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MOLLA
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MOLLA.
Definiz: Sost. femm. Corpo elastico, per lo più di acciaio temperato, in forma ordinariamente di lamina, foggiata ad arco, a spira, ad angolo, o simile, e di lunghezza e grossezza varia, secondo il bisogno; il quale, fermo da una banda, si piega agevolmente dall'altra, e lasciato libero ritorna nel suo primo essere. Adattasi in serrature, strumenti, ordigni, macchine, e simili, e serve sia a far muovere e agire, sia a tener fermo, ciò a cui si applica.
Dall'adiettivo molle, in senso di Pieghevole, Cedevole; onde, in un significato speciale, si disse la molle, per la molla. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 192: Il corpo dell'impresa è una molla d'orologio, la quale mi pare che faccia assai bel vedere, con quelle spire aperte.
Esempio: E Car. Lett. 3, 193: La molla è un istromento nell'arti meccaniche di molto potere e di meraviglioso effetto, essendo immobile per sè, ed avendo forza di muover l'altre cose, e di regolare anco il moto conforme al celeste; ed è tale, che quanto più si stringe e si travaglia, tanto è di più forza e di più virtù; e lasciandosi stare, non opera.
Esempio: Cellin. Pros. 125: Di poi si serrano (le staffe) allo intorno con certe molle fatte di ferro grossette, e col martèllo si pingono innanzi, di sorte che le serrino tutte egualmente le dette staffe: e di queste molle se ne fa sei o otto, secondo la grandezza delle staffe.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 233: Quando una molla che si abbassava era tocca, tutte (le lucernine) si nascondevano nel vòto della mandorla di rame, e, come non si aggravava la detta molla, tutti i lumi per alcuni buchi di quella si vedevano accesi.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 22: Così è necessitato il pendolo (dell'oriuolo) dalla forza della molla o del peso, a cader sempre dalla medesima altezza.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 391: Scatto si dice della molla, quando ella scatta, cioè scappa dalla sua tenitura e pressione.
Esempio: Giust. Vers. 46: Fu messo a capo chino, E udì scattar la molla. Parvegli a quello scatto Sentire un certo crollo, ec.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 147: Ecco del teatrino l'inventario. Una cuffia con molle, pel soffione:... Un sipario di tela ec.
Definiz: § I. E per similit. –
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 185: Ma non penetrando nelle teorie di quell'uomo quas'inimitabile, nè ben sapendo qual giuoco faccian le molle del corpo umano sotto gl'integumenti della cute, essi erravano facilmente; or attaccando i muscoli fuor di luogo, or ec.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 98: La donna nella lingua ha certa molla, Che sempre è tesa, e mai non si riposa.
Esempio: Pindem. Poes. 160: Vegga Per quai misteriose interne molle, Tutte del suo giardin le piante han vita.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 423: La molla capitale, non dico già delle voglie e dei movimenti passeggeri, ma delle disposizioni e rivoluzioni importanti dei popoli, è sempre dentro di loro.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 313: Così il ranocchio, al filosofic'occhio Del Grusselbaccke non è più un ranocchio, Ma è una molla che scatta, e in mente crea L'idea di conservar l'umana razza.
Definiz: § III. E figuratam., Ciò che muove, spinge, eccita, chicchessia, e anche checchessia, a operare, ovvero a operare in un modo piuttosto che in un altro; Causa motrice, Movente. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 13: Due potentissime molle e segrete, per far muovere a checchè sia l'animo umano, sono l'utilità e il diletto.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 223: L'interesse è la molla più forte e più atta a fare agire gli uomini.
Esempio: Pindem. Poes. 334: Intende.... d'ogni corte Le arcane molle.
Esempio: Giobert. Buon. XLIII: L'amore platonico è la molla della vita pratica, come la ragione della speculativa: per opera di esso l'anima dell'individuo esce dalla sfera della pretta speculazione, entra negli ordini operativi, partecipa ec.
Esempio: E Giobert. Ges. mod. 3, 328: Il principio è l'Idea, che è non solo l'oggetto, ma eziandio la virtù creatrice e la molla motrice del pensiero, il quale senza di essa non potrebbe sussistere nè anco potenzialmente e in guisa di semplice intuizione.
Esempio: E Giobert. Rinnov. 1, 16: Unica molla della nostra (rivoluzione) saranno le idee incarnate nella nazione per mezzo dell'opinione pubblica.
