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1) Dizion. 5° Ed. .
NOTO
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pag.237


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NOTO.
Definiz: Add. Ben conosciuto, Cognito, Di cui si ha notizia, contezza.
Dal lat. notus. –
Esempio: Dant. Inf. 34: Luogo è laggiù da Belzebù rimoto Tanto, quanto la tomba si distende, Che non per vista, ma per suono è noto D'un ruscelletto che quivi discende.
Esempio: E Dant. Purg. 7: l' ti merrò ad esse E non senza diletto ti fien note.
Esempio: E Dant. Purg. 23: Si come i peregrin pensosi fanno, Giugnendo per cammin gente non nota, Che ec.
Esempio: E Dant. Parad. 10: Vid'io la gloriosa ruota Muoversi, e render voce a voce in tempra Ed in dolcezza, ch'esser non può nota, Se non colà dove il gioir s'insempra.
Esempio: Magal. Lett. scient. 282: Le lingue madri note, sono meno assai, assai. Dico, note, perchè non posso rispondere di ciò che passi in que' meditulli più rintanati dell'Affrica.
Esempio: Tomm. Diz. estet. 279: Quattro cose da un'opera didattica si posson richiederà: che la materia sia pienamente trattata; che cose nuove siano aggiunte alle note; che le idee, ec.
Definiz: § I. Parlandosi specialmente di luogo, paese, via, e simili, vale Di cui si ha molta pratica, consuetudine, e simili; onde Aver noto un luogo, vale Conoscerlo bene per pratica. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 101: Dio ringraziando che 'l pelago corse Senza più danno, il noto lido piglia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 25: E come quel ch'avea il paese noto, Lo giunse che non fu troppo lontano.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 10: Al noto ripostiglio Tutte tornando davansi a vicenda Questo saggio consiglio.
Esempio: E Fiacch. Son. pastor. 143: Perchè dai noti campi e fidi L'incauto piè per dubbio e reo cammino Volger ti piacque a sconosciuti lidi?
Definiz: § II. E per Distinto, Visibile, detto di checchessia. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Tre donne in giro, dalla destra ruota, Venian danzando; l'una tanto rossa, Ch'a pena fora dentro al fuoco nota.
Definiz: § III. Detto di arnesi, armi, e simili, vale Di cui si fa uso continuo; Adoperato abitualmente da alcuno. –
Esempio: Car. Eneid. 6, 322: E di purpuree vesti De' suoi più noti o più graditi arnesi Gli feron fregj e mostre e monti intorno.
Definiz: § IV. E per Chiaro, Evidente; e altresì Provato, o Dimostrato con prove; detto di verità, affermazione, proposizione, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 2: Li si vedrà ciò che tenem per fede, Non dimostrato; ma fia per sè noto, A guisa del ver primo che l'uom crede.
Esempio: Galil. Op. Cart. XVI, 334: Mi par ch'ella talvolta prenda per noto quello ch'è in quistione.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 218: Fo questa maggiore: ogni cosa o è, o non è; indi la minore nota con l'esperienza: ma G. Cesare ora qui non è.
Definiz: § V. E per Celebre, Famoso, Insigne, detto così di persona, come di avvenimento, luogo, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Dimando ehi sono Li suoi compagni più noti e più sommi.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Ti son mostrate in queste ruote, Nel monte, e nella valle dolorosa, Pur l'anime che son di fama note.
Esempio: Car. Eneid. 1, 605: Io sono Enea,... Fino a le stelle omai noto per fama.
Esempio: E Car. Eneid. 5, 557: Tu sei pur fra gli eroi de' nostri tempi Il più noto e il più forte.
Esempio: Tass. Gerus. S. 11, 10: Monte che da l'olive il nome prende, Monte per sacra fama al mondo noto.
Esempio: Parut. Stor. ven. 1, 616: Paro, che è una delle Cicladi molto celebrata da poeti e molto nota per la eccellenza del marmo che vi si tragge. circonda cinquanta miglia.
