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1) Dizion. 5° Ed. .
GIÀ.
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GIÀ.
Definiz: Avverb. denotante il tempo, nel quale una data azione si compie o si effettua, un dato fatto o avvenimento accade, o una data condizione di cose si avvera; e serve altresì a dare maggior rilievo all'avvenimento, o al compimento di esso fatto, azione, e simili. E corrisponde ad Oramai, In questo o In quello stesso punto, Ora, Ora appunto, Ora subito, Fin d'ora, e simili.
Dal lat. jam. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Tanto m'aggrada il tuo comandamento, Che l'ubbidir, se già fosse, m'è tardi; Più non t'è uopo aprirmi il tuo talento.
Esempio: E Dant. Inf. 7: Già Ogni stella cade che saliva Quando mi mossi, e il troppo star si vieta.
Esempio: E Dant. Inf. 23: Maestro, se non celi Te e me tostamente, i' ho pavento Di Malebranche: noi gli avem già dietro: Io gl'immagino sì, che già gli sento.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Vago già di cercar dentro e dintorno La divina foresta spessa e viva,... Senza più aspettar lasciai la riva.
Esempio: Petr. Rim. 1, 13: Sì ch' i' vo già della speranza altiero.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 25: Benchè 'l mio duro scempio Sia scritto altrove sì, che mille penne Ne son già stanche.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 101: Ora fossero essi pur già disposti a venire; chè veramente.... potremmo dire, la fortuna esser alla nostra andata favoreggiante.
Esempio: E Bocc. Amet. 69: Ascoltando i suoi amori,... reputando Apiros felice, disidera d'essere lui; e tanto in questo il tira il disio, che già desso si reputa.
Esempio: Car. Eneid. 2, 260: Aveva 'l re detto appena, Quand'ei (Sinone), d'inganni e d'arte greca instrutto, Le già disciolte mani al cielo alzando, Disse ec.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 41: Sin da que' primi gridi erasi desto Goffredo, e non istava intanto a bada. Già tutto è armato, e già raccolto un grosso Drappello ha seco, e già con lor s'è mosso.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 105: Oh vani giuramenti: ecco contrari Seguir tosto gli effetti all'alta speme; E cader questi in tenzon pari estinto Sotto colui ch'ei fa già preso e vinto.
Esempio: Segn. A. Mem. Fest. 22: E già risonando l'aria per lo soave concerto de' flauti, sarpate l'ancore, ripreser le galee di nuovo.... il viaggio.
Esempio: Alf. Trag. 4, 260: Trema, Saúl: già in alto, In negra nube, sovr'ali di fuoco Veggio librarsi il fero angel di morte: Già, d'una man disnuda ei la rovente Spada ultrice; dell'altra, il crin canuto Ei già ti afferra della iniqua testa.
Esempio: Leopard. Poes. 154: A quelli (ai bisogni del secolo), ognor crescendo, Provveggono i mercanti e le officine Già largamente; ma la speme io certo Dirò, la speme, onde visibil pegno Già concedon gli Dei; già, della nova Felicità principio, ostenta il labbro De' giovani, e la guancia, enorme il pelo.
Definiz: § I. Pure nel senso di Oramai, riferiscesi anche ad azione o fatto prossimamente compiuto o avvenuto; e serve a denotare con una certa efficacia il perfetto compimento dell'atto o fatto onde si discorre. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Guarda' in alto, e vidi le sue spalle Vestite già de' raggi del pianeta, Che mena dritto altrui per ogni calle. E 32: Noi eravam partiti già da ello, Ch'i' vidi duo, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Io era già da quell'ombre partito, E seguitava l'orme del mio duca, Quando.... Una gridò, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 6: Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom senza cura: Color già tristi, e costor con sospetti.
Esempio: Cic. Opusc. 527: Le quali cose,... in sì grande signoria, essendo già sì corrotti i costumi, ed in una provincia corrompitrice di tutti i rettori, cose divine più che umane conviene che appaiano.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 257: Anzi quando le fu detto dal padre, Essendo ella già di XIII anni, Ella gli rispose, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 63: Già erano gli anni della fruttifera Incarnazione del Figliuolo di Dio al numero pervenuti di mille trecento quarant'otto, quando nella.... città di Fiorenza.... pervenne la mortifera pestilenza.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 62: Piacque ad Alessandro, e similmente alla donna, di Roma partendosi, di venire a Firenze, dove già la fama aveva la novella recata.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 6: Già 'l sesto anno volgea, che 'n Orïente Passò il campo cristiano all'alta impresa; E Nicea per assalto, e la potente Antiochia con arte avea già presa: ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 3, 1: Già l'aura inessaggiera erasi desta A nunzïar che se ne vien l'aurora:... Quando il campo, ch'all'arme omai s'appresta, ec.
