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META, con l'e larga.
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META, con l'e larga.
Definiz: Sost. femm. Corpo solido, di marmo o di pietra, e di forma piramidale o conica, che si poneva a ciascuna delle due estremità della spina nei circhi, dove i cocchi dovevano voltare nelle antiche corse.
Dal lat. meta. –
Esempio: Poliz. Pros. 38: Eron posti e' luoghi proprj a ciascheduno di quelli cavalli da giogo, nè importava molto qual prima passasse il campo; el fatto stava sapere bene rasentare le mete, dove n'andava la vita: e quel corso era paragone de' valenti uomini.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 307: Per il diritto del lungo divisono la piazza in duoi corsi o in due larghezze, rizzandovi in luoghi accomodati le mete o i termini, intorno a' quali, giucando, correvano i cavagli o gli uomini.
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 6: Mostrano ancor le reliquie, oltre all'antiche scritture, quanti magnifici teatri e cerchi e mete e terme e altre superbissime moli fussero in Olimpia, in Istmo, in Atene, in Roma, e per tutta Italia, edificate.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 142: E di presente nel circo vicino alle prime mete è stato dissotterrato un altare.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 153: Nel rovescio intorno ad un cerchio con obelisco e mete, e nella parte lontana un tempio di quattro colonne.
Esempio: Maff. Anfit. 12: Impedita ancora ne rimanea in qualche parte la vista (dello spettacolo) dalle mete, dall'obelisco, dall'are, colonne, figure, e più altre cose, che in mezzo su la spina posavansi: in fatti ne' giuochi di Cesare sopraccennati convenne levar le mete.
Esempio: Alf. Trag. 2, 251: Sì forte batte (Oreste) i destrier suoi mal domi, Ch'oltre la meta volano.
Esempio: Pindem. Poes. 315: Scorgi tu que' corsier che in vèr la meta, Con allungati colli e incurve groppe, Sospingonsi veloci al par del vento? (qui per estensione).
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Car. Eneid. 5, 227: Eran del sasso già presso a la meta (due navi che correvano a gara) E di buon tratto vincitore avanti Gia se ne gìa.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Dant. Parad. 27: La natura del moto che quieta Il mezzo, e tutto l'altro intorno muove, Quinci (dal primo mobile) comincia come da sua meta.
Definiz: § III. E con immagine presa dalla forma delle mete, si usò per Cono, ed altresì Massa, Figura, conica. –
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 61: Dove manchi altrui capanna o tetto, Serrilo tutto in un (il fieno raccolto) di meta in guisa, Sì che l'onda che vien non truovi seggio, Anzi rotando in giù sì tosto caggia, Che quel poco là su sia scudo al molto.
Esempio: Cellin. Pros. 124: Ismattonai una stanza, e con quei mattoni io andai tessendo un fornello a foggia di una meta.
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 60: Il paese.... produce particolarmente molto zuccaro, il quale.... fu dalla natura in alte canne nascosto, delle quali, disfatte con una macina ad acqua, si spreme un umor dolcissimo che poi, purgato e purificato nelle caldaie, si mette nelle forme, e se ne fa pani a similitudine d'una meta.
Esempio: Soder. Op. 3, 54: Si può ancora, se 'l sito lo comporta o ricerchi, andare di mano in mano stremando l'ordine quincunce, sì che, diminuendo l'un dopo l'altro, formi in terra a foggia d'una meta, cominciando in molti e finendo in uno.
Definiz: § IV. Si usa comunemente, in senso figurato, per Termine, Punto a cui si tende, o a cui si può o si deve arrivare. –
Esempio: Ar. Rim. 1, 254: Meta è al dolor, quanto si può patire; Onde ogni poca alterazion che faccia Lo muta in spasmo, e ne fa l'uom morire.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 27: Ora che i passi liberi e spediti, Ora che la stagione abbiam seconda, Che non corriamo alla città ch'è meta D'ogni nostra vittoria? e che più 'l vieta?
Esempio: Adim. A. Pind. 412: Non sappiamo In qual giorno, in qual notte oscura o lieta, Il fato ne decreti ire alla meta.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 434: Non.... rifiuterò qualche giro di strada, quando un tal giro potrà condurli più pianamente alla meta.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 481: Per viaggiare, il saper la meta e la via non basta ancora senza una terza condizione, cioè le buone gambe e la lena.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 658: Renzo affrettò il passo, facendosi coraggio col pensare che la meta non doveva essere così vicina, e sperando che, prima d'arrivarci, troverebbe ec.
Definiz: § V. Pur figuratam. e poeticam., per Limite, Confine. –
Esempio: Dant. Purg. 14: Il duro camo, Che dovria l'uom tener dentro a sua meta.
Esempio: E Dant. Parad. 19: Folle Sì che non può soffrir dentro a sua meta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 11: Di terso avorio era la fronte lieta, Che lo spazio finia con giusta meta.
Definiz: § VI. Altresì figuratam., per Scopo o Fine. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 529: Nè ciò accade in questo solo esercizio, ne' cui successi ottiene sì gran podestà illa campi domina, come parla quel saggio; ma in tutti gli altri che hanno per meta l'onore.
Definiz: § VII. Porre meta a una cosa, Prescrivere, meta a una cosa, vale Metterle fine, Non procedere oltre; ed anche Mettervi modo, misura. –
Esempio: Rim. Ant. P. Colonn. Iac. 3, 404: Quanto lo corpo e le mie membra foro Allegre, e quanto la mia mente lieta,... Non porrian (le voci) contar nè porvi meta.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 136: Quando ella, per fuggir quel caldo raggio, Volle por meta alquanto al suo viaggio.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 57: E se l'oltraggiatore a morte ei pose, Chi è che meta a giust'ira prescriva?
Esempio: E Tass. Lett. 3, 133: L'accrescere il dolore oltra misura, e non porre alcun termine ed alcuna meta al pianto, è.... contra natura.
Definiz: § VIII. Toccar la meta, vale, figuratam., Raggiungere, Conseguire, il fine propostosi. –
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 603: Se uguale, anzi minore, industria di questa tu v'impiegassi, basterebbeti o per toccar la meta, o certamente per accostarviti d'ora in ora a gran passi.
Definiz: § IX. Toccare l'ultima meta, vale, poeticam., Morire. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Per me, presso a toccar l'ultima meta, ec.