Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
NOSTRO
Apri Voce completa

pag.219


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
» NOSTRO
NOSTRO.
Definiz: Add. possessivo di prima persona, che esprime l'idea di possessione, o di appartenenza, comune a più persone. Può usarsi anche con l'omissione dell'articolo determinato che spetterebbe al nome a cui si accompagna; e più di frequente in poesia e nel numero singolare.
Dal lat. noster.
Definiz: § I. Denota il possesso di una cosa, e vale Di noi. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Chè per quanto si dice più li (in Paradiso) nostro, Tanto possiede più di ben ciascuno, E più di cantate arde in quel chiostro.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 13: Niuna cosa possiamo dire nostra, se non questo nostro libero arbitrio e intelligenzia e forza di mente. E se altra cosa si può dire nostra, sono le tre dette di sopra, cioè anima, corpo e tempo. E benchè il corpo sia sottoposto a molti morbi, a molti avvenimenti fortuiti, a molti casi avversi, pure si dimostra essere nostro in quanto sopportando virilmente e con pazienzia, vince tutte le cose avverse e moleste.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 5: Chi vide quelli incendj e quei naufragi, Le tante uccisioni e si diverse, Che, vendicando i nostri arsi palagi, Fin che fu preso ogni navilio, ferse; Potrà veder ec.
Esempio: Bern. Orl. 11, 1: A me par che sian più tosto guai (i beni terreni), E non si trovi cosa men sicura, Men nostra, e dove l'uomo abbia a far meno.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 13: Che se egli si avesse a tenere caro le cose nostre sole, e quelle che sono nate e allevate nelle nostre case, contento l'agricoltore delle natie semente del suo paese, non si affaticherebbe ec.
Esempio: Car. Lett. 2, 68: Ci ammassicceremo ne' disagi, ed al ritorno ci sapranno meglio le nostre camere e i nostri lettini.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 73: La lingua mia.... V'infastidisce, è ver, ma v'assicura, Che Malmantile è nostro a dirittura.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 18: Non sono forse le nostre scansie e gli scaffali nostri il tesoro di tutti que' lumi e di quelle cognizioni tutte, che guidano le genti pel buio cammino della vita?
Esempio: Niccol. Poes. 1, 367: Il gregge è sola Nostra ricchezza.
Definiz: § II. Riferiscesi anche a cosa non veramente posseduta, ma della quale si abbia soltanto, e provvisoriamente, l'uso, il benefizio, il gravame, o simile. –
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 24: La nave, che veniva con noi di conserva,... investi la nostra navetta.
Definiz: § III. E con idea di appartenenza, detto di luogo, come casa, patria, città, paese, regione, e simili, vale Proprio di noi. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Lo strazio e il grande scempio, Che fece l'Arbia colorata in rosso, Tale orazion fa far nel nostro tempio.
Esempio: E Dant. Parad. 30: Vedi nostra città quanto ella gira! Vedi li nostri scanni si ripieni, Che poca gente ornai ci si disira.
Esempio: E Dant. Parad. 31: Quale è colui che forse di Croazia Viene a veder la Veronica nostra, ec.
Esempio: E Dant. Conv. 203: Se una pietra potesse cadere da questo nostro polo, ella cadrebbe là oltre nel mare oceano.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 91: Se alle nostre case torniamo,... io, di molta famiglia niuna altra persona in quella, se non la mia fante trovando, impaurisco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 70: Gran rimbombo al ciel ne riede, Simile a quel ch'usci del nostro fiume, Quando ci cadde il mal rettor del lume.
Esempio: Cas. Pros. 3, 363: Lo incitare a bere..., è verso di sè biasimevole, e nelle nostre contrade non è ancora venuto in uso.
Esempio: Bus. Lett. 61: La lega si mantenne..., con Francia, per una certa disposizione della nostra città.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 12: La fama omai, più che il poter difende La città nostra.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 10: La veneta sapienza il nostro soglio Di nubi circondò.
