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1) Dizion. 5° Ed. .
LANGUIDO
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LANGUIDO.
Definiz: Add. Che non ha la debita forza, o il solito vigore, Debole, Fiacco; detto anche di animale.
Dal lat. languidus. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 116: Languido smonta, e lascia Brigliadoro A un discreto garzon che n'abbia cura.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 32: E benchè in volto sia languido e smorto, E mal atto a portar elmo o lorica; Nulladimen, poi che 'l bisogno ha scorto, Ei non ricusa il rischio o la fatica.
Esempio: E Tass. Gerus. 58: Dalle notti inquïete il dolce sonno Bandito fugge; e i languidi mortali Lusingando ritrarlo a sè non ponno.
Esempio: Fag. Comm. 6, 379: Offerisce vilmente i suoi amori, non ad un vago e vezzoso Mirtillo, ma ad un vecchio e languido Esone.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 27: Un cervo languido per lunga via Sotto un grand'albero steso dormia, E tanto il torpido sonno il premea Che un corpo esamine sul suol parea. Manz. Prom. Spos. 452: Lucia si lasciava poi cader languida sul fondo della lettiga, come assopita.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 2: Anch'io son al mio ben languido ed egro.
Esempio: Parin. Poes. 22: Oh il bel vederti, lasso! Studiarti a torre dalle languid'alme La stanchezza e 'l fastidio, e spander gelo Di foeo in vece!
Esempio: Pindem. Poes. 136: Splenda su me benigna stella o cruda, Languida io senta o vigorosa vita Scorrere in me, no, questa cara cetra Non si distaccherà mai dal mio fianco.
Esempio: Leopard. Poes. 67: Ne' corpi inerti Domo il vigor natio, languide, ignave Giacquer le menti.
Definiz: § II. Pare figuratam., detto di quiete, riposo, ed altresì di vita, o simile, vale Inoperoso, Inerte. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 7: In una breve e languida quiete L'afflitte membra e gli occhi egri compose.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 309: L'anime grandi Non son prodotte a rimaner sepolte In languido riposo.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 11: Languidi, oscuri, Passeranno i tuoi giorni; e questa morte Delle idee più sublimi, ordin si chiama.
Esempio: Capp. Econ. 351: Eppure la Toscana, al di fuori quieta ed oziosa, pareva che a null'altro dovesse attendere, fuorichè agli ordinamenti interni, ed all'incremento della ricchezza, in que' secoli di pace languida e stagnante.
Definiz: § III. Detto di occhi, di mano, di labbra, e simili, vale Che si muove debolmente, Che mostra un certo abbandono. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 194: Gli occhi languidi volgo; e veggio quella, Ch'ambo noi, me sospinse, e te ritenne.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 77: Zerbin, che i languidi occhi ha in lei conversi, Sente più doglia ch'ella si querele, Che ec.
Esempio: Car. Eneid. 12, 1477: Come di notte, allor che 'l sonno chiude I languid'occhi a l'affannata gente, Ne sembra ec.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 5: Apre i languidi lumi, e guarda quelli Alberghi solitarj de' pastori.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 109: Rinvenne quegli a quell'umor vivace, E le languide labbra alquanto aprio.
Esempio: Mont. Poes. 2, 179: Coll'alzata Languida mano e co' natanti lumi Le rendea la mercè che colla voce Non potea.
Esempio: Lambr. Elog. 224: Ella sembra richiamata in vita da qualche superna potenza; apre gli occhi languidi, ma pieni di dolcezza, ec.
Definiz: § IV. Detto di voce, suono, luce, colore, e simili, vale Che manca di vivacità, Fioco, Smorto, Che fa poco efficace impressione sul senso dell'udito, o della vista; anche figuratam. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 66: In queste voci languide risuona Un non so che di flebile e soave, Ch'al cor gli serpe, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 96: Alfin sgorgando un lacrimoso rivo, In un languido oimè proruppe, e disse: ec.
