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Dizion. 4° Ed. .
TORBIDO
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TORBIDO.
Definiz: | Add. Che ha in se mischianza, che gli toglie la chiarezza, e la limpidezza; Contrario di Chiaro; ed è proprio de'
liquori. Lat. turbidus. Gr. θαλερός. |
Esempio: | G. V. 11. 26. 1. Torbido, come acqua di lavatura di cenere. |
Esempio: | Dant. Inf. 9. E già venía su per le torbide onde Un fracasco d'un' suon pien di
spavento. |
Esempio: | Cr. 1. 4. 13. L'acqua torbida genera pietra, e oppilazione. |
Esempio: | Soder. Colt. 104. Le cenerate, gli allumi, gli zolfi, i gessi, e le calcine ec.
si danno a' vini deboli per rinfrancargli, o a' torbidi per ischiarirgli. |
Definiz: | §. Per metaf. vale Conturbato, Aspro, Brusco. |
Esempio: | Petr. cap. 4. Dentro confusion torbida mischia Di doglie certe, e d'allegrezze
incerte. |
Esempio: | E Petr. 6. Poi col ciglio men torbido, e men fosco Disse.
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Esempio: | But. La cagione, che 'l mosse, credo, che sia questa, che la commedia ha torbido
principio, e lieto fine. |
Esempio: | Amet. 59. Da' caldi fiati del torbido Noto (cioè: che fa torbida
l'aria) |
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