Definiz: § IV. Pur figuratam., e nel linguaggio degli Scienziati, si usò, parlandosi di corpi, per Proprietà di ristringersi e dilatarsi, Elasticità, Contrazione. –
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 143: E perchè da qualcuno potea forse dubitarsi che quei moti fossero, per così dire, una forza o di intirizzamento o di molla, e non moti di un vivente, quindi è che ec.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 36: E perchè ancora si credea per alcuni che la forza di molla, immaginata nell'aria, avesse tutta la parte in questo effetto, sì che ec.
Esempio: E Magal. Sagg. nat. esp. 38: L'acqua rinchiusa A G H, non per forza di molla (dicevan quelli), la qual per avventura non à, ma per esser già stata spinta dal carico di tutta l'altezza E F nel luogo cedutole dall'argentovivo nel sollevarsi da I in O bada a tenervelo a forza, e a contrastargli il ritorno.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 255: Avvegnachè per tal mezzo abbia il cibo più agio.... di permettere ai solidi ed ai nervi di costrignersi, d'incresparsi, e di riacquistare la loro affibbiatura e la lor molla.
Definiz: § V. Molla, in senso particolare, dicesi Ciascuno di quei congegni arcuati, fatti di grosse bande di ferro o di acciaio, che aggiustansi nei veicoli in modo da sostenere la cassa, la seggiolina, o altro simile sedile, e che servono con la loro elasticità a rendere meno sensibili le scosse prodotte da un moto veloce sopra un terreno disuguale. E per una certa similitudine è anche detta così Ogni grossa banda di acciaio, pure arcuata, che serva a impedire l'urto, o il contatto, di un corpo con un altro che gli sia congiunto o collegato, o che lo includa, o a tenere dilatate le parti di un medesimo corpo. –
Esempio: Galil. Op. XVII, 98: Acciò che il vaso contenuto sia sempre separato dalla superficie del contenente senza toccarla mai,... voglio che nella superficie interna e concava del vaso contenente, ovvero nella convessa del contenuto, si fermino alcune molle, in numero d'otto o dieci, le quali impediscano l'accostamento tra gli due vasi.
Esempio: Spallanz. Fenom. Circol. 8: Era universal costume.... di sdrucire l'addome delle rane, ed estrattone il mesenterio, di applicarvi degli uncinetti, o delle piccole molle, per obbligarlo a star teso.
Definiz: § VI. E parlandosi di strumenti da taglio da ripiegarsi e chiudersi, come Coltelli e Temperini, Molla dicesi Quella specie di stanghetta fermata nel dorso del manico, la quale, mediante un incastro, serve a tener salda la lama, allorchè è alzata totalmente.
Definiz: § VII. E parlandosi dei sacconi del letto, del piano di canapè, poltrona, o altro arnese da sedere o giacere, Molla dicesi Ciascuno di quei corpi elastici fatti di grosso filo di rame ravvolto spiralmente in forma di doppio cono con le basi alle due estremità opposte, i quali, in numero sufficiente e debitamente fermati servono a riempire essi sacconi ec., e a renderli molto soffici, e quindi più comodi a giacervi o sedervi. Onde si dice Letto a molla, Canapè a molla, Poltrona, a molla.
Definiz: § VIII. Molle, nelle fascette da donna aperte davanti, diconsi le Due striscie di acciaio fermate verticalmente nelle due estremità dell'apertura, in una delle quali sono i ganci e nell'altra le magliette per uso di affibbiare la fascetta.
Definiz: § IX. Molla del pozzo, dicesi Quell'arnese che è fermato nell'estremità della corda con la quale si attinge l'acqua dai pozzi e dalle cisterne, consistente in una piccola verga di ferro ritorta, e aperta ad un certo punto, dove la parte inferiore sormonta alla superiore, che, premuta, lascia entrare il manico della secchia o mezzina, e poi si richiude.
Definiz: § X. Molle, così in plurale e assolutam., dicesi Quell'arnese di ferro per uso dei camini, caminetti e stufe, formato di una lunga e robusta verga ripiegata a mezzo in due, il quale serve, stringendolo, a rattizzare il fuoco, a porvi sopra i piccoli pezzi di legno per alimentarlo, a levarne i carboni accesi, e a cose simili. –
Esempio: Esop. Fav. S. 106: Vedendo stare il lupo in zoccoli e in tanto agio al fuoco colle molle in mano.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 343: Alcuni altri, di presente che 'l saggio [dell'ariento] è affinato nella coppella, il cuoprono con una pezzolina bagnata, e ispengonlo nel fuoco medesimo, e poi ne traggono colle molle con tutta la coppella.
