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MERCATO
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MERCATO.
Definiz: Luogo, dove si tratta di mercanzía, e dove si compera, e vende. Lat. mercatus. Gr. ἐμπόριον.
Esempio: Bocc. nov. 83. 6. Il quale allora a bottega stava in mercato vecchio alla 'nsegna del mellone.
Esempio: Dant. Par. 16. Già era 'l Caponsacco nel mercato.
Definiz: §.I. Mercato per Radunanza di popolo, per vendere, e comperare merci.
Esempio: Cron. Morell. 222. Appresso vi vedrai a tutte queste castella fare mercato ogni quindici dì.
Esempio: G. V. 1. 42. 2. Dove i Fiesolani faceano loro mercato.
Esempio: E G. V. 2. 19. 1. Per cagione, che i Fiesolani vi faceano mercato un giorno della settimana.
Definiz: §. II. Mercato, per lo Trattato del prezzo della mercanzía. Lat. commercium. Gr. ἐμπόριον, πρατήριον.
Esempio: Bocc. nov. 62. 11. Colla quale io feci il mercato di questo doglio.
Esempio: E Bocc. nov. 83. 3. Come se da spendere avesse avuto diecimila fiorin d'oro, teneva mercato, il qual sempre si guastava, quando al prezzo del poder domandato si perveniva.
Esempio: Cron. Morell. 329. Mandovvisi Gino Capponi, e ser Benedetto di Lando Fortini, e Niccolò Barbadoro, e fecionne il mercato.
Esempio: Bern. Orl. 3. 6. 51. Par, che il mercato sia fatto a contanti.
Definiz: §. III. Mercato, figuratam. per Pratica, e Ragionamento. Lat. commercium. Gr. συμβόλαιον.
Esempio: Bocc. nov. 26. 10. E se non fosse, che tu m'hai fatto, non so perchè, tener questi mercati, io me l'avrei ec. levato daddosso.
Definiz: §. IV. Mercato, per lo Prezzo della cosa mercatata. Lat. pretium. Gr. τιμή.
Esempio: M. V. 1. 28. Per quello pregio, che 'l Re di Francia volle, a buono mercato.
Esempio: Tav. Rit. Perna, di parole è gran mercato, ma combattere è caro.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 7. E n'ha avuto grandissimo Mercato in buona fe.
Esempio: Bern. Orl. 1. 26. 55. Tu fai dell'altrui vita buon mercato (quì per metaf.)
Definiz: §. V. Averla a buon mercato, si dice di Chi scampa un gran pericolo. Lat. discrimen, vel periculum evadere. Gr. ἑκ κινδύνου σώζεσθαι.
Esempio: Malm. 8. 75. Quegli, che compiacerlo non li costa, E vede averla avuta a buon mercato. L'invito tiene ec.
Definiz: §. VI. Mercato, per Grasce, o Vettovaglia. Lat. commeatus. Gr. κομιδή.
Esempio: Liv. M. E non erano forniti di mercato.
Esempio: Vegez. Chi del mercato dell'oste bene non pensa dinanzi, senza ferro si vince.
Definiz: §.VII. Per similit. vale Quantità grande, Moltitudine.
Esempio: Bern. rim. 1. 6. Era un torso di pera diventato, O un di questi bachi mezzi vivi, Che di formiche addosso abbia un mercato.
Definiz: §. VIII. Far mercato di checchessia, vale Farvi bottega, Guadagnarvi.
Definiz: §. IX. Aver più faccende, ch'un mercato, vale Aver che fare assai.
Definiz: §. X. Fare un mercato, Parer un mercato, o simili, si dice quando più persone adunate insieme rumoreggiano cicalando.
Esempio: Lor. Med. canz. 55. 2. Quando all'uscio voi filate, Sempre vi pare un mercato.
Definiz: §. XI.Tre donne fanno un mercato; cioè hanno materia da discorrere, e trattare, come un adunanza in dì di mercato.