20: Ora conosce come il mal, dedutto Dal suo bene operar, non gli è nocivo, Avvegna che sia il mondo indi distrutto.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 23: Molti, servendo altrui, sè àn distrutti.
Definiz: § XIII. Oggi riferiscesi comunemente ad animali nocivi, e più che altro ad insetti, per Disperdere. ‒
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 142: Una pioggia gagliardissima gli sorprese (certi bacherelli), e tutti gli distrusse.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 89: Suggerisce [il sig. Chiarugi] qualche mezzo di distruggerli (gli insetti) nel caso che comparissero un'altra volta.
Definiz: § XIV. Distruggere, figuratam. e poeticam., dicesi anche della potenza profonda e continua che gli affetti violenti o le passioni hanno sull'animo umano, per Affliggere gravemente, Travagliare, e simili. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 70: Se col cieco desir che 'l cor distrugge, Contando l'ore, non m'ingann'io stesso.
Esempio: Forteguerr. Cap. 200: Quale avrò mai cagion di lutto, Che si possa eguagliare alla sventura Che oppresso ha i miei, e me quasi distrutto?
Esempio: E Forteguerr. Cap. 261: La superbia è la rea che guasta tutti; L'avarizia ci atterra e ci calpesta; E siam dall'odio e dall'amor distrutti.
Definiz: § XV. E Distruggere alcuno di una cosa o di una persona, si usò per Privarnelo, ed altresì per Togliergliela, cagionandogli immenso dolore. ‒
Esempio: Pass. G. Cr. 77: Me uccidete, dice, se vi piace, Che morto m'è Giesù aulente giglio, Dicendo: gente, a che son io condotta Po' che m'avete del figliuol distrutta.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 69: Alberto si fuggì d'Italia, e papa Giovanni fu distrutto del papato.
Definiz: § XVI. Vale anche Liquefare; comunemente Struggere. ‒
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 92: Della colla non se ne faccia polvere, ma si distrugga con acqua.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 102: In un palco, o vero soffittato d'una anticamera, è dipinto a olio quando Icaro,... vicino al segno del Leone, rimane senz'ali, essendo dal calore del sole distrutta la cera.
Definiz: § XVII. Neutr. pass. distruggersi Perdere il proprio essere, Ridursi a niente; così nel senso proprio, come nel figurato. ‒
Esempio: Libr. Sent. 26: Per concordia crescono le piccole cose, e per discordia si distruggono le grandissime.
Esempio: Capp. Longob. 127: Questo popolo italiano per volere essere sè medesimo, non seppe mai (nè poteva egli senza distruggersi) accettare le mutate condizioni, o le accettava disugualmente.
Definiz: § XVIII. Per Liquefarsi, Struggersi. ‒
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 366: A la vena del ferro che tien del rame, o che cotta malagevolmente si distrugge, bisogna maggior opra, e più gagliardo fuoco.
Esempio: Tass. Rim. 1, 134: Falda di bianca neve, o gelo in monte Così non si distrugge a sole estivo, Com'io mi sfaccio al foco de' tuoi rai.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 143: I sali tutti anch'eglino di dare nella propria sostanza l'ingresso alle particelle dell'acqua, vaganti per l'aere in forma di vapore, fanno chiara testimonianza con il loro intenerirsi e distruggersi.
Esempio: Targ. Alimurg. 115: Parte delle nevi.... già si erano distrutte per gli scirocchi.
Definiz: § XIX. E figuratam. ‒
Esempio: Rim. Ant. F. Colonn. Guid. 1, 181: La mia vista è sì forte, dura e fera, Che eo non posso viver nè morire, Anzi distruggo, come al foco cera.
Definiz: § XX. Distruggersi, detto di persona, rispetto ad alcuna passione, desiderio, affetto, e simili, vale figuratam. Esserne travagliato così da doverne quasi morire, Consumarsi; detto altresì d'animo, cuore, e simili; taciuta talora la particella pronominale. ‒
Esempio: Dant. Rim. apocr. 275: Il cuor di pianger tutto si distrugge, E l'anima sen duol, sì che ne stride.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 93: Vede [l'Invidia] le prosperitadi degli uomini; e vedendole, si distrugge dentro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 60: Vedela il Re per sua cagion patire, E si distrugge, e sol non può morire.
Definiz: § XXI. E col compimento espresso, retto dalla particella Di. ‒
Esempio: Orig. Omel. volg. 295: Maria che v'ha aspettato tre dì, e distruggesi tutta di languore e di desiderio di vedervi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 32: Segue Rinaldo, e d'ira si distrugge.