Lessicografia della Crusca in rete

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MOSTO
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MOSTO.
Definiz: Sost. masc. Sugo dell'uva pigiata o spremuta, non ancora fermentato.
Dal lat. mustum. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 179: I vasi, innanzi che vi si metta il mosto, con acqua salsa pura con ispugna lavar si convengono e con incenso suffumicare, e non fargli troppo pieni nè troppo scemi: ma immaginar si conviene quanto il mosto a bollire crescer possa, acciocchè di sopra non versi.
Esempio: Senec. Pist.: Siccome il mosto rompe le vasella, o fa tornar quel di sopra di sotto.
Esempio: Pallad. Agric. 124: Altri in tini o botti o altri vasi, pieni di mosto, le mettono (le mele cotogne), e sì chiudono, che 'l vino rende odore di loro.
Esempio: Med. L. Op. 2, 152: Or se tu mi vuoi bene, or su fa' tosto Or che ne viene i castagnacci e 'l mosto.
Esempio: Soder. Op. 1, 495: Si dee porre nella botte un suolo di queste tacchie e un suolo di uve spicciolate, avendo levati i mezzuli della botte da un lato; e quando con quest'ordine l'hai piena tutta, rimettigli il mezzule, e posta in su' sedili, finisci d'empiere di greco, o vin vecchio buono, o mosto e acqua se ti pare.
Esempio: Bentiv. G. Lett. 36: Vini, che tuttavia tirano al mosto.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 40: Maggiori sono gli scommovimenti che fa la fermentazione della cervogia e del mosto.
Esempio: Cap. L. Mofet. 96: In alcuni cellieri agevolmente vi si corre rischio della persona, quando sformatamente il mosto vi bolle.
Esempio: Magal. Lett. scient. 43: Ma voi siete poco accorto! a dire non sovvenirvi di quanto bell'esempio servisse il tino, entrovi la vinaccia ed il mosto, a quel sovrano ingegno franzese, che voi pur tanto ammirate.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 43: Non si otterrà mai un buon vino da un mosto cattivo.
Esempio: E Paolett. Oper. agr. 2, 95: Il liquor fermentante perde il nome di mosto, ed assume quello di vino, nel punto che incomincia a diminuire ed a cedere la fermentazione tumultuosa.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 258: Ma dicci sostanze diverse, almeno, e tutte importanti, costituiscono il mosto dell'uva, il succo cioè contenuto nelle bacche che a grappoli produce la vite.
Esempio: E Ridolf. Lez. Agr. 2, 268: Il mosto non è tutto uguale, e si può fare vino diversissimo secondo come è desso ottenuto.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 424: Vedi tu, figliuola mia, quanto di vino e di mosto dolcissimo è uscito di questa piccolina uva, la quale noi mettemmo nel tino della meditazione?
Definiz: § II. E per Vino; ma propriamente o Vino nuovo, o di mediocre qualità. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 22: Alcuno altro se ne facea beffe, e diceano: ch'egli erano ebri, e pieni di mosto.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 49: Col mosto e con le castagne calde si rappattumò con lui, e più volte insieme fecer poi gozzoviglia.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 287: E così capitarono questi gagliardi, che, essendo armati di mosto, combatterono con la paglia.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 116: E perch'io vorrei ber con un ghiacciuolo, Se Macometto il mosto vieta e biasima, Credo che sia il sogno o la fantasima.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 58: E poich'egli ebbe assettato l'arrosto, E pien di certe gallozze e di ghiande, Disse a Morgante: e' ci manca ora il mosto.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 444: E pernici e fagiani e quaglie arrosto Fur pòrte lor da quella dama onesta E vin solenni, non crediate mosto.
Esempio: Cecch. Malandr. 388: Tosto Or qui sì si sconterà il formaggio e 'l mosto.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 316: E tu fra' mosti per vigor famosi Reca il fumoso di Sicilia, e mesci.
Esempio: Red. Poes. 272: A ferrar domani Agosto Io t'invito, o bella Elpina: Beverem d'un nobil mosto, Grande onor di mia cantina.
Esempio: E Red. Poes. appr.: Ed allor che più focoso Ferve il sole in mezzo al ciel, In quel mosto prezïoso Noteran falde di giel.
Esempio: Salvin. Nicandr. 223: A questo spesso tu da' latte a bere, Talor mischiatamente di leggiero, Da' mosto ne' bicchieri un po' bruschetto.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 223: Dove fu mai scritta legge, che uno si ubbriachi con vino odoroso e buono, e che a me rompa le budella il mosto?
Definiz: § III. In locuz. figur. –
Esempio: Bern. Orl. 21, 3: Pensate pur che l'officio si muta, E che la malvagìa diventa aceto, Cercòne e marcio il delicato mosto.
Definiz: § IV. Sugo del mosto, si disse per una Specie di mostarda o sapa. –
Esempio: Soder. Op. 1, 540: Il sugo del mosto si fa con pigliare della migliore uva da mangiare che sia nella vigna, stagionata e ben matura; di poi còlta si tiene al sole per tre dì; accanto si sgrani e si passi per fitta stamegna, infragnendo in essa con la mano aggravata i grani dell'uva, e lo scolo che n'esce si condisce con farina, garofani, cannella e zucchero e altre spezierie; posto a bollire si schiuma, e cotto bene si ripone e si conserva in vasi invetriati.
Definiz: § V. Fatto il mosto, vale Fatta la svinatura. –
Esempio: Franz. M. Lett. IV, 2, 184: Pertanto io non l'aspetto, e così messer Antonio, primachè fatto il mosto.
Definiz: § VI. Andarne il mosto e l'acquerello, o Mettervi, il mosto e l'acquerello. –
V. Acquerello, § III.
Definiz: § VII. Azzuffarsi col mosto, vale figuratam. e scherzevolm., Bevere oltre misura, Correr rischio di ubriacarsi. –
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 6, 55: E tutti balenar gli vedrai tosto, Chè non sono usi azzuffarsi col mosto.
Definiz: § VIII. Conoscere il mosto dall'acquerello, o Distinguere, il mosto dall'acquerello. –
V. Acquerello, § IV.
Definiz: § IX. Venire il mosto al naso, trovasi per Venir la mostarda al naso. –
Esempio: Bracciol. Schern. 19, 51: Allora il Tonator sentesi il mosto Venire al naso, e sì lo sdegno ingrossa, Ch'egli ordinò ec.