Definiz: § IV. E per Originario del paese, di dove noi siamo, detto così di persona, come di cosa; e detto di cosa, vale anche Che si trova, o si usa, o simile, in esso paese. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 222: Cavalli non belli, non corridori nè di maneggio, come i nostri.
Esempio: Not. Malm. 2, 856: Il nostro moggio è una misura di staia 24.
Esempio: Red. Cons. 1, 297: Macerate (le frondi di certa palma) come il nostro lino, e filate, se ne fabbricano.... varie fazioni di panni, alcuni de' quali sono sull'andare de' nostri velluti piani e fioriti, e de' nostri dommaschi.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 242: Ed egli di nazione era quasi nostro.
Esempio: E Capp. Scritt. 372: Cerchiamo.... se manchi all'agricoltura nostra la vastità delle imprese, la forza de' proprietarj.
Definiz: § V. Pure con relazione di appartenenza riferiscesi a molti termini, i quali sono nel soggetto stesso, o da esso dipendono strettamente, come il corpo o le sue parti, le proprietà o qualità di esso, ed altresì lo spirito, gli atti, i pensieri, gli affetti, la condizione, le virtù, i vizj, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Ma se a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, Farò ec.
Esempio: Petr. Bim. F. 140: Chè 'l furor de lassù, gente ritrosa, Vincerne d'intelletto, Peccato è nostro, e non natural cosa.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 93: Perchè più pigre e lente alla nostra salute, che tutto il rimanente de' cittadini, siamo?
Esempio: Rucell. G. Ap. 10: O spirto amico, che, dopo mill'anni E cinquecento, rinnovar ti piace E le nostre fatiche e i nostri studj (parlano le api), ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 29: Egli ci è stata racconta.... una mala novella, la quale quando fusse vera, le persone nostre sarebbono in grandissimo pericolo.
Esempio: Cas. Pros. 3, 154: La Scrittura vuole, che noi ci pentiamo de' nostri peccati.
Esempio: Galil. Op. II, 216: Quando dette stelle procedessero dall'orto all'occaso rettamente, essendo sopr'il nostro capo, grandissime pareriano le lunghezze da oriente a occidente tra l'una e l'altra stella.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 87: Sia detto.... con vostra pace, Tant'oltre il poter nostro non s'estese.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 32: Pare ad ognuno d'aver ragione; e siamo quasi sempre per fare alle pugna in difesa delle nostre opinioni.
Esempio: Leopard. Poes. 85: Nostre misere menti e nostre salme Son disgiunte in eterno.
Esempio: Giust. Vers. 177: Eccoci qui, con tutto il nostro amore, Piccosi, puntigliosi, stravaganti.
Definiz: § VI. E detto di azione qualsiasi, o stato o condizione di cose, di cui noi siamo i soggetti, gli autori, e simili, vale Fatto, Compiuto, Procurato, da noi, Che dipende da noi, Da imputarsi a noi. –
Esempio: Dant. Inf. 4: Non era lungi ancor la nostra via Di qua dal sommo, quand' io ec.
Esempio: E Inf. 11: Lo nostro scender conviene esser tardo.
Esempio: E Dant. Purg. 2: Così vid'io quella masnada fresca.... fuggir ver la costa.... Nè la nostra partita fu men tosta.
Esempio: Viagg. Terr. sant. 349: E questa ruberia pensiamo nascesse per uno cammello, ch'eglino allo andare a Santa Caterina per lo diserto straccarono, che dissono fu alle nostre cagioni per fare troppe grandi giornate.
Esempio: Lipp. Malm. 12, 58: Finito è il nostro scherzo: or facciam festa, Perchè la storia mia non va più avanti.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 307: Dappoichè Radamanto ci ha conceduto di poter venire al mondo per questa giornata, impieghiamola a fare la nostra vendetta.
