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ERPICE.
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ERPICE.
Definiz: Sost. masc. Arnese di legno, di varie forme, ma che più comunemente è fatto d'un'intelaiatura con denti di legno o di ferro dalla parte di sotto; sopr'esso sta ritto il bifolco per guidare i bovi a cui è attaccato, e per renderlo più peso, poichè serve a spianare e tritare la terra sollevata nel rompere, a pulirla dall'erbe state smosse dal lavoro, ed a ricoprire la sementa.
Dal lat. irpex. ‒
Esempio: Sandr. Pippozz. Gov. Fam.: Siccome il villano, prima di erpicare il campo, mette in assetto l'erpice, ec.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 63: Ma nelle parti di Toscana gli esperti coltivatori seminano i lupini nel tempo che si seminano le rape,... e cuoprono il seme con l'erpice.
Esempio: Burch. Son. 1, 46: E l'erpice di Fiesole vi trasse All'inferigno odor d'una cofaccia.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 175: L'erpice è un lavorio di legno quadro, che ha certi denti, e adoperanlo i contadini quando e' vogliono ridurre le terre a seme per pianarle. Il Burchiello allega l'erpice di Fiesole per il più antico che sia in Toscana, perchè i Fiesolani, secondo che dice Tito Livio nella seconda Deca, furono i primi che trovarono questo istrumento.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 96: Così fatto terreno,... riarato e riappianato con l'erpice, si semina ec.
Esempio: Spolv. Colt. Ris. 1, 212: Mal si suda per voi, mal si procaccia Col vomero, con l'erpice, e col fimo, Lieto e gradito d'apprestargli nido.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 99: Se questi erpici fossero armati di forti punte di ferro, il terreno resterebbe assai più triturato.
Esempio: Pindem. Poes. 144: Maneggiar, se m'aggrada, erpici e marre.
Definiz: § Come disse la botta all'erpice. ‒
V. Botta, primo tema, § I.