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Dizion. 4° Ed. .
OVE
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OVE.
Definiz: | Avverb. di luogo, Dove. E non che di stato in luogo, ma anche fu usato per espressione di moto a luogo. Lat.
ubi, quo. Gr. ποῦ,
ποῖ. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 25. Ove fostù stamane poco avanti al giorno? |
Esempio: | E Bocc. nov. 81. 13. La notte era sì buia, e sì oscura, che
egli non potea discernere ove s'andava. |
Esempio: | Fiamm. 5. 111. O figliuola, ove corri? qual furia ti sospigne? ec. ove vai tu?
aspettami. |
Esempio: | Dant. Inf. 2. Vegno di loco, ove tornar disío. |
Esempio: | E Dan. Par. 2. Giunto mi vidi, ove mirabil cosa Mi torse 'l
viso a se. |
Esempio: | Petr. son. 1. Ove sia chi per pruova intenda Amore, Spero trovar pietà, non che
perdono. |
Esempio: | E Petr. 16. Vommene in guisa d'orbo senza luce, Che non sa ove
si vada, e pur si parte. |
Esempio: | Bemb. rim. 17. Ecco ove giunse prima, e poi s'assise, Ove ne scorse, ove chinò le
ciglia, Ove parlò Madonna, ove sorrise. |
Definiz: | §. I. Ove, in vece di Purchè, Casochè, Con questo patto che. Lat. dummodo. Gr.
ἐάν. |
Esempio: | Bocc. nov. 19. 33. Ove voi mi vogliate di spezial grazia fare di punire lo
'ngannatore, e perdonare allo 'ngannato, io la farò quì in vostra, ed in loro presenza venire. |
Esempio: | E Bocc. nov. 27. 35. E però quello, che ti piace addomanda,
che senza fallo, ov'egli avvegna, che io scampi, io lo serverò fermamente. |
Definiz: | §. II. Ove, per A rincontro di che, In cambio di che. Lat. contra vero, cum.
Gr. ὅτε. |
Esempio: | Petr. son. 41. Lagrime triste, e voi tutte le notti M'accompagnate, ov'io vorrei
star solo. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 59. Di tanto mi dolgo forte, che la 'nfermità del mio freddo col
caldo del letame puzzolente si convenne curare, ove quella del tuo caldo col freddo dell'odorifera acqua rosa si
curerà. |
Definiz: | §. III. Ove, per Ogni volta che, Quando. Lat. ubi, quando. Gr.
ὅτε. |
Esempio: | Bocc. nov. 99. 21. Che che di me s'avvegna, ove tu non abbi certa novella della
mia vita, che tu m'aspetti un anno, ed un mese, ed un dì senza rimaritarti. |
Definiz: | §. IV. Ove, si usa in vece del relativo ne' casi obliqui. |
Esempio: | Fiamm. 1. 32. Quanto inganno sotto se quella pietà nascondeva, la quale ec.
partitasi dal cuore, ove mai poi non ritornò, fittizia si mostrò nel suo viso. |
Esempio: | Petr. canz. 9. 6. Ch'assai ti fia pensar di poggio in poggio, Come m'ha concio il
foco Di questa viva petra, ov'io m'appoggio. |
Esempio: | Cr. 9. 68. 4. L'erba, ove sarà la brina, ovvero la pruina, genera loro infermitade.
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