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 154: Appare il suo lume languido e abbacinato.
Esempio: Riccat. I. Op. 2, 221: La stessa luce.... mi comparisce alquanto più smorta, ed i colori più languidi e più diluti.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 206: Io vado A perder questo ancora Languido di speranza ultimo raggio.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 5, 317: Il suo esemplare era il solo Coreggio; e felicemente lo rappresenta nell'arie de' volti, e in molte figure particolari; non però nell'insieme, che non è sì ben ideato; non nel colorito, che ne' freschi è alquanto languido.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 160: Accendere Il cor mi sento Al color languido Del sentimento.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 144: 11 lucignolo, che moriva sul pavimento, mandava una luce languida e saltellante sopra Lucia.
Definiz: § V. Detto di pianta, fiore, e simili, vale Scarso di vigore, di forza vegetativa, ed anche Mezzo appassito. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 106: E se le verghe, o vero arbucelli, che produce, fieno dolci e splendidi, piacevoli, grandi e alti, e abbondevoli, sì come il peruggine, il prugnolo, il rovo, e tutti gli altri di questa maniera, e che non sien ritorti, nè sterili, nè languidi per magrezza.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 554: Quando gli arbori diventano languidi, quegli scalzati e delle radici inutili rimondi, vi si ponga terra d'altra disposizione.
Esempio: Petr. Rim. 1, 58: L'oro e le perle, e i fior vermigli e i bianchi, Che 'l verno devria far languidi e secchi, Son per me acerbi e velenosi stecchi.
Esempio: Trinc. Agric. 180: Non ho mai veduto, per lo spazio di molti anni di pratica, che le piante per loro stesse languide, miserabili, prosciugate e raffreddate nella loro vegetazione, facciano bella nè buona riuscita.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 138: Languida erbetta, sitibondo fiore, Che dell'estivo ardor vittime siete, E nel vostro linguaggio al ciel chiedete Della pioggia pietosa il fresco umore; ec.
Definiz: § VI. Figuratam. –
Esempio: Caran. Eustaz. 202: Ancora ch'io dimostri nel volto come la bellezza, ch'io soleva dimostrare, sia divenuta languida e secca, non è però che ec.
Definiz: § VII. Detto di stile, di locuzione, d'immagine, e simili, vale Privo di efficacia, Debole, Snervato. –
Esempio: Galil. Op. IX, 66: Troppo lunga manifattura sarebbe il volere andar notando a cosa per cosa tutto quello che in quest'opera è di mendoso: però in universale si dice, lo stile esser quasi sempre languido, sforzato e male spressivo.
Esempio: E Galil. Op. IX, 98: Quello che aggiunse Sola rosseggia ec. ha un poco dell'affettato e del languido.
Definiz: § VIII, E detto di aria musicale, modulazione, o simili, vale Non sostenuto, Cascante. –
Esempio: Galil. V. Fronim. dial. 79: Vi ricordo ancora.... che in quelle [sorti di contrappunti] che a tre voci saranno, v'ingegnerete fare che tale consonanze si odino nell'istesso tempo più spesso che sia possibile, senza le quali sarebbe languida, per dir così, e vota d'ogni buona armonia qual si voglia modulazione.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 9: Com'uomini lassi, Ponean tutti ad un tempo il fianco in terra, Cantando un'aria languida a battuta Dello 'nchinar de' capi.
Definiz: § IX. Detto di persona e con relazione all'amore, vale Che è fortemente preso di esso. –
Esempio: Orig. Omed. volg. 291: Questa buona femmina (la Maddalena).... era sì languida dell'amore di Gesù, e sì n'ardea, che questo languore e desiderio di vederlo avea fatto venire una caligine e una nebbia sopra 'l cuor suo in tal modo, che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 44: La figliuola d'Amon, la qual lasciai Languida dianzi in amorosi guai.