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Dizion. 4° Ed. .
CALENDARIO, e CALENDARO.
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CALENDARIO, e CALENDARO.
Definiz: | Da calende, quella Scrittura, o Tavola, nella quale si distinguono i dì festivi da' feriali. Lat.
fasti, kalendarium. |
Esempio: | Bocc. nov. 20. 8. Essendo a lui il calendario caduto da cintola. |
Esempio: | Tes. Br. 2. 42. E perciò conviene dimorare nel calendaro undici dì in una lettera.
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Esempio: | E Tes. Br. cap. 48. Onde egli adiviene, che là ove la luna è
l'uno anno prima, ella sarà l'anno, che dee venire, 11. dì più adietro a ritroso del calendario, e dell'anno.
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Esempio: | Bern. Orl. 2. 9. 36. E confortava all'erta le brigate Ricordando i digiuni, e 'l
calendaro. |
Definiz: | §. Dicesi in proverb. Avere altrui su 'l calendario, o Non averlo su 'l suo
calendario, e vale Averlo in odio, Tenerlo in disistima. Lat. in suis non
habere. |
Esempio: | Malm. 2. 72. Ed io, che già l'avea sul calendario, Gli voglio inquanto a me tutto
il mio bene. |
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