Esempio: Fag. Pros. 265: Forse può ciò addivenire, perchè, già correndo il sesto anno del mio sempre mal retto Apatistato, ed essendomi sempre convenuto in questa sera.... di baloccare.... l'udienza, ec.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 261: Fu proibito che da lì in poi le suddette specie di monete non si mettessero più sotto il sigillo, ma quelle che già vi erano si lasciarono stare.
Esempio: Mont. Poes. 1, 231: Già vinta dell'Inferno era la pugna, E lo spirto d'Abisso si partía, Vòta stringendo la terribil ugna.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 181: Chinò i begli occhi verecondi, e tosto Gli alzò furtivi e timidetti al volto Del già caro garzone.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 743: Vi dico che non eran pochi quelli che l'avevan già preso a noia, e anche persone che prima gli volevan bene.
Definiz: § II. E nel medesimo senso ed ufficio, usasi pure in locuzioni denotanti, in modo così determinato come indeterminato, tempo trascorso; formate coi verbi Essere, Fare, ed anche Passare, Correre, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 148: Io, misera me! già sono otto anni, t'ho più che la mia vita amato, e tu.... tutto ardi e consumiti nello amore d'una donna strana.... Or con cui ti credi tu essere stato? tu se' stato con colei la qual con false lusinghe tu hai, già è assai, ingannata mostrandole amore, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 79: Ben farò oggi una cosa che io non feci, già è gran tempo, che io mi spoglierò, per vedere se voi dite il vero.
Esempio: Leggend. Tob. V. 18: Egli ène di mia schiatta, e presta'gli, già fa più tempo, diece piastre d'argento.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 135: Egli è buon pezzo che io usai in questo paese, e già fa buon tempo udi' dire che uno trovò una gran botta in quella vigna.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 317: Non guardare, Rosso, alla risposta che io ti feci, perocchè 'l male del fianco m'ha assalito già fa due dì: non te ne curare.
Esempio: Lett. Pros. fior. IV, 1, 15: Io vi rimando l'emendazioni sopra l'Etica e Rettorica che mi chiedete. Non ho mai inteso che messer Ugolino le rivoglia, chè non gliele avrei tenute; nè ho avute sue lettere, già sono gli anni.
Esempio: Fiorett. C. Consid. 147: Anche senza il notificamento della lettera dallo 'Nferigno impressa già passano sedici mesi.
Definiz: § III. E nelle medesime locuzioni, usato con ellissi del verbo. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 313: La carne che tu hai oggi, non l'avesti già due anni o tre: tutta è ita via quella, e hai corpo novello.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 197: Gli Svizzeri non sono ancora venuti, e già tre dì si diceva che avevano passato Ferrara.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 43: Questa nostra lingua, che noi chiamiamo volgare, è ancor tenera e nuova, benchè già gran tempo si costumi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 26: Perchè di lasciar l'elmo anche t'aggrevi, Che render già gran tempo mi dovevi?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 5, 69: Atteso ha l'empia sorte, che Zerbino, Fratel di lei, nel regno non si trove; Che va già molti mesi peregrino, Mostrando di sè in arme inclite prove.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 78: Lo giurai.... Quando mi posi quest'elmo alla fronte, Il qual, con tutte l'altr'arme ch'io porto, Era d'Ettòr, che già mill'anni è morto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 43, 10: Perchè non ti conobbi già dieci anni, Sì che io mi fossi consigliato teco, Prima che cominciassero gli affanni?
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 30: E quel che si presuppone della antica lingua toscana già i secoli spenta, ed onde con questi libri, e mezzi che ci sono ci sia modo da riconoscerla, ec.
Esempio: Serdon. Gal. Marz. 277: Ma il decreto fatale gli beffava, che già buona pezza aveva condannato quel tempio al fuoco.
Definiz: § IV. E poeticam., usato col passato già Fu, senz'altra determinazione di tempo. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 44: Non n'ebbi, già fu, voglia; or l'aggio, e spero Che mi potrà succeder di leggiero.
Definiz: § V. Già, congiunto col passato di alcun verbo, ed anche usato assolutam., vale In altro tempo da quello nel quale, siamo o del quale si parla, In altro tempo da ora o da allora, Tempo addietro, Per lo passato. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Risposemi: Non uomo; uomo già fui.
