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1) Dizion. 5° Ed. .
CORTECCIA.
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CORTECCIA.
Definiz: Sost. femm. Propriamente la Parte esteriore legnosa de' tronchi e de' rami grossi degli alberi; ma talvolta prendesi anche per Scorza.
Dal lat. cortex. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 266: Vedi l'arbore, come l'ae circondato e vestito di forte corteccia, e dentro è il midollo più tenero.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 93: Quivi tra la corteccia e 'l legno si metta, per due o tre dita, un conio di ferro, o vero d'osso, che digradi infino al taglio.
Esempio: Bocc. Amet. 92: Insegnommi come e in che tempo gli occhi d'un albero nelle tenere cortecce dell'altro pigliassero forze.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. 1, 507: I giovani e le donne,... non contenti solamente a' portamenti, ma con gli odori arabici, con le cortecce, con le polveri, con le radici, e con liquori orientali ec. (qui per Scorza aromatica).
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 53: Un pezzo d'una verga di vera cassia odorata con la corteccia e con il suo legno dentro.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 49: Stilla sangue de' tronchi [degli alberi] ogni ferita.... No, no, più non potrei.... Nè corteccia scorzar, nè sveller ramo.
Esempio: Soder. Tratt. 2: Si tessono in alcun luogo delle loro corteccie (degli alberi) le vesti.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 444: Non gl'incresca o curi Se 'l tronco altero, o gli frondosi rami, O le incise corteccie abbiano un tempo Porto a ninfe, a pastori, a dolci note,... ricetto ed ombra amica.
Definiz: § I. E poeticam. trovasi per l'Albero stesso. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 27: Quai le mostra la scena, o quai dipinte Talvolta rimiriam Dee boscarecce;... Tali in sembianza si vedean le finte Figlie delle selvatiche cortecce.
Definiz: § II. Riferito a frutta, civaie, biade, vale Buccia; e parlandosi di noci e di mandorle, Mallo: ma in tali sensi non è oggi comune. –
Esempio: Pallad. Agric. 71: Le mandorle son mature da cogliere quando elle per loro medesime si spogliano della corteccia.
Esempio: E Pallad. Agric. 73: Quando la corteccia cade e spiccasi dalla noce, è segno di maturitade.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 117: Alcun grano è mezzanamente lungo, e bianco, o vero rosso, e ha sottil corteccia.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 127: A coloro i quali sono d'umida complessione talvolta fa prode [la lente], se sia cotta sanza la corteccia, e imperò è buona agl'idropici; ma con la corteccia nuoce troppo, per la ventusità e enfiagione che fa.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 142: Alcune [viti] fanno le granella callose,... e alcune le fanno con dura corteccia, e alcune sottile e tenera.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 222: I pomi citrini, secondo Isac, son composti di.... corteccia, di carne, di midolla e di seme.
Esempio: Libr. Adorn. Donn. 3: Recipe, cortecce di mele grane e di mele dolce: siano peste, e bollano in acqua.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 134: Tura le corteccie delle cipolle [del giglio] ponendo del cinabrese, e così piantandole farai il giglio rosso.
Definiz: § III. Figuratam., usasi a denotare La parte meno importante ma più appariscente, L'apparenza, L'esterno, delle cose intellettuali, o morali; per contrapposizione a Midolla, che denota Intrinseco, Sostanza e simile. –
Esempio: Cell. G. Lett. 35: Piatoso disiderio è quello nella corteccia; ma nella midolla è più crudele che ogni crudeltà.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 179: Una dimostrazione di vita religiosissima, piena di carità, piena di orazioni, piena di osservanza, non nelle cortecce ma nella midolla, del culto divino.
Esempio: Borgher. Oraz. I, 5, 81: Azioni che sembreranno disprezzabili, vili ed oscure a coloro la cui corta vista poc'oltre scorge all'esteriore corteccia dell'opere.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 300: Alcuni i quali la corteccia semplicemente delle cose rimirano.
Definiz: § IV. Pur figuratam., riferito a parole o scritture, ne denota il Significato materiale o apparente. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 256: Si maravigliò sì per lo bello e pulito e ornato stile del dire, sì per la profondità del senso, il quale sotto la bella corteccia delle parole gli pareva sentire nascoso.
Esempio: Domin. Tratt. Car. 18: Narra Giovanni Cassiano d'una congregazione di semplici monaci, o vero eremiti, che trovò nel deserto; i quali intendendo la Scrittura secondo la corteccia e lettera che uccide, e non secondo lo spirito che vivifica, credevano la divinità avesse capo, mani, piedi ec.
