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FATTORE
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FATTORE.
Definiz: Facitore, Creatore. Lat. factor, opifex. Gr. δημιουργός.
Esempio: Dant. Inf. 3. Giustizia mosse il mio alto fattore.
Esempio: E Dan. Purg. 16. L'anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò, che la trastulla.
Esempio: E Dan. Par. 7. U' la natura, che dal suo fattore S'era allungata, unío a se in persona.
Esempio: Petr. son. 283. Or se' svegliata fra gli spirti eletti, Ove nel suo fattor l'alma s'interna.
Esempio: Bocc. nov. 1. 1. Dall'ammirabile, e santo nome di colui, il quale di tutte fu fattore, le dea principio.
Esempio: E Bocc. nov. 53. 6. L'uno, siccome fattore della disonesta cosa ec. e l'altro, siccome ricevitore ec. vergognosi, e taciti se n'andarono.
Esempio: Amet. 102. La quale (opera) poscia ti prego conservi siccome tua nel santo seno, nel quale il fattore d'essa hai con amore indissolubile sempre tenuto.
Esempio: Boez. Varch. 4. 4. Dunque 'l fattore dell'ingiuria, disse, più, che il ricevitore, esser misero ti parrebbe?
Esempio: Bern. Orl. 1. 18. 46. Ch'è di questo più bel tanto, e maggiore, Quanto questo è fattura, e quel fattore.
Definiz: §. I. Per Agente, che fa i fatti, e i negozi altrui. Lat. actor, institor.
Esempio: Cron. Morell. 238. Sendo morti assai creditori, e de' fattori, che aveano nel capo i fatti loro ec.
Esempio: E Cron. Mor. 260. Ella volse la dota appo se, e volsene i frutti netti appresso i salarj dell'attore, o fattore.
Esempio: Pecor. g. 7. nov. 1. La notte vegnente tornò in Roma, e stette nascoso infin che 'l fattore venne per lui.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 38. Tiberio, dottor sottile, fece venderli al fattor pubblico.
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 3. Un Re, se vuole il suo debito fare, Non è Re veramente, ma fattore Del popol, che gli è dato a governare.
Definiz: §. II. Per Quello, che ha cura delle possessioni, che altrimenti è detto Castaldo. Lat. villicus. Gr. ἀγρόνομος.
Esempio: Cron. Morell. 270. Non tenga fante maschio, nè cavallo, se già non fosse fattore di villa.
Definiz: §. III. Fattori si dicono anche Que' fanciulletti, che si tengono per li servigi delle botteghe; che anche si dicono Fattorini.
Esempio: Lab. 122. In continui romori co' servi, colle fanti, co' fattori, co' fratelli, e figliuoli de' mariti medesimi stanno.
Definiz: §. IV. In proverb. Fattor nuovo, tre dì buono; e si dice per dinotare l'attenzione, che mostrano nel principio del loro ministerio i fattori.