Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ORIGLIARE.
Apri Voce completa

pag.674


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
ORIGLIARE.
Definiz: Neutr. Stare in orecchi, di nascosto, e propriamente dietro una porta, a sentire quel che altri dice; Orecchiare.
Da un supposto basso lat. auricolare. –
Esempio: Pataff. 5: Per non aver le conche, e origliando.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 384: Chi è quella che sta a origliare? è la fornaia.
Esempio: Varch. Ercol. 72: Origliare è, quando due o più ritiratisi in alcun luogo favellano di segreto, stare di nascoso all'uscio e porgere l'orecchie per sentire quello dicono.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 68: Sta intanto il vecchio all'uscio fermo in strada Ad origliare, per udir qualcosa.
Esempio: Not. Malm. 2, 595: Origliare. Stare in orecchi, stare a sentire con attenzione e di nascosto.
Esempio: Zanell. Poes. 1, 206: Di sua casetta s'arrestò, tremando Ed origliando, al limitar.
Definiz: § I. E Att. Ascoltare, Stare attentamente e di nascosto a sentire, riferito a persona. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 67: Risolvette, quando mangiano e come non uditi tra loro si discredono, origliarli.
Definiz: § II. E figuratam. per Ricercare nascostamente, Spiare. –
Esempio: Vill. M. 540: Vedendo il marchese i modi tenuti per lo conte di Lando, ed origliando i cercamenti ch'i Tedeschi che gli erano rimasi faceano, non osava ec.