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1) Dizion. 5° Ed. .
CREANZA.
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CREANZA.
Definiz: Sost. femm. Abito o Costume derivante dall'educazione ricevuta; ed altresì Modo, col quale alcuno si comporta nel conversare, nel trattare, o nel compiere un qualche atto.
Da creare, nel senso che un tempo ebbe di Educare. Anche nello spagn. crianza. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 3, 576: E come.... è egli alcuno così vile e di creanza tanto cattiva, che faccia guerra contro alle donne?
Esempio: Cas. Pros. 3, 229: Credete pur sempr'ogni cosa della mia mala creanza, che sarà vero pur troppo ch'io non arò risposto a Monsignor reverendissimo di Arimini.
Esempio: E Cas. Pros. 3, 367: Questi leggieri peccati di nascosto guastano col numero e colla moltitudine loro la bella e buona creanza.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 301: Aglauro, come vede ch'ei s'accosta, Con villana e non solita creanza Lo scaccia.
Esempio: Car. Lett. Farn. 2, 44: Riconosco nondimeno questo officio d'umanità dalla sua creanza reale;.. e m'è gratissimo sì per lo favor che me ne viene, come ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 130: Spererei che dovesse esser allevato non sol con buoni costumi e con belle creanze,... ma con molto timor d'Iddio e con molta osservanza de la religione.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 1, 14: Vittorino.... non lasciò che fare per ammaestrarlo (Federigo) nelle lettere e nelle creanze onorate.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 413: Con migliore e più civil creanza di quella del Capra, non aveva [il Fiammingo] procurato di asconder questa verità.
Esempio: Buomm. Lez. II, 4, 252: Persone vilissime, ed in gran parte ripiene di costumi e di creanze biasimevoli.
Definiz: § I. E per Atto o Tratto, compiuto da alcuno. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 301: Furioso avventasi A lei, sì come fa il lupo alle pecore. Z. Creanze di villano!
Esempio: E Cecch. Samar. 1, 1: Che discrezione! che creanze d'asino! Pigliar le cure, e poi lasciarle a grida.
Definiz: § II. Creanza, usata assolutam., vale Modo gentile, urbano, o cortese, di comportarsi nel conversare, nel trattare, o nel compiere un qualche atto; Buona creanza. Ed altresì Abito costumato, Buon costume; ed anche Gentilezza di modi, Cortesia. –
Esempio: Bern. Orl. 3, 64: Tu mi fuggisti contra la creanza, Pensando io non ti fussi per seguire.
Esempio: Serdon. Vit. Innoc. 9: Apparò creanze nella corte di tanto e tanto magnanimo e valoroso re.
Esempio: Tass. Lett. 2, 85: Quel buon duca Ercole, che di pietà e di cortesia e di creanza e di giudicio ebbe pochi pari a' suoi giorni.
Esempio: E Tass. Lett. 3, 60: Si ricordi de la creanza che si conviene con le donne, da le quali vorrei esser più tosto conosciuto per ambizioso, che per avaro, s'io fossi.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 122: Uscirono dall'una e dall'altra parte i capitani a toccarsi la mano, ed a congratularsi fra loro della conservata salute; dal quale atto di creanza passata particolarmente tra Federigo ed Alessandro ec.
Esempio: Crudel. Rim. 89: Questo colla creanza non s'accorda.
Esempio: Fag. Comm. 8, 36: Così mi piace, figliuola mia, ve', creanza e cortesia; cose nelle quali non si spende, e giovano assai.
Definiz: § III. Per similit. e in ischerzo. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 12: Senza aver creanza [un assillo], O il minimo rispetto Verso una sì gran bestia d'importanza, Se gli appiccò (al toro) sul dosso.
Esempio: Panant. Civett. 7: La civetta, con tutti amabilissima, Sa le creanze, sa le convenienze.
Definiz: § IV. Per Atto gentile, urbano, o cortese; ed altresì Rispetto, Riguardo. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 184: E se pur volete usare questa creanza, usatela senza offendermi, mentre volete sodisfarmi.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 1: Ecco qua 'l Podestà: quella creanza E quella reverenza abbiasi a lui Di ritirarsi indietro.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 302: Tutti lo piantarono, volgendogli le spalle, senza una creanza al mondo.
Definiz: § V. Si usò per Complimento o simile. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 197: Io ho fatto.... Una lettera tutta fuoco e fiamma, E ci ho infilzate dentro con buon modo Tante amorose creanze, che uno Spagnuolo per muy lindo e profumato Non ne are' fatte la metà per certo.
Definiz: § VI. Si usò pure per Ammaestramento de' costumi, Educazione. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 2, 307: Si affermava da' più prudenti, che questo (cioè il mostrarsi vile e da poco) era difetto della natura, impedita non solamente e guidata male dalla troppo delicata creanza della sua fanciullezza, ma ec.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 531: Platone nel Menesseno comincia dalle lodi della patria de' Morti, dipoi passa a trattare della creanza, doppo questo racconta le vittorie ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 412: Quantunque le virtù sogliano prendere alcune differenze, e quasi colori, da coloro ne' quali son per natura, per la diversità dell'esercitazione e de la creanza.
Definiz: § VII. Figuratam., si applicò anche alle piante, a significare Piegamento o Torcimento artificiale de' rami, a fine di far prendere all'albero una particolare forma o figura. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 231: Scapezza la sua cima maestra (dell'arbore) in sulla forcella dei suoi rami, i quali si tengano per dar loro la creanza che si brama.
Definiz: § VIII. Non avere nè garbo nè creanza, dicesi proverbialmente per Essere zotico, incivile, di villane maniere. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 4: Perchè non esitarla (la cortesia) a benefizio Di chi non ha nè garbo nè creanza?