Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
TENEREZZA.
Apri Voce completa

pag.55


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
TENEREZZA.
Definiz: Astratto di Tenero. Lat. teneritudo, teneritas. Gr. ἁπαλότης.
Esempio: Pallad. Genn. 17. Credesi, che quella cenere proccuri tenerezza.
Esempio: Coll. Ab. Isac. cap. 20. La detta virtude fa come la madre, che 'nsegna andare al fanciullo, la quale si dilunga da lui, e poi chiama il figliuolo; e quando egli vegnendo comincia a tremare per la tenerezza de' piedi, ed è in sul cadere, la madre corre, e portalo in braccio.
Definiz: §. I. Per metaf. vale Piccola, o Giovane età.
Esempio: Vit. S. Margh. 131. O vana fanciulla, abbi misericordia della tua tenerezza, consenti a me, e adora i miei Iddii.
Esempio: Cron. Morell. 243. Avendo dall'altra parte rispetto alla tenerezza del giovane.
Definiz: §. II. E figuratam. vale Affetto, Compassione, Amore. Lat. affectus, misericordia.
Esempio: Bocc. nov. 17. 54. Da quello amore, e da quella tenerezza, che io a lui tenuta son di portare, mossa ec. mi ti feci palese.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 47. Tanta fu la tenerezza, che nel cuor gli venne per la innocenzia di questi due.
Esempio: Pallad. Al campo tuo non soprappor mai coltivatore a te congiunto di parentado, o tenerezza d'amistade.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 61. Le quali parole quelli udendo, cominciarono tutti con mirabile tenerezza a piagnere.
Definiz: §. III. Pur figuratam. per Cura, Zelo.
Esempio: Bocc. nov. 77. 39. In lui t'ingegna di metter tenerezza del tuo onore.