Definiz: § VII. E detto in particolare di utile, danno, offesa, ingiuria, e simili, denota Che si riceve o si soffre da noi. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Se fosse amico il Re dell'universo, Noi pregheremmo lui per la tua pace, Poichè hai pietà del nostro mal perverso.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 63: Nella egregia città di Fiorenza..., pervenne la mortifera pestilenza, la quale, per operazion de' corpi superiori,... da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali ec.
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 21: Ciò ch'egli ci dà o permette a noi, o pena o infermità..., egli le dà e permette con grande misterio, per nostra santificazione e necessità della salute nostra.
Esempio: E S. Cater. Lett. appr.: Adunque non dobbiamo essere impazienti di quello che è nostro bene.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 17: Potrebbe essere che, per farsi egli grande, cercasse por tra noi materia di lite e di scandoli, per le quali.... egli si facesse arbitro di noi, a onta e danno nostro.
Esempio: Tass. Gerus. S. 1, 69: Tu, consiglier verace. In mio nome il disponi a ciò che parti Nostro e suo bene.
Esempio: Leopard. Poes. 43: In eterno perimmo? e il nostro scorno Non ha verun confine?
Esempio: Niccol. Poes. 2, 13: Nostra è la pena. Alla sommessa plebe Piace il poter che condannare ardisci.
Definiz: § VIII. E detto di cosa che si esercita, si pratica, si conduce, si professa, e simili, da noi. –
Esempio: Ovid. Rimed. Am. 15: Se alcuno malamente patisce la signoria della non degna giovane..., senta l'aiuto della nostra arte.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 97: Io dubito forte, se noi alcuna altra guida non prendiamo che la nostra, che questa compagnia non si dissolva troppo più tosto, e con meno onor di noi, che non ci bisognerebbe.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 15: È certissimo pertanto la causa nostra esser pietosa e giusta.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 4: Forniti noi ci siam di quel che d'uopo Più era a' nostri affari.
Esempio: Baldin. Decenn. 2, 80: Può essere che abbia sua origine dal franzese garante, che vale lo stesso che mantenitore; onde la parola guarentigia e guarentigiare, che usiamo ne' nostri contratti.
Definiz: § IX. Nostro, usasi pure per Di noi uomini, ossia Del genere umano. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Nel mezzo del cammin di nostra vita Mi ritrovai per una selva oscura.
Esempio: E Dant. Purg. 3: Matto è chi spera che nostra ragione Possa trascorrer la infinita via, Che ec.
Esempio: E Dant. Purg. 8: Com'ei parlava, e Sordello a sè il trasse Dicendo: Vedi là il nostro avversaro.
Esempio: E Dant. Conv. 332: Lo nostro intelletto si può dire sano e infermo.
Esempio: Petr. Rim. F. 5: La gola e 'l sonno e l'oziose piume Anno del mondo ogni vertù sbandita; Ond' è dal corso suo quasi smarrita Nostra natura.
Esempio: E Petr. Rim. F. 348: Ricorditi che fece il peccar nostro Prender Dio, per scamparne, Umana carne al tuo virginal chiostro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 1: Ingiustissimo Amor, perchè sì raro Corrispondenti fai nostri disiri?
Esempio: Cas. Pros. 3, 353: Ella (la ragione) ha pure sopra i sensi e sopra l'appetito forza e potere, ed è nostra cattività, e non suo difetto, se noi trasandiamo nella vita e ne' costumi.
Esempio: Leopard. Poes. 49: Morte domanda Chi nostro mal conobbe, e non ghirlanda.
Esempio: E Leopard. Poes. 64: Ma non cognato al nostro Il gener tuo; quelle tue varie note Dolor non forma.
Esempio: E Leopard. Poes. 68: Fu certo, fu.... amica un tempo Al sangue nostro e dilettosa e cara Questa misera piaggia.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 266: La nostra vita, mancando sempre del suo fine, è continuamente imperfetta.
