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Dizion. 5° Ed. .
DICIOTTO.
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DICIOTTO. Definiz: | Add. numerale cardinale indeclinabile. Che consta della diecina e di otto unità. |
O da dieci e otto, o per sincope dal lat. decedocto, onde dicidotto, che vive in qualche vernacolo toscano. – Esempio: | Stor. Pistol. 2: Avea quella schiatta in quel tempo diciotto cavalieri a speroni d'oro. | Esempio: | Morell. Cron. 339: Chi non v'era (nello Steccato) a ore diciotto, non vi potea entrare. | Esempio: | Firenz. Pros. 2, 209: Dovendo per comandamento del suo capitano portar certe lettere, allor mi vendè diciotto lire a due fratelli, i quali stavano con un signore di casa Orsina. |
Definiz: | § I. E in senso indeterminato, se parlisi di atti ripetuti, l'usiamo per Parecchi; se di persone presenti a checchessia, per Non molte. E più spesso dicesi Diciotto o venti. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 2, 74: Mio padre te lo disse fuor de' denti, Ed io pur te lo dissi a buona cera, Non una volta, ma diciotto o venti. |
Definiz: | § II. Più di diciotto, vale Non pochi, Molti. – |
Esempio: | Pucc. A. Centil. 63, 77: Co' suoi ridotto, Cavalcò a Peretola altra volta, E a Signa ne menò più di diciotto. |
Definiz: | § III. Usasi anche in forza di Add. ordinale, in vece di Diciottesimo. – |
Esempio: | S. Gir. Grad. 49: Lo diciotto grado di questa santa Iscala si è albergare lo povero. | Esempio: | E S. Gir. Grad. 71: Lo diciotto grado, albergare i poveri. |
Definiz: | § IV. In forza di Sost., Il numero o La somma di diciotto. |
Definiz: | § V. E usasi pure a denotare Il diciottesimo giorno di un dato mese, o L'anno diciottesimo del secolo del quale si discorre. |
Definiz: | § VI. E parimente nel senso di Giorno diciottesimo di un dato mese, adoperasi comunemente nel plurale, massime nelle date. |
Definiz: | § VII. Aver diciotto in volta, si disse figuratam., con maniera tolta dal giuoco della zara, per Essere in gravissimo rischio. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 11, 87: Astolfo avea della morte paura Perchè ha diciotto in volta, e vanne il resto. |
Definiz: | § VIII. Tener l'invito del diciotto, pur con maniera tolta dal giuoco, si disse per Affrontare risolutamente qualunque cimento o pericolo a cui altri c'inviti. – |
Esempio: | Pulc. L. Morg. 3, 71: E Ulivier.... Que' Saracini affetta come pani, E sopra Vegliantino era salito, E del diciotto teneva ogni invito. |
Definiz: | § IX. Quindi il modo proverbiale: E' terrebbe l'invito del diciotto; che dicevasi di Chi è soverchiamente loquace. – |
Esempio: | Varch. Ercol. 125: Di simili gracchioni si dice ancora: e' terrebbe l'invito del diciotto. |
Definiz: | § X. Tirare diciotto con tre dadi, e oggi più comunemente Fare, diciotto con tre dadi, o semplicemente Trar diciotto, vale Avere in una data contingenza o impresa la maggior fortuna, o il migliore incontro, che si possa mai; ed è parimente maniera proverbiale tolta dal giuoco di tre dadi, nel quale diciotto è il maggior punto che si possa fare. – | Esempio: | Grazz. Comm. 412: Se non si trae diciotto, per Fabio è ito il resto. | Esempio: | Lipp. Malm. 9, 2: Là gli uomini si disfanno.
e chi ne scampa Ha tirato diciotto con tre dadi. | Esempio: | Fag. Comm. 2, 63: Se.... non mi mangia l'ossa, e mi paga, mi vuol parere d'aver fatto diciotto con tre dadi. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 66: Ho trovata la vigna del Signore, Ed ho fatto diciotto con tre dadi. |
Definiz: | § XI. Diciotto di vino; dicesi di Chi, senza volere ascoltar ragioni, tien fermo su qualche cosa, nè si cura del resto. Ed è maniera proverbiale, ma bassa, derivata dalla storiella di un bevitore, il quale, avendo da spendere soli 20 soldi per desinare, e facendo i suoi conti, gl'incominciava sempre dall'assegnarne diciotto al vino, adattandosi in vario modo pel restante, purchè la porzione del vino rimanesse quella. – |
Esempio: | Giust. Vers. 269: Eccoli là che sgobbano Piantati a tavolino; E lì coll'orologio, E diciotto di vino. |
Definiz: | § XII. Fra' diciotto e' diciannove, e più compiutamente Fra' diciotto e' diciannove è la festa a San Marcello; maniera equivoca, usata scherzevolmente dal popolo, per dire ad alcuno ch'egli è Fradiciotto, cioè Alquanto fradicio, Mezzo marcio, ossia Mezzo tisico. – |
Esempio: | Casott. A. Celid. 2, 38: Vediam quest'altro: oimè, che cosa è questa? Gli è molto bolso, rifinito e frollo;... stimo.... Ch'egli sia fra' diciotto e i diciannove. |
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