Lessicografia della Crusca in rete

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MUSARE
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MUSARE.
Definiz: Stare oziosamente, a guisa di stupido; tratta forse la metafora dall'atto, che fanno le bestie, quando per difetto di pasciona, o per istanchezza, o per malsanía, o altra cagione si stanno stupidamente col muso levato. Lat. cunctari, herere, immorari. Gr. μέλλειν.
Esempio: Liv. M. Ci ha fatto assembrare lungi dalle nostre abitazioni, e musar tutto dì.
Esempio: Dant. Inf. 28. Ma tu, chi se', che 'n sullo scoglio muse?
Esempio: Sen. Pist. Mentrechè noi musiamo, ella se ne corre oltre.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 4. Ve' s'e' si spaccia! che stai tu costì a musare?
Esempio: E Varch. Ercol. 66. Non mi pare, che egli abbia quella proprietà, che ha il nostro musare, che viene da muso, cioè viso, o volto, ec. onde noi, quando alcuno maravigliando, e tacendo ci guarda fisamente col viso levato in su, e col mento, che sporti in fuora, e pare, che voglia colla bocca favellare, e non favella, diciamo: che musi tu? o, che sta colui a musare?