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1) Dizion. 5° Ed. .
LIVORE
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LIVORE.
Definiz: Sost. masc. Passione d'invidia, Astio, Rancore.
Dal lat. livor. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor.: Per non essere offeso da alcun livore d'invidia.
Esempio: Dant. Parad. 7: La divina bontà, che da sè speme Ogni livore, ardendo in sè sfavilla Sì, che dispiega le bellezze eterne.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 3: Qual per livore, e qual per vil lentezza.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 442: Altre volte sarà livore quello, che dal fondo dell'anima traspira per le labbra con la maledicenza.
Esempio: Gravin. Rag. Poet. 52: Vago anch'egli (Quinto, fratello di Marco Tullio) forse della gloria di poeta, guardava con livore chiunque a questo pregio sorgea.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 517: Livore, cioè invidia, dal lividore e dal colore piombato degl'invidi e degli astiosi.
Esempio: Crudel. Rim. 104: Non può l'odio piacer, l'ira e 'l livore.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 255: Forse a quest'ora Terminai di regnar. Ma non per questo Misera mi farà l'altrui livore. E un gran regno per me d'Alceste il core.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 371: Forse ne freme il tuo livor maligno, O gode in sè dei meditati inganni Contro il giovine eroe: ma sappi, Ormondo, Che Matilde il protegge.
Definiz: § I E figuratam. –
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 55: Recò.... l'alba.... quel desiderato giorno, in cui Maddalena, calcando l'infernal livore, trionfasse di quello.
Esempio: E Adim. L. Pros. sacr. 188: E pure.... egli nulla o poco immaginava di aver fatto per l'uomo, se.... non dava tutto il suo corpo alla ferocia dell'ebraico livore.
Definiz: § II. E per Bramosia malvagia, Mal desiderio, Cupidità. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 78: E questo è lecito di fare per l'amore della giustizia, ma non per livore di vendetta.
Definiz: § III. E conforme al suo valore etimologico, per Livido, Lividore, e anche Colore livido. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Fu il sangue mio d'invidia sì riarso, Che se veduto avessi uom farsi lieto, Visto m'avresti di livore sparso.
Esempio: Cavalc. Pungil. 11: La piaga d'un flagello fa livore, cioè fa livida la carne.
Esempio: S. Bern. Pist. 3: O vero battuto e sferzato, per lo cui livore e lividezza siamo tutti sanati.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 331: Di livore sparso; cioè macchiato di lividore: imperò che 'l sangue quando riarde, diventa nero ed induce sì fatto calore ne la pelle di fuore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 10, 98: Chi è quel crudel che con voler perverso D'importuno livor stringendo segna Di queste belle man l'avorio terso?
Esempio: Pindem. Poes. 329: Quand'io tingersi il dì primo ed il terzo Mi vedea l'unghie di livore, e il gelo Pria nel corpo sentiami, e poscia il foco, Che di me fòra stato, ove l'amara Non veleggiasse Peruana scorza Per l'Atlantico mar su curve travi?