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1) Dizion. 5° Ed. .
MISERANDO
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MISERANDO.
Definiz: Add. Da commiserare, Da esser commiserato.
Dal. lat. miserandus. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 87: I miserandi genitori, per l'angoscia di tanto travaglio divenuti schifi della luce, serratisi in casa, si diedero alle tenebre d'una perpetua notte.
Esempio: Dav. Tac. 1, 194: Morirono questi almeno senza martiro; più miserandi erano gli storpiati, che di di vedevano e di notte udivan lor mogli e figliuoli urlare e piagnere.
Definiz: § E figuratam. –
Esempio: Sacch. Rim. G. 35: Quante famiglie, quante e quante sono, Che, per lo tuo difetto miserando, Andran peregrinando!
Esempio: Dav. Tac. 1, 173: In questo consolato, nacque esempio miserando e atroce.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 74: I vinti e' vincitori, con un mare di lagrime e miseranda allegrezza, maladicevano l'armi civili.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 224: A Druso fu levato il cibo; e nove di visse, rodendo la miseranda lana de' materassi.
Esempio: Leopard. Poes. 73: Tu (parla al suo cuore) inquieto, e felice e miserando, M'affaticavi in su le piume il fianco, Ad ogni or fortemente palpitando.