Esempio: E Dant. Purg. 5: Noi fummo già tutti per forza morti, E peccatori infino all'ultim'ora.
Esempio: E Dant. Parad. 24: Tu entrasti povero e digiuno In campo, a seminar la buona pianta, Che fu già vite, ed ora è fatta pruno.
Esempio: Petr. Sim. 1, 265: Già desiai con sì giusta querela E 'n sì fervide rime farmi udire, Ch'un foco di pietà fessi sentire Al duro cor ch'a mezza state gela;... Or non odio per lei, per me pietate, Cerco.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 139: Madonna, se io v'amassi, come già amai, io non avrei ardire di dirvi, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 184: In Siena, sì come io intesi già, furon due giovani ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 35: Mancava all'arme, ch'avea indosso, poco Ad esser, come già, tutte di fuoco.
Esempio: Car. Eneid. 12, 349: Reciso Dal vivo tronco, o da radice svelto, Mancò di madre, e già d'arbore ch'era, Sfrondato, diramato e secco legno, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 83: Uom già crudel; ma 'l suo feroce ingegno Pur mitigato avea l'età matura.
Esempio: E Tass. Gerus. 15, 16: Faro, isola già, che lunge Giacque dal lido, al lido or si congiunge.
Esempio: Dav. Tac. 1, 241: A ogni poco mutava luogo: e finalmente al capo di Miseno, nella villa già di Lucullo, si giudicò.
Esempio: Alf. Trag. 2, 300: O d'Alboino Figlia esecrata già, degg'io scoprirti Anco rivale mia?
Definiz: § VI. E pure per denotare altro tempo dal presente, trovasi per Dopo che quello è trapassato, Poco appresso, Subito, dopo, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 66: Dir si può di bene tutto terreno, che picciolo è, chè tutto non basta al minore core pagare; breve, chè sentimolo ora e non già; e vano e falso, chè buono e dolce sembra, ed è reo ed amaro.
Definiz: § VII. Apposto a nome di persona, e preceduto dall'articolo, serve a indicare che quella persona è morta: il che più comunemente s'indica con l'apposizione del passato Fu. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 215: La lettera dei signori Stati mi fu mandata dal signor Giovanni Reiusto, parente del già signor Lorenzo Realio.
Esempio: Red. Lett. 1, 76: Ho veduti i quaderni o memorie delle etimologie italiane, del già eminentissimo sig. Cardinale Sforza Pallavicino.
Esempio: E Red. Lett. 1, 406: Delle Opere del già sig. Carlo Dati a me non dà più l'animo di trovarne presentemente.
Esempio: Menz. Lett. 58: La qui inclusa licenza è del sig. Belisario Guerrini, figliuolo del già sig. Dionisio mio amicissimo.
Definiz: § VIII. E interposto fra il nome d'una persona e quello del padre o della madre di essa retto dalla prep. Di, sia antecedente sia susseguente al Già, serve a denotare che esso padre o essa madre son morti. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 4: E dica che e come io v'imprometto Darvi la Tancia col nome d'Iddio, Figliuola della Lisa già di Betto, E di Giovanni Bruchi, che son io.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 563: Figliuola della Lisa già di Betto. Già: latino, olim, quondam.
Esempio: Fag. Comm. 5, 430: Questa parola quondam non è un nome, ma significa del già, del fu, come volete voi.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 531: Monna Margherita del già Baldo di Giunta stamaiuolo.
Esempio: E Mann. Ist. Decam. 669: Fresco fratello di messer Guido, e figliuolo di Lamberto del già Frescobaldo.
Definiz: § IX. E nell'ufficio e costrutto medesimi, anteposto alla parola giàFigliuolo. –
Esempio: Chiabr. Rim. 4, 73: Ma di Trevigi e delle belle intorno Molte castella era signore Ernesto, Già figliuol d'Erimanto.
Definiz: § X. E interposto fra l'articolo, reggente nome di persona, e un titolo che a tal nome si preponga, denota che il titolo più non appartiene a quella persona, che essa è decaduta dal respettivo ufficio, ne è stata spogliata, o simili. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 415: Ma il già Duca d'Angiò coll'esercito, camminando a grandissime giornate, era pervenuto ad Ambuosa.
