Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
UCCELLO
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UCCELLO.
Definiz: Animale aereo, pennuto, ed è di diverse spezie. Lat. avis, volucris.
Esempio: Bocc. n. 99. 25. Da necessità costretto, si diede a conciare uccelli.
Esempio: Petr. canz. 4. 9. E fui l'uccel, che più per l'aria poggia.
Esempio: Dan. Inf. 17. Come 'l falcon, ch'è stato assai su l'ali, Che, senza veder logoro, o uccello, Fa dire al Falconiere, oimè tu cali.
Esempio: E Dan. Purg. 2. Poi come più, e più verso me venne, L'uccel divino.
Definiz: ¶ Dicesi uccello nel genere masculino tanto al maschio, quanto alla femmina, ne in terminazion femminina si direbbe, se non in baia.
Esempio: Fav. Esop. E prende assempro di quella savia uccella, Che vide l'erba teneretta, e bella.
Definiz: ¶ Diciamo in proverbio, ogni uccel conosce il grano, che è a dire, che 'l buono piace, ed è da ciaschedun conosciuto. Lat. quod pulcrum, idem amicum.
Definiz: Tristo a quell'uccello, che nasce in cattiva valle, e vale che l'amor del luogo, dove si nasce, ancorchè vi si stia male, non te ne lascia partire, per migliorar condizione.
Definiz: E da UCCELLO UCCELLAME, che è quantità d'uccelli insieme, ma diciam più comunemente d'uccelli morti.