Definiz: § X. Vale anche Proprio o Comune a un numero di persone che abbian tra loro qualche vincolo o attinenza, di cui fa parte colui che parla. –
Esempio: Dant. Purg. 26: Nostro peccato fu ermafrodito.
Esempio: Petr. Rim. F. 51: Ne la stagion che 'l ciel rapido inchina Verso occidente, e che 'l dì nostro vola A gente che di là forse l'aspetta.
Esempio: E Petr. Trionf. 259: Questi son gli occhi de la lingua nostra.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 7: Nostra salute, nostra vita in questa Vittoria suscitata si conosce.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 26: E, più d'ogn'altro che facesse mostra, Era nimico de la Fede nostra.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 160: Il cavaliere ed io talora siamo stati vaghi di condur nel nostro linguaggio alcuni passi o di quest'autore o d'Orazio.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 16: Onde il nostro mestiere, idest la guerra, Che sta in sul taglio, non fa più faccende.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 1, 18: Non sono forse le nostre scansie e gli scaffali nostri il tesoro di tutti que' lumi e di quelle cognizioni tutte che guidano le genti pel buio cammino della vita?
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 58, 6: Dovranno essere attese ed eseguite le veglianti leggi, che in materia della nostra santa religione e del culto divino fin qui sono state pubblicate.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 311: A lungo andare, cotesti modi è impossibile si confacciano alla natura nostra ed all'indole.
Definiz: § XI. Parlandosi di tempo, età, secolo, e simili, vale In cui viviamo o vivemmo; Moderno, Presente, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 3: Piacciavi, generosa Erculea prole, Ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir ec.
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 269: Una simil cosa si dice aver risposto una gran donna de' tempi nostri a chi la minacciava d'ammazzare i figliuoli.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 51: Non dovete voi esser ricco di speranza, servendo uno de' più cortesi.... signori dell'età nostra?
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 20: Un autore assai lontano da questi nostri tempi, che fu nel 1490, o vel circa.
Esempio: Bed. Lett. 1, 165: Siccome Iddio ha voluto che il nostro secolo abbia le glorie di un Pindaro nella persona di V. S. Illustrissima, così ec.
Esempio: Leopard. Poes. 52: Ragion di nostra etate Io chieggo a voi. La santa Fiamma di gioventù dunque si spegne Per vostra mano?
Esempio: Giobert. Introd. 4, 294: È egli possibile il non sentir qualche sdegno, a veder quel gran savio..., travestito.... in un materialista come quelli dei di nostri?
Esempio: Tomm. Diz. estet. 291: Perdoniamo al Cunich l'avere così pensato nel secolo scorso, se molti il simile, e peggio, pensano, o fanno le viste di pensare, nel nostro.
Definiz: § XII. Detto di aggregato di più persone, collegio, società, e simili, vale Di cui noi facciamo parte, Formato, Rappresentato, da noi. –
Esempio: Machiav. Scritt. ined. 80: Si rappresentino al magistrato nostro fra un termine deputato, sotto pena di ec.
Esempio: Lambr. Elog. 144: Quella statua medesima, legata dal Ridolfi per testamento all'Accademia nostra, è allogata da noi ec.
Definiz: § XIII. Detto in particolare di qual si sia opera d'arte, o letteraria, o politica, e simili, vale Prodotta, Istituita, Fondata, da noi. –
Esempio: Red. Lett. 1, 48: Rimando alla S. V. Illustriss. le sue Osservazioni.... io l'ho lette con somma sodisfazione, e me ne rallegro con V. S. Illustriss. e col nostro Vocabolario.
Definiz: § XIV. Dicesi di persone, in quanto ci sono congiunte di parentela, di maritaggio, di amicizia, di consorteria, di vicinanza, di religione, di compagnia, grado, ufficio, e simili; o ci sono nemiche od avverse. E quando è usato con un nome di parentela di numero singolare, si omette, anche familiarmente, l'articolo. –
Esempio: Dant. Purg. 15: Vendica te di quelle braccia ardite Che abbracciar nostra figlia.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. Suppl. 8: O fidatissimo, porta queste lettere al nostro.... E dopo lungo tempo aggiunse, fratello.