Definiz: § XI. In proposizione negativa, soggiungesi al Non, per accrescerne il valore e la forza; e spesso in correlazione con susseguente proposizione affermativa, retta dalla congiunzione Ma. E corrisponde a Mica o In nessun modo; oppure a Bensì, Però, e simili. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 60: Non dico già, che riccore o terreno bene dispregi; chè tutti Dio buoni li fece ed a pro d'uomo.
Esempio: Petr. Rim. 1, 82: In un rio, che l'erba asconde, Caddi, non già come persona viva.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 192: Cieco non già, ma faretrato, il veggo;... Garzon con l'ali, non pinto ma vivo.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 89: Le quali, non già da alcuno proponimento tirate, ma per caso in una delle parti della chiesa adunatesi, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 274: Che vuoi tu dire, Arriguccio? questo non è già quello che tu ne venisti a dire che avevi fatto.
Esempio: Ug. Pac. Rim. Z. 467: Però la penna mia merzè iscriva, Non già a te, ma a chi t'ha fatto degno.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 203: Piacerai assai questa conclusione che voi avete fatta: e quanto s'aspetta alle repubbliche, io credo che la sia vera, ma quanto ai re non so già; perchè ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 25: Nè meraviglia è già ch'ella (la corazza) gl'incresca; Chè non è stato un far vedersi in piazza.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 17: Per queste montagne.... se ne venne Svembaldo.... con le sue genti sino a Pavia. Ma non procedette già più avanti, forse perchè ec.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 14: Gardo il duce è nomato, uom di gran possa; Ma non già tal, ch'a lei resister possa.
Esempio: Bentiv. C. Teb. 4, 354: Nè già son questi sol, che il tuo stendardo Sieguono, Anfiarào; ma la declive Eli manda guerrieri, e la depressa Pisa ec.
Esempio: Fag. Pros. 265: Parmi che non sia compito già un anno, ma una settimana, che ec.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 275: Non pretendo già di avere con questo breve lavoro esaurita la materia, e d'avere sciolto un problema cotanto difficile; ma solamente ec.
Definiz: § XII. E con più tenue senso, usato non tanto ad afforzare quanto a ben rilevare la negazione; e corrisponde al semplice Invero. –
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 24: Non è già manifesto che professione fussi de' nostri antichi in quelli primi tempi; cioè se attendevano a vita cavalleresca,... o se pure se ne stavano da cittadini privati.
Definiz: § XIII. Pure in proposizione negativa, ma anteposto, serve parimente a rafforzare la negazione o la esclusione della cosa di cui si parla; e insieme con gli avverbj congiuntivi Non già o già, se pure la negazione non si contenga nel pronome Nessuno, forma una locuzione corrispondente a In nessun modo, In modo alcuno, A verun patto, Per nessun verso, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 18: Ahi come facean lor levar le berze Alle prime percosse! e già nessuno Le seconde aspettava nè le terze.
Esempio: E Dant. Inf. 28: Già veggia, per mezzul perdere o lulla, Com'io vidi un, così non si pertugia, Rotto dal mento insin dove si trulla.
Esempio: Vill. G. 119: La donzella rispose, che già uomo vivente non la bacerebbe, se non fosse suo marito.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 226: Il nigromante... disse: già Dio non voglia, poichè io ho veduto Giliberto liberale del suo onore,... che io similmente non sia liberale del mio guiderdone.
Esempio: E Bocc. Filoc. 575: Videro i due amanti abbracciati dormire, e maraviglioronsi delle bellezze di ciascuno. Ma già per questo niuna pietà rammorbidì li duri cuori.
Esempio: S. Gir. Grad. 43: E san Girolamo disse, che già la misericordia di Dio non potrà avere chi misericordioso non è; nè già Dio non udirà le preghiere di colui, che non vuole udire la preghiera del povero.
Definiz: § XIV. Pure in proposizione negativa, e anteposto, ha senso men grave, e corrisponde semplicemente a Bensì, Però, Invero, Veramente, oppure a Mica. –
Esempio: Dant. Purg. 11: Quest'ultima preghiera.... Già non si fa per noi, chè non bisogna, Ma per color che dietro a noi restaro.
Esempio: E Dant.Parad. 9: Già non attendere' io tua dimanda, S'io m'intuassi, come tu t'immii.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 10: Per lungo disusar già non si scorda Dell'arti crude il più efficace aiuto: E so con lingua anch'io di sangue lorda Quel nome proferir grande e temuto, ec.
