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Dizion. 4° Ed. .
MUSARE
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pag.309
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MUSARE.
Definiz: | Stare oziosamente, a guisa di stupido; tratta forse la metafora dall'atto, che fanno le bestie, quando per difetto
di pasciona, o per istanchezza, o per malsanía, o altra cagione si stanno stupidamente col muso levato. Lat.
cunctari, herere, immorari. Gr. μέλλειν. |
Esempio: | Liv. M. Ci ha fatto assembrare lungi dalle nostre abitazioni, e musar tutto dì.
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Esempio: | Dant. Inf. 28. Ma tu, chi se', che 'n sullo scoglio muse?
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Esempio: | Sen. Pist. Mentrechè noi musiamo, ella se ne corre oltre. |
Esempio: | Varch. Suoc. 3. 4. Ve' s'e' si spaccia! che stai tu costì a musare?
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Esempio: | E Varch. Ercol. 66. Non mi pare, che egli abbia quella
proprietà, che ha il nostro musare, che viene da muso, cioè viso, o volto, ec. onde noi, quando alcuno maravigliando,
e tacendo ci guarda fisamente col viso levato in su, e col mento, che sporti in fuora, e pare, che voglia colla bocca
favellare, e non favella, diciamo: che musi tu? o, che sta colui a musare? |
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