Esempio: Petr. Trionf. 259: Qui vid'io nostra gente aver per duce Varrone, il terzo gran lume romano.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 96: Quando vi paia, prendendo le nostre fanti, e con le cose opportune facendoci seguitare..., credo che sia ben fatto a dover fare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 108: Nostri Cristian, quanti potien vederne, Tanti uccidièn del popol saracino.
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 24: Ritrova il giuramento vano, Ch'avea fatto Ruggier pochi dì inante, Udendo il nostro e l'altro stuol pagano.
Esempio: Bemb. Rim. 96: La nostra e di Gesù nemica gente,... Tu, che ne sembri Dio, raffrena.
Esempio: Cas. Pros. 3, 154: Il Vangelo c'insegna che noi amiamo il prossimo: ma il predicatore, s'egli è buono oratore, ci sforza a ire a trovare il nostro nimico, ed abbracciarlo.
Esempio: Gell. Circ. 132: Se.... i figlinoli nostri hanno l'essere animati d'anima sensitiva.... solamente da noi, meritamente son chiamati nostri.
Esempio: E Gell. Err. 5, 3: Io vengo a dirvi che se voi volete dar la vostra Lucrezia a Cammillo nostro,... Gherardo nostro se ne contenta.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 66: I piaceri nostri.... sono primamente goderci il nostro padrone sano e allegro quanto fosse mai.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 82: Or eccoti dal primo al terzo grado Narrato tutto il nostro parentado.
Esempio: Red. Lett. 1, 225: Vi manca solamente l'Indice..., essendosene dall'Accademia data l'incumbenza al Sig. Anton Maria Salvini nostro accademico.
Esempio: Leopard. Poes. 33: Vedo le mura e gli archi E le colonne e i simulacri e l'erme Torri degli avi nostri.
Esempio: E Leopard. Pros. 1, 281: Non ignori che questa gloria, con tutto che dai nostri sommi antenati non fosse negletta, fu però tenuta in piccolo conto per comparazione alle altre.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 321: E come L'ingrato accolse i prieghi miei?... nè diede Una lacrima sola ai nostri figli?
Esempio: ENiccol. Poes. 2, 14: Congiunge Amor la plebe, e i nostri pari O l'orgoglio del sangue, o il censo avito.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 718: Voglio che stiate riguardata fin che non è finito quest'influsso; perchè siete la nostra mamma.
Definiz: § XV. Apposto a nome, sia proprio di persona, sia qualificativo di essa, usasi a denotare intrinsechezza o speciale affezione o relazione, amore, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 66: Mai gelosia più non t'ingombre, O Bradamante, ch'ami Ruggier nostro.
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 27: Con le lagrime agli occhi vi dico che 'l nostro da ben Molza è morto.
Esempio: Grazz. Cen. 145: Il nostro Monaco si è accostato a un insalataio che gli domanda per comprare.
Esempio: Red. Lett. 1, 117: Al nostro amatissimo padre Paolo Segneri scrissi la settimana passata a Bologna.
Esempio: E Red. Lett. 133: Il fratello del nostro dott. Gio. Neri.... si porta bravamente.
Esempio: Viv. Lett. Oriuol. 648: Sì come adunque è notissimo, per le tradizioni pervenuteci, che a ninno degli antichi o moderni filosofi è stato permesso dal sommo incomprensibil Motore l'investigare pur una minima parte della natura del moto e de' suoi ammirandi accidenti fuori che al nostro gran Galileo.... così non si revoca in dubbio ec.
Definiz: § XVI. Nostro, poeticam. vale In potere, o facoltà, di noi, detto di cosa da farsi, da conseguirsi, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 26: Fagli per me un dir di paternostro, Quanto bisogna a noi di questo mondo, Ove poter peccar non è più nostro.