Definiz: § XV. E con lo stesso costrutto, e pure in proposizione negativa, per Tuttavia, Nondimeno. –
Esempio: Dant. Inf. 22: Nè già con sì diversa cennamella Cavalier vidi mover, nè pedoni, Nè nave a segno di terra o di stella.
Esempio: Petr. Rim. 1, 72: Perchè quel, che mi trasse ad amar prima, Altrui colpa mi toglia; Del mio fermo voler già non mi svoglia.
Definiz: § XVI. E altresì per Pure, in proposizione che inchiuda limitazione a ciò che si è detto innanzi. –
Esempio: Fior. Virt. 99: Lo 'mperadore domandò che gli era più piaciuto di ciò ch'egli avea udito e veduto. E 'l giovane sì rispuose: questi diavoli che menano le anime all'inferno, sì mi piacciono più che cosa ch'io abbia veduta; già sapendo quello ch'erano i diavoli e lo inferno e 'l paradiso.
Definiz: § XVII. E in proposizione sia negativa sia affermativa, serve a denotare con maggiore efficacia, che ciò che è da essa espresso non può comecchessia essere evitato o rimosso, ovvero alterato o modificato; e vale A ogni modo In tutti i modi, Comunque siasi, Checchè altri faccia, dica, creda, e simili: ed anche corrisponde a Del resto, o ad altra simile maniera eccettuativa o riservativa. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 30: L'alma, ch'è sol da Dio fatta gentile (Chè già d'altrui non può venir tal grazia), Simile al suo fattor stato ritene.
Esempio: E Petr. Rim. 208: Or sia che può: già sol io non invecchio; Già per etate il mio desir non varia.
Esempio: Panant. Epigr. 144: Il mondo già vuol sempre criticare.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 177: Tutte le parole di questo genere stampavano nel cervello della fanciullina l'idea che già lei doveva esser monaca.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 468: Non lo gridi, perchè già quel che è stato è stato; e poi non serve a nulla: è un uomo fatto così, tornando il caso, farebbe lo stesso.
Definiz: § XVIII. Parlandosi di cosa che si disapprovi, si biasimi, o simili, usasi familiarmente e in modo ellittico, volendo far capire non doversene maravigliare, considerata la condizione delle cose, la qualità delle persone, e simili. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 743: Aveva un non so che di sardonico in ogni sua parola; in tutto trovava anche lui da criticare, a segno che, se faceva cattivo tempo due giorni di seguito, subito diceva: «eh già in questo paese!
Definiz: § XIX. Usasi familiarmente come particella affermativa o denotante approvazione, consenso, e simili; ed equivale a Sì, oppure a Certamente, È vero, e simili: e talvolta, specialmente se replicato, ha significato ironico o schernevole.
E tal senso potrebbe aver ricevuto mediante il tedesco ja. –
Esempio: Fag. Comm. 3, 33: Sarà pensier mio il custodire un tal dono. A. Dono?... I. Dico dono, in quanto a me, che non mi costa cos'alcuna. A. Oh già, già: per te ogni cosa s'ha a ufo, e a me tocca per ogni cosa a metter mano alla scarsella.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 323: Ma sopra tutto tende a far qualche tiro a Milano; perchè vede bene, il furbo, che qui sta la forza del re. «Già». Ne volete una prova? ec.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 312: Era ben un'altra cosa quelle galanterie che t'hanno fatte, e il di più che ti volevan fare i nostri cari compatriotti. «Già, è vero: se non c'è altro di male, ec.
Definiz: § XX. Pur familiarmente, e in modo ironico, usasi per esprimere denegazione, incredulità, maraviglia, disapprovazione, e simili. Così per esempio:
Esempio: Esempio del CompilatoreSapete, chi è arrivato? il vostro figliuolo. – Già! – Sapete chi hanno messo in carcere? il mio servitore. – Già! – Sento che siete per fare un viaggio – Già! se avessi denari. – Gli vogliono far comprare quel palazzo. – Già! per finire di rovinarsi.
Definiz: § XXI. In forza di Sost. Il tempo passato, trascorso; Il passato. –
Esempio: Dat. Oraz. 1: Il già s'è fuggito, nè più s'incontra; l'adesso vola, nè può tenersi; il poi sempre viene, ma quando arriva è passato.
Definiz: § XXII. Già già, così replicato, dà maggiore efficacia o maggior determinazione al significamento di azione, che o sta per compiersi o si compie in quel momento. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 865: E Pirro ha dietro che lo segue, e 'ncalza Sì che già già con l'asta e con la mano Or lo prende, or lo fere.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 48: Già già mi par ch'a giunger qui Goffredo Oltra il dover indugi.
