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PAURA
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PAURA.
Definiz: Immaginazione di male soprastante, Sbigottimento d'animo per espettazione di male. Lat. metus, timor, pavor. Gr. δέος, δειλία.
Esempio: Varch. Lez. 486. La paura è una trepidazione, o vogliamo dire spavento della mente, per cagione d'alcun pericolo, o presente, o futuro.
Esempio: E Varch. Lez. appresso: La paura è una oppenione d'alcun male, che ne soprastía, il quale ci paia intollerabile.
Esempio: Bocc. introd. 10. Dalle quali cose ec. nacquero diverse paure, ed immaginazioni in quelli, che rimanevano vivi.
Esempio: E Bocc. num. 26. Per la paura, che avevano i sani.
Esempio: Dant. Purg. 2. Se cosa appare, ond'egli abbian paura, Subitamente lasciano star l'esca, Perchè assaliti son da maggior cura.
Esempio: But. Finge di non averlo a mente, perchè la paura indebolisce la memoria.
Esempio: E But. altrove: Sopraggiunse la paura, ch'è una delle compagne della lussuria.
Esempio: Petr. canz. 18. 3. Ma la paura un poco, Che 'l sangue vago per le vene agghiaccia, Risalda il cuor, perchè più tempo avvampi.
Esempio: E Petr. son. 144. Sento di troppo ardir nascer paura.
Esempio: E Petr. son. 164. L'ombra sua sola fa 'l mio core un ghiaccio, E di bianca paura il viso tinge.
Esempio: Albert. cap. 48. La paura d'Iddio è ammaestramento di savere, e l'umiltade andrà innanzi alla gloria.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 36. Ma questa sarà l'ultima paura.
Esempio: E Ciriff. Calv. 2. 44. Ma quando insiem tal gente sarà mista, E' ci saran delle vecchie paure.
Esempio: Poliz. st. 1. 106. Tale atteggiata di paure, e doglie Par chiami in van le sue dolci compagne.
Esempio: Morg. 5. 38. E fece a tutti una vecchia paura.