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Dizion. 5° Ed. .
AFFISSO.
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AFFISSO. Definiz: | Sost. masc. Termine grammaticale. − | Esempio: | Giambull. P. F. Ling. fior. 65: I pronomi congiunti, altrimenti chiamati affissi, sono di due spezie, cioè dimostrativi e relativi. Gli affissi dimostrativi sono mi, ti, si, che si uniscono solo a' verbi, come dissiti ec. | Esempio: | Varch. Ercol. 173: Affissi si chiamano certe particelle, le quali s'affiggono, cioè si congiungono nel fine delle dizioni in guisa, che della dizione e di loro si fa una parola sola sotto uno accento medesimo; come dammi, cioè dà a me. | Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 182: L'esser tali [affissi], o non essere, consiste nell'esser collocate [le particelle] dietro, o avanti al verbo. Perchè se son davanti, non sono affissi; ma sì ben, per lo più, se gli stanno di dietro. | Esempio: | Salvin. Annot. Tanc. 561: Questi affissi, proprj di nostra lingua, son galanti, e qui fan giuoco per la rima. |
Definiz: | § I. E per Nome o Titolo aggiunto. − |
Esempio: | Salvin. Disc. 2, 319: Le inscrizioni ch'ei porta, sono.... di liberti o schiavi affrancati, i quali hanno l'affisso, o terzo nome greco, che è il loro proprio; quello avuto nella schiavitù. | Esempio: | E Salvin. Pros. tosc. 2, 108: Questi titoli che, come solenni e legittimi e proprj affissi, dona Omero ai suoi dei, ai suoi eroi, non ho io voluto ommettere per niente. |
Definiz: | § II. Affisso dicevasi il nome, col quale il cittadino fiorentino, ascritto ad una delle Arti minori, si qualificava per esercente quell'Arte; come Linaiolo, Vinattiere ec. |
Definiz: | § III. Affissi, chiamansi le imposte e i telaj degli usci e delle finestre, gli armadj a muro e simili, fermati alle pareti delle case. |
Definiz: | § IV. Affissi, diconsi parimente gli editti, gli avvisi e simili, che si pubblicano per via d'affissione. |
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