Esempio: E Tass. Gerus. 13, 51: Già già la fatal nave all'erme arene La prora accosta, e l'auree vele accoglie; Già, rotte l'indegnissime catene, L'aspettato guerrier dal lido scioglie.
Esempio: Segner. Mann. dic. 21, 1: Il bene sperato con gran certezza è già già mezzo posseduto.
Esempio: E Crist. instr. 3, 549: Se si avessero ad alzare gli argini al fiume quando già già comincia a calar la piena dalla montagna, credete voi che i campi si salverebbono dal furor della inondazione?
Esempio: Red. Lett. 1, 379: Quattro erano i porcellini, che nell'utero suo racchiudeva, già già pronti e vicini ad abbandonare il materno carcere.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 35: Priega il suo dolce Signore, che lo spirito accoglia, già già sulle belle labbra raccolto, e di velocemente a lui volare desideroso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 8, 23: Fa conto d'averla in mogliera, E già già pensa a quella prima sera.
Definiz: § XXIII. Già mai, vale lo stesso che Giammai, secondochè comunemente in modo congiunto si scrive. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 307: Giammai e Giamai, quasi igualmente ne' libri del buon secolo.... Ma ne' poeti, per lo contrario, più spesso separata, cioè Già mai, la ci mostrano le stampe.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 369: Ne' libri sibillini trovarsi scritto, che allora i Romani disfaranno i Parti, quando moveranno lor guerra sotto la condotta d'un re, e che in altro modo non potranno già mai.
Definiz: § XXIV. Di già, posto avverbialmente, equivale al semplice Già denotante il tempo nel quale accade in effetto checchessia: e corrisponde a Oramai. –
Esempio: Urban. 9: Di già il giorno cominciava a tor la luce alle risplendenti stelle, quando ec.
Esempio: Manett. A. Op. stor. 108: Nel 1419, venendo Filippo a Firenze per sue faccende, intesolo gli operai, feciono d'averlo a loro; perchè di già gli occhi erano quasi chiusi, ed erano necessitati pensare al volgere della cupola.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 79: Ma egli è di già alto il sole; io vo' che tu lievi e vadi a le tue facende.
Esempio: Car. Eneid. 12, 351: Reciso Dal vivo tronco, o da radice svelto, Mancò di madre, e.... Sfrondato, diramato e secco legno Di già venuto, e d'oricalco adorno, ec.
Esempio: Dav. Tac. 2, 257: Il sapersi di già sì gran caso ne fe' riconoscere alcuni, che.... furon condotti alle nostre spiagge.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 1, 173: Parve al re di Navarra necessario di far uscire in qualche modo il principe di Parigi, perchè di già o il desiderio della quiete, o l'invidia che gli portava, l'avevano reso ardentissimo contro di lui.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 3, 447: E perchè stava di già in fine l'ottobre, e cominciava la stagione ad inorridire, perciò ridusse egli la sua gente poco dopo alle stanze.
Definiz: § XXV. E in costrutto con un participio passato, o con un tempo composto, serve a denotare il perfetto compimento dell'atto del quale si parla; e corrisponde alla locuzione Bell'e, usata in eguale costrutto, oppure a Senz'altro, o simili. –
Esempio: Machiav. Princ. 39: E però tanto meno il principe debbe dubitare, perchè dopo qualche giorno che gli animi sono raffreddati, sono di già fatti i danni, sono ricevuti i mali, e non vi è più rimedio.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 55: E aggiugnendo alle parole i fatti, messomi le mani in seno, tutto adirato, ne trasse parecchi (capelli) che io di già vi aveva nascosti.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 149: È in potestà nostra, mediante però la grazia di Dio, che la dà a chiunque la vuole; e di già a noi n'ha fatto, per sua liberalità, parte grandissima, a farci nascere nella religione cristiana.
Esempio: Car. Long. 17: Piangendo, gridando e rammaricandosi, pregava la fanciulla e Dafni, che di già era comparso, che lo soccorressero.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 52: Di già ha mandati saggi di tre sorte d'argento, e tuttavia seguita di trovare dell'altre cave.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 28: Tutta questa alia di muro,... essendo tirata molto in alto, fu esposta per berzaglio alli impetuosi fiati di greco. Laonde di già è avenuto che, per la continova molestia de' venti, ella si sia piegata dalla sua dirittura più di tre braccia.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 3: Tirò Agostino.... Agnolo suo fratello minore al medesimo esercizio. Nè gli fu il ciò fare molta fatica; perchè il praticar d'Agnolo con Agostino e con gli altri scultori gli aveva di già, vedendo l'onore ed utile che traevano di cotal arte, l'animo acceso d'estrema voglia e desiderio d'attendere alla scultura.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 4, 28: Molti affermavano essere verissimi (certi capitoli), e di già sottoscritti dalle duchesse di Nemurs e di Mena.
