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Dizion. 5° Ed. .
ESTASI.
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pag.376
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ESTASI. Definiz: | Sost. femm. Elevamento dell'anima, alienata dai sensi, ad altissime contemplazioni. |
Dal basso lat. ecstasis, e questo dal grec. ἔξστασις ἔκστασις. – Esempio: | But. Comm. Dant. 2, 356: Estasi, che è elevamento di mente da ogni operazione, ed apponimento ad alcuno singulare pensieri. | Esempio: | E But. Comm. Dant. appr.: E questo è essere in estasi, quando l'omo dà lo pensieri suo sopra una cosa tutto, sicchè niuna altra cosa sente di fora. |
Definiz: | § I. Figuratam., Rapimento d'animo per alcun grande piacere, o meraviglia. – | Esempio: | Bart. D. Op. mor. 24, 1, 80: Quell'annerarsi (del mare in tempesta), quel fremere, quello schiumare, quel frangere al lido, rende altrui come in estasi attonito a riguardarlo. | Esempio: | E Bart. D. Cin. 2, 149: Ne contano miracoloni da fare in estasi chi li credesse da vero. | Esempio: | Francesch. Lez. II, 3, 116: E questo fa col far pensare profondamente alla cosa amata, e star, come si dice, in estasi. | Esempio: | Pindem. Poes. 22: Con meraviglia della villanella, Che l'estasi mia vede, alzo le rime. | Esempio: | Giobert. Primat. 304: È certo, quando l'unico Siracusano si vantava con sublime iperbole di poter sollevare il mondo con una leva, ovvero nell'estasi dell'invenzione gridava eureca, eureca, egli dovea gustare un sorso del divino piacere della creazione, per quanto è dato ai mortali di parteciparne. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 433: Lui, con la bocca tuttavia aperta, col viso ancor tutto dipinto di quell'estasi,... disse ec. |
Definiz: | § II. E per Rapimento dell'animo del poeta. – | Esempio: | Fiorett. B. Proginn. 5, 104: I poeti per gloria loro fanno menzione di questa poetica estasi, per la quale si esaltano come dotati di virtù soprannaturale. |
Definiz: | § III. Si usò anche di gen. masc. – | Esempio: | Bart. D. Grandezz. Crist. 123: Possono egli altro che seguitar la forza del doppio estasi che a lor medesimi li rapisce? | Esempio: | E Bart. D. Grandezz. Crist. 163: Rapito collo spirito in estasi di stupore e d'amore, somigliante a quello de' Serafini. | Esempio: | E Bart. D. Op. mor. 24, 2, 40: Ne vedeva andar de gli attoniti, de' fuori di sè per continuo estasi, ec. | Esempio: | Baldin. Vit. Bern. 17: Coll'occhio alzato, immobilmente fisso verso la figura del Pontefice, pare assorta in profondo estasi di dolore. | Esempio: | E Baldin. Vit. Bern. 30: Mentre ella è rapita in un dolcissimo estasi, collo strale dell'amor divino gli ferisce il cuore. |
Definiz: | § IV. Andare in estasi od anche Farsi in estasi, vale propriam. Elevarsi con l'anima, alienata dai sensi, in altissime contemplazioni; e figuratam. Esser rapito dal piacere o dalla meraviglia. – | Esempio: | Fr. Giord. Pred. R.: Come allora quando i buoni religiosi nelle loro sante orazioni vanno in estasi. | Esempio: | Belc. F. Pros. 4, 21: Ma incontanente fatto in estasi, vide uno che gli diceva, ec. | Esempio: | E Belc. F. Pros. 22: Innanzi che lo abate Teodosio andasse a vita solitaria, fatto in estasi, vide, secondo che diceva, uno uomo, la bellezza del quale vinceva lo splendore del sole. | Esempio: | Medit. Alb. Cr. 23: Quando già fatta in estasi, tu la inebrii di quel sapore estatico e celestiale. | Esempio: | Salv. Granch. 5, 3: Ammutolisco, E tra la gioia e lo stupor mi temo Di non andare in estasi. | Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 27: Quando mi vien qualche pensier grazioso,... Ho un risettino, fo l'occhio amoroso, Sembra che voli, par che vada in estasi. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 158: Se suona Laura. Laura, m'incanta, E vado in estasi, Se Gigia canta. |
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