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DOGLIO.
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DOGLIO.
Definiz: Sost. masc. Vaso rotondo, di legname, per uso propriamente di tenervi entro il vino; Botte, Grosso caratello, e simili: ma per estensione è anche preso genericamente per Vaso grande e corpacciuto, di qualsivoglia materia. È voce oggi propria soltanto di nobile scrittura.
Dal lat. dolium. –
Esempio: Liv. Dec. III. S. R. 15, 21: Il fiume più corrente con trasverso corso cacciò i dogli alle ripe tra salicastri.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 190: La cenere del sermento arso, in misura d'un modio, si metta nel doglio.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 170: Tu, che se' uomo,.... hai venduto un doglio cinque gigliati, il quale io feminella.... l'ho venduto sette.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 171: Disse allora Giannello: il doglio mi par ben saldo; ma egli mi pare che voi ci abbiate tenuta entro feccia, chè egli è tutto impastricciato di non so che cosa sì secca, che ec.
Esempio: Domen. Plin. 225: Essi [elefanti] furono cento quarantadue, portati in Italia su travi congiunte insieme, le quali erano sopra dogli legati per ordine.
Esempio: Tass. Lett. 3, 136: Debbo.... narrare quel che si favoleggia de' duo vasi; l'uno ripieno di mali doni,... l'altro de' buoni? o pur ragionar d'un altro doglio che descrisse un altro poeta,... e dimostrar come n'uscissero tutti i mali, e rimanesse al fondo la speranza solamente ec.?
Esempio: Red. Ditir. A. 10: Se volesse, ne potrebbe trincare un intero doglio.
Esempio: Salvin. Odiss. 34: Entro, dogli di vin vecchio, a ber dolce, Stavansi.
Esempio: Leopard. Poes. 72: Me non asperse Del soave licor del doglio avaro Giove.