Definiz: § XXVI. E semplicemente per Poc'anzi, Poco fa, Testè. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 81: Le bacche, delle quali nutrimento prendea il fanciullo nato, gli effetti da cosi fatta disposizione di cielo, quale è di già dimostrata, proceduti intendo.
Definiz: § XXVII. Di già, si usò a modo di aggiunto, apposto a Tempo di già, Stato di già, e simili, per significare Passato, Antico: talvolta anche con l'ellissi della prep. Di. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 179: Voi sapete, che al tempo di già si poetava a Firenze pel verso.
Esempio: Strozz. Oraz. 10: Chiunque porrà mente al suo misero stato di già, e lo paragonerà con quello che doppo tal maritaggio seguì, meglio ne potrà la differenza comprendere.
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 55: Ha fatto appunto come fece una volta un nostro gentiluomo del tempo di già, il quale ec.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. Proleg. 8: Quel trovar nell'autore l'eccellenza di sì magnifico impiego, e quell'udirlo titolarsi messer Giampagolo, all'usanza del tempo già, e professore di belle lettere, secondo la moda d'oggidì, me lo fecero a un tratto creder per uomo che avesse rifrustato tutto l'antico e 'l moderno, ec.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 2, 4: Oh, al tempo di già non era così, ve'.
Definiz: § XXVIII. Non già, usato poeticam., o in nobile scrittura, e in costrutto ellittico, per rispondere negativamente ad altrui dimanda, vale No certamente, No davvero. –
Esempio: Dant. Parad. 8: Vuo' tu che questo ver più ti s'imbianchi? Ed io: Non già; perchè impossibil veggio Che ec.
Definiz: § XXIX. Se già, è locuzione eccettuativa o restrittiva, che regge il modo congiuntivo, e vale Se pure, Se però, Eccetto che, Salvo che. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 200: Non si tiene polvere e cenere colui che si veste di drappi di seta e di scarlatto: chè chi farebbe cotali sacca alla cenere, se non fosse già matto?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 216: Cosa che non fosse mai stata veduta, non vi crederrei io sapere insegnare, se ciò non fosser già starnuti o cose a quegli simiglianti.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 41: A quegli furiosi e ismemorati dare [l'Olio santo] non si dee,... se già non avessono intervalli luminosi, ne' qua' ricognoscessono il sacramento.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 6: La cagione [dell'amarmi] io non so pensare, se già, come amorevole ed officioso che siete, non amate me, perchè io sono amico degli amici vostri.
Esempio: E Car. Lett. fam. 15: A voi... non posso ancora dir cosa degna della vostra carta.... Se già non vi dicessi che in queste parti avemo trovati molto più animali di dui piedi, che di quattro.
Esempio: E Car. Lett. fam. 113: Questa sarà solo per visitar V. S.; chè altro non ho da dirle, se già non le scrivessi qualche cosa della provincia.
Esempio: Vett. Colt. 87: Se già e' non nasce, com'io stimo, da loro negligenza, che non v'hanno mai posto mente.
Esempio: Galil. Op. lett. 122: Se già alcun non volesse dire essere stato aggiunto dal poeta aspetto umano, acciocchè qualcuno non credesse che l'Angelo, ec.
Definiz: § XXX. Già che, che comunemente scrivesi in modo congiunto Giacchè, è locuzione causale, equivalente a Poichè, Dacchè. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 151: Avendo dunque derivato una parte dell'impeto suo, già che insieme abbiamo soddisfatto all'uffizio della pietà e compiaciuto alla fragilità della natura, potremo con manco difficoltà tentar di scemarlo.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 147: Dispiacemi che il tempo va fuggendo, si che non potrò, poco più che si tardi, esser là per i giorni santi, come desideravo, già che per altri rispetti ancora si era stabilito che io andassi, e così mi pareva che fussi necessario per serrare una volta la bocca ai maligni.
Esempio: Red. Lett. 1, 282: Credo che presto si darà occasione a V. S. illustriss. di rattaccare il filo dello lettere, già che si crede che il sig. Sebastiano sia per passare ad esser fatto Cancelliere, ec.