Esempio: S. Antonin. Lett. 133: Questa è la parabola secondo la corteccia della lettera.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 253: I cui sonetti (del Burchiello) strani e inintelligibili, quantunque impossibile sia a umano ingegno il penetrarne il midollo de' sentimenti, tuttavia, discorrendovisi attorno, si busca se non altro nella corteccia delle parole qualche cosa di pellegrino.
Definiz: § V. Corteccia dicesi, per similit., La parte esterna del pane, indurita dalla cottura; Crosta. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 120: Il pane in forma grande ha la corteccia più sottile, e più dura, ed imperò la sua corteccia nutrica poco, ed è a smaltir dura.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 78: Era questo [pane] impastato molto tenero, e con lievito grossolano, ma si prosciugava molto con la cottura, e acquistava una corteccia rigida splendente.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 284: Feci panizzare otto libbre di questa farina [d'orzo] mescolata con quattro libbre di farina di grano, e la pasta lievitò a maraviglia; ma nel formarsi della corteccia si fecero delle crepe assai maggiori e più profonde di quel che suol fare il pane di puro grano.
Definiz: § VI. E dicesi pure la Parte esteriore del cacio, allorchè è indurito.
Definiz: § VII. E detto generalmente di Quella specie di crosta, o Superficie più dura, che si forma in alcuni corpi per cottura, o per raffreddamento, o per l'azione dell'aria. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 53: Diventano i mattoni nel cuocersi in modo duri, che per la molta fiamma si convertono in durezza di pietra, e fanno una corteccia soda o sia per il fuoco mentre si cuocono, o venga pure dalla aria mentre si rasciugono; il che medesimamente aviene al pane. Sarà adunque bene il farli sottili, acciò che abbino più di corteccia e manco di midolla.
Definiz: § VIII. Pure per similit., riferito alla terra, denota lo Strato superiore del suolo, e anche la Superficie. –
Esempio: Pallad. Agric. 240: La forza del troppo omore corromperebbe la corteccia del prato.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 34: Il quale umore primieramente spirando pullula suso, ed esce fuori alla corteccia della terra.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 324: Zappandovi la terra di sopra nella corteccia due diti sotto, perchè non si offendano le cipollette.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 435: Non molto si cava al basso [il suolo], che si trovano materie diverse assai da questa esterior corteccia [della terra] più sode, e non buone alle produzioni dei vegetabili.
Definiz: § IX. E riferito anche a muraglia. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 41, 1: Corteccia della muraglia. Dicesi l'una e l'altra parte di fuori, che rimane a vista dell'occhio, cioè nell'interiore o esteriore parte della fabbrica, a distinzione del ripieno della medesima muraglia, che è quello che è fra le due cortecce.
Esempio: Vill. M. 459: La quale figura (un angiolo di marmo) in molte parti [la folgore] spezzò, e la stanga, volta in arco, volse con una gran corteccia del campanile, e assai di lontano gittò le pietre, spargendole (qui sta per Pezzo di corteccia).
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 399: Da' Francesi si è imparato a fare il merlo largo e grosso, e che ancora le bombardiere siano larghe dalla parte di dentro, e ristringano infino alla metà del muro, e poi di nuovo rallarghino infino alla corteccia di fuora; questo fa che l'artiglieria con fatica può levare le difese.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 71: Il ripieno di mezzo del muro e le due scorze o vogliamo dire corteccie da amendue le parti, delle quali l'una di fuori ha a ricevere i soli ed i venti, l'altra di dentro ha a nutrire l'ombra della pianta. Ma la regola delle corteccie e de' ripieni è varia secondo la varietà delli edifizj.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: Al primo ricinto tirato a piano sopra il terreno non faremo le corteccie se non di pietre riquadrate molto grandi e molto dure.
Definiz: § X. E per Intonaco, o altra Incrostatura o Rivestimento della muraglia: ma oggi non è comune. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 80: Per che questa [calcina] più adattamente si accosti, si debbe, nel murare, mettere ne' fessi delle congiunture alcuni pezzuoli di mattoni or in questo luogo ed or in questo altro, che sportino in fuori come dentelli, acciò che la corteccia meglio vi si attenga.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 183: Le ultime corteccie finalmente sono di due sorti: o le sono appiastrate e distese, o le sono di cose aggiuntevi ed adattatevi.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 184: Sopra la già posta corteccia [di calcina], mentre che ella è così soppassa e fresca, si metta l'altra, e avvertiscasi che in un medesimo instante venghino a rasciugarsi insieme tutte queste corteccie.
