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Dizion. 1° Ed. .
LAGRIMA
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pag.469
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LAGRIMA.
Definiz: | Umor, che distilla dal cervello, e spurga per gli occhi, nato da soverchio affetto, o di dolore, o d'allegrezza.
Lat. lacryma, gre. δάκρυ. |
Esempio: | Bocc. n. 38. 15. Sopra il morto giovane si gittò, col suo viso, ilquale non bagnò
di molte lagrime. |
Esempio: | E Bocc. n. 31. 28. Cominciò a versar tante lagrime, che
mirabil cosa furono a riguardare. |
Esempio: | Ovvid. Pist. Costretto dalla tua gente di stender le vele a' soffianti venti,
empiesti le infrascritte parole delle tue lagrime. |
Esempio: | Caval. fr. ling. L'orazione lenisce, e mitiga Dio, la lagrima lo sforza, quella
l'unge, e questa lo punge. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 32. E 'l gielo strinse Le lagrime tra essi, e riserrolli.
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Esempio: | Petr. canz. 49. Vergine, quante lagrime ho già sparte. |
Definiz: | ¶ Per similit. gocciola. Lat. lacryma. |
Esempio: | Cr. 4. 12. 9. Fannosi i predetti innestamenti, ec. quando le viti lagriman con
umore spesso, e non acquoso, avvegnachè fatti nel tempo, che acquose versan le lagrime, ec. Possonsi ancor far del
mese di Maggio, e di Giugno, già consumate le lagrime. |
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