Esempio: E Red. Osserv. Vip. 62: Ma già che siamo tra le favole, non voglio tralasciar di ridurvi in niente quella, ec.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 249: Già che sì poco Curi la sposa, almen ti muova il figlio.
Definiz: § XXXI. E poeticam. usata come locuzione avverbiale di tempo, equivalente a In tempo che, Una volta che, Quando, Mentre. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 55: O città bene avventurosa,... Di cui già Malagigi.... Nei secoli futuri mi predisse (Già ch'io facea con lui questo camino) Ch'ancor la gloria tua salirà tanto, ec.
Definiz: § XXXII. Già sia che, Già sia ciò che, Già sia cosa che, Già fosse che, Già fosse cosa che, che anche si scrissero congiuntamente Giassiachè, Giassiacosachè, Giafossechè, Giafossecosachè; ed altresì, Già con tutto che: maniere congiuntive, che si usarono sia in senso causale, per Poichè, Imperocchè, sia in senso avversativo, per Ancorachè, Benchè, Sebbene. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Faraone, già sia ciò che vedesse tante maraviglie, nondimeno indurava più lo suo cuore.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. R. 108: Il santo uomo, già sia ciò ch'elli fosse Re, non avea dispetto nè onta de' poveri, come fanno alcuni gran signori.
Esempio: Libr. Sent. 13: Già sia ciò che 'l tuo misfatto non sia allotta conosciuto dagli altri, non perciò la pena del tuo cuore si parte, perchè sa lo suo male.
Esempio: Liv. Dec. 1, 18: Intanto la città cresceva di die in die e di giro e di fortezza,.. già fosse cosa ch'egli guernisse il comprendimento più a speranza della moltitudine ch'era a venire, che di quella che allora v'era.
Esempio: Senec. Pist. 96: E giafossecosachè noi mettessimo bene nostro intendimento e sollecitudine in vivere, nondimeno pur trapasserebbe la nostra vita.
Esempio: E Senec. Pist. 103: Ma giafossechè elle non facessero pro nè danno, perocch'elle nocciono gravemente, ec.
Esempio: E Senec. Pist. 286: Eziandio tutta la forza della filosofia non trarrà dell'animo la dura e vecchia malizia, ma tuttavia ella sana alcune cose, giassiacosachè non tutte.
Esempio: E Senec. Pist. R. 159, 8: E già sia cosa ch'elli non sia gracidatore, nè berlingatore, nè di troppe parole.
Esempio: Plut. Vit.: E giassiachè ell'era di molti anni, e Dimitrio era più giovane che non le si affaceva.
Esempio: E Plut. Vit. altrove: Il quale già con tutto che non era molto sofficiente ne' servigj della comunità, nondimeno egli era uomo di buona maniera, e molto liberale.
Esempio: E Plut. Vit. 164: E già sia che ella (Andromaca) pigliava il fanciullino nelle sue braccia, li suoi occhi guatavano sempre inverso Ettore.
Esempio: E Plut. Vit. 188: Dottrinava li suoi figliuoli secondo la dottrina di sua terra, già sia che amava la dottrina de' Greci.
Esempio: E Plut. Vit. 189: E già sia che questo Perseo non avesse barba, e fosse umile, sofferia molto in battaglia.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 310: Scriverremo adunque, perchè, conciossia, conciossiecosa, giassiecosa, che nel valore stesso, e talora per benchè fu in uso del miglior secolo.
Definiz: § XXXIII. Già si era che, si disse per Fu già tempo che, In altri tempi, In antico. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 202: Già si Era, che chi aveva pacienzia, Mangiava i tordi grassi a un soldo l'uno; Ma oggi ec.
Definiz: § XXXIV. Già non sarà tanto, Già non sarà sì, o così: locuzioni che, anteposte a un adiettivo, si usarono a significare Per quanto, o Quantunque, sia; Per quanto, o Quantunque, fosse. –
Esempio: Senec. Pist. 146: E' pare che la natura si portasse male di lui, che così fatto animo mise in cotanto debole corpo. Ma forse, ch'ella ci vuole mostrare quella medesima cosa, conciossiacosachè 'ngegno, e animo forte e beato, può essere in ciascun corpo, già non sarà tanto debole e dispettevole.
Esempio: E Senec. Pist. 178: Compagno si è è colui ch'ha parte nella cosa, già non sarà sì piccola.