Definiz: § XVII. Detto di autorità costituita, vale Che ha giurisdizione sopra di noi. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 226: T'abbiamo eletto, insieme col nostro Reverendissimo Arcivescovo, ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 32: Poi ch'e' venne Siena Sotto il dominio qui del nostro Principe, Egli ha fatto ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 29: Il nostro arcivescovo è un sant'uomo.
Definiz: § XVIII. E con un nome denotante persona come che sia dipendente da altri, vale Della cui opera noi ci serviamo, Su cui noi abbiamo autorità. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 106: Costituisco Parmeno.... mio siniscalco, ed a lui la cura e la sollecitudine di tutta la nostra famiglia (cioè, la servitù) commetto.
Definiz: § XIX. E con un nome denotante persona investita di pubblico incarico, vale Eletto, Nominato, Fatto, da noi. –
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 226: T'abbiamo eletto.... nostro imbasciadore.
Definiz: § XX. E per Che occorre a noi. –
Esempio: Martin. T. N. 2, 129: Dacci oggi il nostro pane quotidiano.
Definiz: § XXI. Nostri, con relazione a se stessi, trovasi per Non dipendenti da altri, Padroni degli atti e fatti nostri proprj. –
Esempio: Bemb. Lett. 4, 33: Potevamo stare in corte di Roma.... onoratamente, e non servi di persona, ma liberi e nostri.
Definiz: § XXII. Nostro, nel linguaggio solenne o poetico, si usò per Mio. –
Esempio: Ovid. Pist. 195: lo priego la Dea, che li tuoi spergiuri vengano sopra il capo nostro.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 77: Torrotti la figura, per la quale tu, importuna, piaci a te e al nostro marito.
Esempio: Petr. Rim. F. 154: Quella ch'amare e sofferir n'ensegna..., Di nostro ardir fra se stessa si sdegna.
Esempio: Bocc. Fiamm. 6: Mi pareva mettere nel mio seno la fredda serpe.... la quale..., avendo molto del nostro sangue bevuto, mi pareva che, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 7: Vi priego ben, che por con le vostr'arme Quest'elmo io possa e questo scudo nostro.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 38, 40: Seguir tanto l'impresa deggio, Che prigion Carlo meco abbi condutto, O come insieme io salvi il nostro seggio.
Esempio: Bemb. Asol. 81: Avendo ella (la regina) tra le più vicine a sè madonna Berenice, il viso e le parole verso lei dirizzando lietamente disse: Chente v'è paruto il nostro giardino madonna Berenice?
Esempio: Varch. Boez. 12: Sei tu quegli (mi disse) il quale, nutrito già del nostro latte, e cresciuto de i nostri cibi, eri a quella fortezza d'animo, che ne gli uomini si ricerca, pervenuto? (parla la Filosofia).
Definiz: § XXIII. Usasi pure per Mio dall'autore di un'opera, intendendo di riferirlo a se medesimo. –
Esempio: Vill. G. 2: E perchè l'esordio nostro si cominci molto da lungi..., al nostro trattato ne pare di necessità.
Esempio: E Vill. G. appr.: Acciocchè l'opera nostra sia più laudabile e buona, richeggio lo aiuto ec.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 142: Mi è necessario, a volere i travagli di dentro.... narrare, ritornar molti anni indietro. Ma prima voglio alquanto, secondo la nostra consuetudine, ragionando dire, come ec.
Definiz: § XXIV. E pure per Mio, in bocca di un sovrano o di un alto magistrato, in quanto promulga leggi, decreti, e simili. –
Esempio: Legg. Tosc. 1, 158: Si eleggerà da Noi e nostri successori un rettore per tutto il tempo della sua vita, il quale ec.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 58, 7: Tali sono le nostre sovrane determinazioni, delle quali ne comandiamo la puntuale esecuzione e la piena osservanza.
Esempio: E Legg. Band. Leop. 132, 2: Tale è la Nostra Volontà., la quale vogliamo che abbia la sua piena esecuzione ec.