Definiz: § VI. Si usò per Conoscente, Pratico, di checchessia, detto di persona: che oggi dicesi Cognito. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 151: Ritornando i frati al luogo, uno, ch'era assai noto della semplicità di frate Ginepro, entrò in cucina, e ec.
Definiz: § VII. In forza di Sost. Persona nota, ossia Persona di conoscenza, con la quale si ha relazione, consuetudine, Conoscente; spesso con gli adiettivi possessivi; ma non è oggi di uso comune. –
Esempio: Cat. Cost. volg. 148: Eziandio a quei che non sieno tuoi noti, ricordati far loro prode.
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 41: Frate Simone da Cascia religioso e predicatore escellente, apresso a' suoi piedi sopra la nuda terra sedendo, attendeva a udire le parole che procedevano dalla bocca sua (di frate Salvestro); e diceva poi alli amici e noti: essere seduto apresso al tabernacolo dello Idio di Jacob.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 137: Saranno da' vicini, noti e compagni, a questo ammessi.
Esempio: Vespas. Vit. Manett. 66: Fu invitato dal Vicecancelliere nipote di Papa Eugenio, che era assai suo noto.
Esempio: Machiav. Comm. 93: Noi andremo a casa la madre, il dottore ed io, a disporla, perchè è mia nota.
Esempio: E Machiav. Rim. 414: E perch' io fui già gran tempo suo noto, Vèr me si mosse (un porco) mostrandomi i denti, Stando col resto fermo, è senza moto.
Definiz: § VIII. Essere altrui noto checchessia, vale Essere questo conosciuto da lui, Saperlo egli, Averne contezza, Essergli manifesto, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Così è a lui (a Nembrot) ciascun linguaggio, Come il suo ad altrui, ch'a nullo è noto.
Esempio: E Dant. Inf. Parad. 31: Figliuol di grazia, questo esser giocondo, Cominciò egli, non ti sarà noto Tenendo gli occhi pur quaggiuso al fondo.
Esempio: Petr. Rim. F. 76: S'a voi fosse si nota La divina incredibile bellezza, Di ch'io ragiono, come a chi la mira, Misurata allegrezza Non avria 'l cor.
Esempio: Bocc. Laber. 204: Quasi come se a me non fosse noto chi essi furono o sieno pure ora al presente.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 42: Quel che di lui seguì poi, non m'è noto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 15, 27: Regni in Orïente sì remoti, Ch'a noi, che siamo in India, non son noti.
Esempio: Manfred. Inst. astron. 304: Amendue questi nomi di novilunio e plenilunio sono dedotti dalle fasi di illuminazione della luna, che allora si osserveranno, e che sono note anche al volgo.
Definiz: § IX. È noto, Era noto, reggente, mediante la cong. Che, un compimento verbale, significa È, Era, cosa nota, ed equivale a Si sa, Si sapeva, comunemente. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 17, 46: Chi sia Rinaldo, è noto; e qui di lui Lunga istoria di cose anco si conta.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 2, 338: È noto ch'essi (i ciechi nati) col tatto distinguono le monete, le carte da gioco, la qualità delle stoffe, e giungono fino a distinguere col solo tatto i colori.
Definiz: § X. Fare altrui noto checchessia, vale Farglielo conoscere; Significargli, Manifestargli, checchessia. –
Esempio: Dant. Parad. 21: Vita beata, che ti stai nascosta Dentro alla tua letizia, fammi nota La cagion che si presso t'accosta.
Esempio: Bocc. Amet. 146: Ma come Venere mi prendesse vi farò noto.
Definiz: § XI. Farsi checchessia noto, vale Diffondersene la notizia, la fama. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 94: Poi che di voce in voce si fe' questa Strana avventura in tutto il mondo nota, Molti guerrier si misero all'inchiesta E di parte vicina e di remota.
Definiz: § XII. Venire checchessia noto ad altri, trovasi per Venire checchessia a notizia di altri. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 96: Il caso è questo; non per te, ma per altri, a cui questa scrittura potrebbe venire nota.