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ESANGUE.
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ESANGUE.
Definiz: Add. Che è senza sangue, Che non ha sangue, detto di animali; e in questo senso è usato anche in forza di Sost.
Dal lat. exsanguis o exanguis. ‒
Esempio: Varch. Lez. Accad. 41: In questa diffinizione non si comprendevano nè le piante, nè gli animali chiamati esangui, cioè che mancano di sangue.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 212: Gli animali esangui hanno poco calore per muoversi.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 410: In essa acqua non albergano pesci, nè altri esangui.
Esempio: E Targ. Viagg.10, 76: Nel moderno mare tante specie e varietà di esangui e nudi e testacei si scavano simili abitazioni dentro a pietre.
Definiz: § I. Più comunemente dicesi di persona, e vale In cui per morte non scorre più sangue, Spento, Estinto, Morto; ma è voce propria di nobile scrittura. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 78: Tal Marganor, d'ogni mastin, d'ogni angue Via più crudel, fa contra il corpo esangue.
Esempio: Varch. Boez. 58: Cui del sangue materno parve poco Bruttarsi, e non bagnar di pianto il volto, Mirando il corpo esangue.
Esempio: Car. Eneid. 2, 378: I fieri draghi alfin da i corpi esangui Disviluppati, inver la rocca insieme Strisciando e zufolando al sommo ascesero.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 65: S'io pur rimarrò nel campo esangue, Nè il Pagan di vittoria andrà contento.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 61: Plachi il tiranno esangue Lo spirto mio col suo malvagio sangue.
Esempio: Segner. Pred. 654: Quando poi giunse [Alessandro] al cospetto del suo cadavero (di Dario) esanimato ed esangue, non potè contenersi dal lagrimare.
Esempio: Alf. Trag. 2, 283: Esangue Tu cadi alfin, tiranno.
Definiz: § II. Nel medesimo senso, detto di labbra, volto, e poeticam. anche di vita. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 18: La sua vita per l'uscito sangue Era vicina a rimanere esangue.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 107: Parte torrò di sue ragioni a Morte, Baciando queste labbra esangui e smorte.
Esempio: Dav. Rim. 562: Morto Andrea, la natura, "Vincer tu me"? disse, e crollò la testa: E cadde la Pittura Velata il volto esangue; e così resta.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 146: In quel volto scolorito (di Abele), in que' lumi eclissati, in que' labbri esangui, in quelle membra gelate, lesse ed intese, ec.
Definiz: § III. E figuratam., per Smorto, ed altresì per Semivivo, Tramortito, e simili; detto così di persona, come di volto. ‒
Esempio: Sannazz. Arcad. 61: Ove sì sol, con fronte esangue e pallida, Su l'asinello or vaine, e malinconico?
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 71: La donna sua, per timor fatta esangue, In tanto a Doralice s'appresenta ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 50: Ad Olivier, che troppo inanzi fassi, Menò un pugno sì duro e sì perverso, Che lo fe' cader pallido ed esangue.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 129: Ond'io per tema ne divenni esangue.
Esempio: Varch. Rim. 1, 219: Nape è sol la cagion ch'esangue e scarno, Tutti ricerco ogn'or questi e quei lidi.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 64: Pallida, esangue e sbigottita in atto, Lo spavento e 'l dolor v'avea ritratto.
Definiz: § IV. E per Privo di vigore, Languido, Estenuato, per perdita di sangue, o per patimenti. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 12, 58: L'un l'altro guarda, e del suo corpo esangue Sul pomo della spada appoggia il peso.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 20: Tancredi che 'l vedea col braccio esangue Girar i colpi ad or ad or più lenti, Dal magnanimo cor deposta l'ira, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 84: Del gravissimo scudo arma ei la manca, E non par grave il peso al braccio esangue.
Esempio: Dat. Selv. epit. 9: Minacciando [il guerriero] La morte a me per lunga fame esangue, Gli alimenti pur vuol, che dar non ponno Le deserte campagne e gli arsi ovili.
Definiz: § V. E figuratam., detto di scrittore, componimento, e simili. ‒
Esempio: Salvin. Disc. 1, 212: L'autore vestito alla foggia straniera non sarà mai quegli; non avrà quello spirito nè quel vigore che possiede nella sua natural lingua; sarà fiacco ed esangue nell'espressione, ec.
Definiz: § VI. E pur figuratam., detto di Stato, per Esausto di denari, Ridotto in misera condizione. ‒
Esempio: Davil. Guerr. civ. 6, 110: Conoscendo il Pontefice quanto il regno di Francia tormentato da così lunghe guerre fosse afflitto ed esangue, ec.