Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DI
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DI
Definiz: soggiungesi ad altra preposizione, come Appresso di, Contro di, Incontro di, Dentro di, Fuori di, Intorno di, Presso di, Sopra di, Sotto di, Verso di, Inverso di ed altre, e serve come a meglio determinare la relazione espressa dalla preposizione medesima. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 265: Gli sbandati ed i servi intorno di quattromila cinquecento uomini.
Esempio: Benciv. Aldobr.: Contra gli detti vizj resisto e combatto ed afforzomi, ordinando ciascun dì l'anima mia, comandatore e correttore contro di loro.
Esempio: Dant. Inf. 1: E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge ec.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 242: E se non dentro della porta, almeno ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 10: Ed alzava 'l mio stile Sovra di sè, dov'or non poria gire.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 113: Costoro.... fuggendosi, lui dentro dell'area lasciaron racchiuso.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 145: Lo scolare, il quale.... tra salci ed altri alberi presso della torricella nascoso era, ec.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 241: Se tu domandi la coscienzia di coloro che ti lodano, troverrai appresso di ciascuno di loro, che ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 139: Sonci morte circa di cinquanta persone.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 7: In quel luogo.... stette circa di tre mesi.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 60 t.: Memoria, che 'l muro ch'è allato alla porta a Malvicino si vuole rifare, ch'è intorno di trenta braccia iscortecciato.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 259: Scuola fuor delle porte, dedicata ad Ercole.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 1, 382: Onde spenta ormai ogni parzialità, e condotta la patria all'unità e alla parità, ebbe sotto di sè quasi tutta la potenza d'Atene.
Esempio: Forteguerr. Cap. 277: In verità qual uomo è fra di nui, Qual giovane, qual vecchio e qual donzella, Che ec.?
Definiz: § I. Di premettesi alle particelle Di Dentro, Di Sopra, DiSotto, Di In su, e simili, a denotare ora il primo termine del moto, ed ora la situazione di colui che compie una data azione. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Di sovr'esso (Arno) rech'io questa persona.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 23, 389: D'in su 'l ciglio d'una montagna.... gli scaricò su 'l capo ec.
Definiz: § II. Premettesi ad avverbj di luogo, come Di Qua, Di, Di Colà, Di Costà, Di Su, Di Giù, Di Sopra, Di Sotto ed altri, e compone con essi una locuzione avverbiale denotante il termine primo, od ultimo, o medio del moto, ovvero il termine della quiete. Riferiscesi così a luogo come a tempo, e usasi anche in maniere figurate. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Ed avanti che sian di là discese, Anche di qua nova schiera s'aduna.
Esempio: E Dant. Inf. 5: Di qua, di là, di giù, di su gli mena.
Esempio: E Dant. Inf. 15: Là su di sopra in la vita serena, Rispos'io lui, mi smarri' in una valle.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 75: Menarne seco di costà Matteo.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 100: Niccolò, quando fu qua, mi disse che presto voleva tu tornassi di qua, e che tu togliessi donna.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 181: Ha' fatto bene a onorallo costì, che di qua non si costuma.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 7: Mattio Francesi fiorentino.... viene a Padova chiamato dal signor Pietro Strozzi; e credo che si fermerà di costà.
Esempio: Cellin. Pros. 179: Se il fuoco potessi venir di sotto, sarebbe facile a riavere il metallo rappreso.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 71: Il Signore vi conservi felice di qua e di là ampliamente.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 30: Fatto detto segno, come di contro.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 166: Di sopra abbiam mostrato che questi son modi di dire accarezzativi.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 46: Narra Varrone che gli Eolii chiamavano i colli Tebas, e i Sabini di là discesi ritenevano tuttavia quel vocabolo.
Definiz: § III. E in particolare premesso agli avverbj Qui, Lì, Qua, Là, e in correlazione con la particella A di qui a di lì a di qua a di là a, serve a denotare un determinato tratto o spazio; e con Lì e Qui, un dato intervallo di tempo; ed equivale così a Nel corso, come Dopo il corso, del tempo designato. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 309: Tornando poi alle predette terme, di lì a pochi dì non trovò.... Pascasio.