Esempio: Legg. Band. C. 23, 50: Si ordina.... e dispone che nessuna persona.... ardisca.... di ricevere o raccertare,... introdurre o fare introdurre.... ferri forestieri e vomerali di ogni sorta.... zappe, zapponi,... marre, scuri,... arali di ferro, catene da fuoco, molle, palette, chiavistelli, paletti di ogni sorte, ec.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 2: E son per quell'amor di fantasia.... Che più diletto sia Nello star con le molle in man al fuoco,... Che 'n giuoco, Ch'in osteria, Ch'in ballo, ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 154: Molle intendiamo quello strumento di ferro, che serve per pigliar carboni ardenti, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 341: O nell'ardenti legne ai giorni freddi Con l'elastiche molle.... frugando vanno.
Definiz: § XI. E per similit. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 647: Il fornaio gl'intimò di non entrare,... e.... con certe molle gli porse, l'uno dopo l'altro, i due pani, che Renzo si mise uno per tasca.
Definiz: § XII. Si usò per Tanaglie, e propriamente Lunghe e grosse tanaglie da fabbri. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 71 t.: Con le molli o con le tanaglie da presa cavarete el vostro crogiol fuore, ed in su le brage gli battarete el fondo pian piano con due o tre percosse.
Esempio: Cellin. Pros. 35: Quando gli è freddo si ripiglia con le tua molle, e rimettesi in nel fornello.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 107: Un Vulcano che mena con una mano i mantici, e con l'altra, che ha un paio di molle, tiene il ferro d'una freccia che fabrica.
Definiz: § XIII. A molla, posto avverbialm., e usato più che altro coi verbi Aprirsi, Chiudersi, e simili, vale Per mezzo di molla.
Definiz: § XIV. Usato a mo' di aggiunto, e detto di qualsivoglia strumento o arnese, vale Fornito di una o più molle, per uso sia di tenerlo fermo, sia di farlo agire. –
Esempio: Giust. Vers. 225: Tirava fuori agli occhi della folla Il moncherino di quel santo a molla.
Definiz: § XV. A scatti di molla, col verbo Lavorare, o simile, vale Non sempre nè regolatamente, ma quando uno, per così dire, vi si sente spinto.
Definiz: § XVI. Errore da prendere, o pigliare, con le molle, Sproposito, o simile, da prendere, o pigliare, con le molle, Cosa da pigliarsi con le molle, valgono proverbialm. Errore grosso, grave, massiccio, Cosa spropositata e incredibile. –
Esempio: Grazz. Comm. 326: Egli dice e crede cose, che si piglierebbono colle molle.
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 7: Scerpellone, in questo caso da pigliar con le molle.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 14: O questa (disse il duca) è veramente Da pigliar colle molle! che un somaro Possa col cuore ingravidar la gente!
Esempio: Dat. Lepid. 34: Un gentiluomo ignorantissimo ha messo insieme una gran libreria. E perchè vuol discorrere di libri, dice spropositi da pigliar colle molle.
Esempio: Not. Malm. 1, 154: È da pigliar colle molle. È una grossa minchioneria. È uno sproposito grandissimo.
Esempio: Giust. Vers. 266: Si vedranno miracoli! V. La dice lei, la dice!... G. Miracoli! V. Spropositi Da prender colle molle!
Definiz: § XVII. Essere più bugiardo delle molle, dicesi proverbialm., per Essere molto bugiardo; con figura scherzevole presa dal suono della parola Molle, che, come adiettivo, varrebbe Bagnato, laddove lo strumento così chiamato è sempre asciutto, stando presso al fuoco. –
Esempio: Casott. A. Celid. 5, 89: Non gli crede però, se non chi è folle, Perch'egli è più bugiardo delle molle.
Definiz: § XVIII. Far molla, detto di corpi, vale Ristringersi e poi dilatarsi, Piegarsi e poi distendersi, a uso di molla, Essere elastico; ma oggi non è comune. –
Esempio: Tratt. Resist. V. V. 8: In questa scienza delle resistenze, doversi astrarre dalla flessibilità de' corpi che fanno molla, potendo questi alterare le proporzioni investigate.