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LAGRIMA
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LAGRIMA.
Definiz: Umor, che distilla dal cervello, e spurga per gli occhj, nato da soverchio affetto, o di dolore, o d'allegrezza. Latin. lacrymae, gr. δάκρυ.
Esempio: Boccac. n. 38. 15. Sopra il morto giovane si gittò, col suo viso, ilquale non bagnò di molte lagrime.
Esempio: E Bocc. n. 31. 28. Cominciò a versar tante lagrime, che mirabil cosa furono a riguardare.
Esempio: E Bocc. n. 80. 1. Niuna ve n'era, a cui per soverchio riso non fossero dodici volte le lagrime venute in su gli occhj.
Esempio: Ovvid. Pist. Costretto dalla sua gente di stender le vele a' soffianti venti, empiesti le infrascritte parole delle tue lagrime.
Esempio: Caval. fr. ling. L'orazione lenisce, e mitiga Dio, la lagrima lo sforza, quella l'unge, e questa lo punge.
Esempio: Dan. Inf. c. 32. E 'l gielo strinse Le lagrime tra essi, e riserrolli.
Esempio: Petr. canz. 49. Vergine, quante lagrime ho già sparte.
Definiz: ¶ Per similit. gocciola. Latin. lacryma.
Esempio: Cr. 4. 12. 9. Fannosi i predetti innestamenti, ec. quando le viti lagriman con umore spesso, e non acquoso, avvegnachè fatti nel tempo, che acquose versan le lagrime, ec. Possonsi ancor far del mese di Maggio, e di Giugno, già consumate le lagrime.