Definiz: § XI. E per Impellicciatura, Incamiciatura, Rivestimento, che di alcuna materia o lavoro facciasi a checchessia: ma non è ora comune. –
Esempio: Soder. Agric. 99: Ancora è a chi piace che [attorno del vano del pozzo] vi si facciano certe corteccie di muro, a far che l'acqua venga a distillare a basso più nitida.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 205: Bisogna pensare d'incamiciare la parte di fuori [della fortezza] in maniera che possa difendere il tutto dalle pioggie, le quali dilavando il terreno a poco a poco lo consumerebbono; e ciò si farà col covertare d'una corteccia di piote.
Definiz: § XII. Pure per similit., Guscio, o Coccia, di certi animali crostacei. –
Esempio: Burch. Son. 1, 26: Io vidi un granchio senza la corteccia.
Esempio: Red. Cons. 1, 34: Recipe, perle,... cortecce di locuste marine polverizzate e preparate ana dr. J.
Definiz: § XIII. Trovasi in ischerzo per Pelle: e con senso dispregiativo, trovasi in linguaggio ascetico per il Corpo dell'uomo, in quanto è come la veste dell'anima. –
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 212: A questa fortezza delle vere e reali virtù non ci fa venire ricchezza, stato, nè onore del mondo;... ma solo il cognoscimento che l'anima ha di sè, nel quale cognoscimento vede sè non essere per sè, ma per Dio,... e cognosce col lume la sua indignità e la sua dignità; la sua indignità cognosce nella corteccia del corpo suo, el quale è cibo di morte, e cibo de' vermini.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 158: Dinanzi mi s'allunga la corteccia, E per piegarsi adietro si raggroppa, E tendomi com'arco sorïano.
Definiz: § XIV. Corteccia del cervello, vale quanto Sostanza o Materia corticale del cervello, la quale è di color grigio, e meno profonda della Sostanza midollare. –
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 158: La corteccia del cervello a me pareva più scolorata dell'ordinario, e le arterie del cranio più gonfie e più dure.
Definiz: § XV. Corteccia di mezzo, si disse per Alburno. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 1: Le frondi della quercia e la sua corteccia di mezzo, cioè il legno bianco che è in mezzo tra la corteccia di fuori e 'l midollo, quoci nell'acqua e lavane il capo.
Esempio: E Span. Tes. Pov. volg. appr.: La cocitura della corteccia mezzana dell'olmo, lavandone spesso il capo, fa quello medesimo.
Definiz: § XVI. Non passar oltre la, o alla, corteccia, vale figuratam. Far lieve impressione nell'animo altrui. –
Esempio: Menz. Sat. 45: Perocchè 'l vizio allorchè l'alme intreccia, Tu puoi, predicator, battere il noce, Che il dire oltre non passa alla corteccia.
Definiz: § XVII. Non passar oltre la corteccia, Non andar più in là, della corteccia, Fermarsi alla corteccia, e simili, dicesi figuratam. per Conoscere leggermente alcuna disciplina, Non comprendere la sostanza di una data questione, Non trattarne con la conveniente profondità, o simili. E per opposto, Vedere, o simili, oltre la corteccia, vale Conoscere, Comprendere, Sapere, o simili, a fondo checchessia. –
Esempio: Guglielmin. Nat. Fium. 2: Quegli però che non si fermano del tutto nella corteccia delle notizie volgari apprendono bene, che tutto ciò che viene loro rappresentato da' sensi ec.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 2, 68: Non cercherà prove di questa proposizione, se non chi vorrà confessare di non sapere ciò che sia mitologia, e di non aver mai letti Banier.... e quanti altri, in questa facoltà, videro qualche cosa oltre la corteccia.
Definiz: § XVIII. Sapere di una cosa soltanto la corteccia, Toccare o simili, di una cosa soltanto la corteccia, pur figuratam., vale Conoscerne o Narrarne più gli accessorj che la sostanza, Saperne o Dirne solo alcun che. –
Esempio: Vill. M. 5, 36: Quasi per lusinghe tirato nel trattato, con infingere di non sapere se non la corteccia ec.
Esempio: Morell. Cron. 221: Non si scriverebbe in sei carte pienamente tutte le bellezze di questo paese; e però faremo fine, rimanendo contenti d'avere tocco solamente le cortecce d'alcuna.