Lessicografia della Crusca in rete

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CINTO.
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CINTO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Cintura; ma è voce più propria del linguaggio nobile e poetico.
Da cingere. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 42: Fra l'altre spoglie un bel cinto levonne, E se ne legò i fianchi infra due gonne.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 103: Vola il pennuto stral per l'aria, e stride, Ed a percoter va dove del cinto Si congiungon le fibbie.
Definiz: § I. E per Cinta, Cerchia, detto di muri, fossi e simili; ma è poco usato. –
Esempio: Stor. Aiolf. 2, 125: Salendo [il re di Granata] per la città, giunse a uno grande cinto di mura.
Esempio: Vill. G. 165: Un castello.... che si chiamava Gressa, molto forte, con due cinti di mura.
Esempio: Bard. G. Grand. Rom. 8: Il quale Imperio [Romano], a guisa d'una gran città, aveva per cinto di fossi, grossi fiumi.
Definiz: § II. E trovasi pure per Circuito, Giro. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 407: Faretra, castello opportunissimo situato in luogo, ove la larghezza dell'isola si va stringendo in angusto cinto.
Definiz: § III. E per Quel cerchio che si vede talora intorno alla luna, detto più propriamente Alone. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Onde fa l'arco il sole, e Delia il cinto.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 706: Il cinto, cioè.... lo circulo intorno a sè, quando è coperta [la luna] o intorneata da le nebbie rade.
Definiz: § IV. E per Fascia, Zona. –
Esempio: Dant. Parad. 29: Quando amboduo i figli di Latona.... Fanno dell'orizzonte insieme zona, Quant'è dal punto che il zenit in libra, Infin che l'uno e l'altro da quel cinto, Cambiando l'emisperio si dilibra (qui in locuz. figur. per il Cerchio dell'orizzonte, allorquando cuopre metà del disco del sole o della luna).
Definiz: § V. Cinto e Cinto verginale dicevasi La cintura di lana che le donzelle greche portavano, e che era sciolta dallo sposo il giorno delle nozze; onde Sciogliere ad alcuna donzella il cinto, o il cinto verginale, vale poeticam. Torle la verginità in legittime nozze. –
Esempio: Adim. L. Sat. 237: Dall'intatto Grembo il bel cinto virginal le scioglie.
Esempio: Crudel. Rim. 20: E 'l per lungo tempo avvinto Nobil cinto Le discioglie il giovinetto.
Definiz: § VI. Cinto di Venere, o solamente Cinto, si disse Quella cintura, nella quale erano figurate in ricamo le gioie e i patimenti d'amore; che più propriamente chiamavasi Cesto, con voce tolta dal greco. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 21: Ne' piedi usattini di chermisi, ed a traverso quel cinto, che domandavano il cesto, divisato di più colori.
Esempio: Adr. M. Lez. II, 4, 98: Sarà stimato scortese chi col cinto di Venere, appellato cesto,... risospinge e discaccia da sè quelli che con lui conversano.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 275: Veramente io mi credo che il poeta tutto ciò che nel cesto, ovvero amoroso cinto di Venere, trapuntato era, abbia veduto.
Definiz: § VII. Cinto erniario. –
V. Erniario.