Esempio: Esop. Fav. M. 91: Vi prego.... mi diate termine di qui a domani.
Definiz: § IV. In correlazione di In reggente lo stesso nome che essa preposizione, e serve a formare una maniera, denotante moto successivo da luogo a luogo, o da cosa a cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Così di ponte in ponte altro parlando, Che ec.
Esempio: E Dant. Parad. 17: E poscia per lo ciel di lume in lume, Ho io appreso quel che, ec.
Esempio: Bemb. Rim. 15: E fe' come augellin tra verde alloro, Ch'a suo diletto va di ramo in ramo.
Esempio: E Bemb. Rim. 16: Corsemi un caldo allor di vena in vena Dolce ed acerbo.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 23: Scende la spada, e giù di costa in costa Molte ferite in un sol punto lassa.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 66: Tornò di tenda in tenda Per udir cosa onde il ver meglio intenda.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 39: È convenuto seguirlo di luogo in luogo.
Definiz: § V. E figuratam. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 1, 2: A ciò che Dio mantengna la nostra Compagnia, e multiplichila di bene in meglio, ed in virtudi.
Esempio: Esop. Fav. M. 184: Il donzello con morta lingua e viso sfigurato, di motto in motto gli conta il fatto.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 43: D'uno ragionamento in uno altro, concluse, che ec.
Esempio: Grazz. Pros. 180: Ridendosi e maravigliandosi sempre più di mano in mano, veggendo il prete andar di bene in meglio.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 127: Di parte in parte poi tutto gli espose Ciò che di fraudolente in lui si tesse.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 77: Da i primieri a i sezzaj, di voce in voce Passa il terror, vanno i dolenti avvisi.
Esempio: Giust. Vers. 361: La mente.... Di volo in volo a Dio leva le piume.
Definiz: § VI. E nella medesima correlazione, serve pure a formare ma maniera denotante successione di tempo per determinati periodi. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 258: Quando rinunziò al mondo, non mangiava se non di quinto in quinto dì.
Esempio: Petr. Rim. 1, 235: Di dì in dì vo cangiando il viso e 'l pelo.
Esempio: Savonar. Pred. 14: Allora li buoni cristiani si confessavano ogni dì; poi si dilatò di domenica in domenica; poi vennono a tre volte l'anno.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 143: I pensionarj e gentiluomini vanno ai generali, e si fanno dare la discarica, cioè la polizza del pagamento loro di mese in mese; i gentiluomini e pensionarj, di tre in tre mesi.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 6: D'ora in ora a lui si fa più crudo Sentire il duol delle ferite.
Esempio: Sangall. Esp. Zanz. 13: Vermi che di giorno in giorno andavano ingrossando.
Definiz: § VII. E pure nella stessa correlazione, serve a formare una maniera usata nei computi o numerazioni, come: Di dieci in dieci, Di cento in cento, Di mille in mille, Di diecina in diecina, Di centinaio in centinaio, ec.
Definiz: § VIII. Premettesi, per una certa proprietà di nostra lingua, alle particelle Sì e No dipendenti dai verbi Dire di sì o di no, Rispondere di sì o di no e simili, a fine di maggiormente affermare o negare. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 22: De' l'òm fuggir per certo Tesor, s'ei non è santo? Dico di sì.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 215: Mandolla a vedere se quivi fosse l'arca dove veduta l'avea, la qual tornò e disse di sì.
Esempio: Cas. Pros. 3, 307: Male sanno fare alcuni, che a nessuno mai fanno buon viso, e volentieri ad ogni cosa dicon di no.
Esempio: Giust. Vers. 327: Con dugento citrulli a dir di no.
Definiz: § IX. Premettesi familiarmente, e per aggiungere una certa forza, alle maniere Di Per me, Di Per te, Di Per sè, Di Per noi, Di Per voi, Di Per loro, denotanti Per conto o Per parte mia, tua, sua ec., ovvero Rispetto a me, te, sè ec., secondo che è richiesto dal senso del discorso. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 25, 80: Per lo fatto principale serete con tutti e' collegati, e insieme ordinate quanto sia da dire e da chiedere in nome di tutti, e ciascuno di per sè: favoreggiando tutti e' collegati in ogni atto ragionevole.