Definiz: § XXV. Nostro, usasi anche per indicare persona o cosa della quale si sia trattato poco prima, o si venga trattando, o che abbia una speciale importanza nel discorso che facciamo. –
Esempio: Bocc. Con. Dant. M. 1, 129: Chi crederà che egli [Platone] avesse cacciato il venerabile mio maestro messer Francesco Petrarca, la cui vita e i cui costumi sono manifestissimo esemplo d'onestà? Chi il nostro autore (cioè Dante), la cui dottrina si può dire evangelica?
Esempio: Firenz. Pros. 1, 5: Ma il nostro filosofo non era di questi savi dal dì d'oggi, che.... voglion parer da più che gli altri.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 84: Furono insigni Protogene nella diligenza..., Teone Samio nelle fantasie, o vogliamo dir ne' concetti, il nostro Apelle nello spirito e nella grazia.
Esempio: Baldin. Decenn. 2, 80: Il Vasari chiama questo pittore per nome Guariero; ma lo credo l'istesso che il nostro Guarente, che trovasi usato in alcune famiglie.
Esempio: Red. Lett. 1, 52: Supposto questo per vero, bisogna considerare adesso se nel nostro caso convengano.... i vomitatorj antimoniali pigliati per bocca.
Esempio: Riccat. I. Op. 1, 79: Se i nostri globi A, B con pari quantità di moto s'incontrano.... i mobili in un batter d'occhio si fermano.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 102: Da tutto questo ragionamento intorno alle generali e meccaniche facoltà mediche delle nostre acque si possono dedurre alcuni chiarissimi corollari.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 45: Il nostro can balordo Si volse, e vide una facella ardente Entro lo specchio.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 624: Serbando però a un altro scritto la storia e l'esame di quelli, torneremo finalmente a' nostri personaggi, per non lasciarli più, fino alla fine.
Definiz: § XXVI. Nostro, in forza di Sost. e nel numero singolare, vale Ciò che è proprietà di noi o che ci appartiene; e in senso particolare, Il denaro, Il terreno, I beni, Le sostanze, nostro o nostri. –
Esempio: Tratt. Color. Rett. 17: Non se' tu colui che ingiustamente ci venisti a tòrre il nostro?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 206: Or mangi del suo, se egli n'ha; che del nostro non mangerà egli oggi.
Esempio: Ross. B. Prel. Salv.: Questa roba, qualunque ella si sia, non è ricolta in su 'l nostro.
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XIII, 293: V. S. ha di nostro una federa, che mandammo con le camice ec.
Definiz: § XXVII. Il Nostro, si usa comunemente per Il nostro autore, cioè L'autore di cui noi stiamo discorrendo. –
Esempio: Mann. Ist. Decam. 8: In favellando nel capitolo 43 della parte prima circa la persona del Nostro, dice, anch'egli sbagliando, Ioannes Boccatius ec.
Definiz: § XXVIII. Pure in forza di Sost. e nel numero plurale, vale I parenti, Gli amici, I compagni, I consorti, I commilitoni, I concittadini, I contemporanei, e simili, di noi; ed altresì I nostri antenati. –
Esempio: Petr. Trionf. 257: Vidi verso la fine il Saracino Che fece a' nostri assai vergogna e danno.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 96: I nostri, o morendo o da morte fuggendo, quasi non fossimo loro, sole in tanta afflizione n'hanno lasciate.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 51: I singhiozzi del pianto suo più volte mi fecer paura, che non che dai nostri di casa, ma che da' vicini sentiti fossero.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 98 t.: Carissimi nostri, Voi sete informati della barca presa di Pellegrino da Strata.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 132: I nostri, in questo tempo, perchè male Ai Saracini il folle ardir riesca.... Di qua e di là fenno avvampare i fochi.
Esempio: Ambr. Cofan. 2, 2: Donde sei tu? T. Da Monterappoli. I. Dunque tu sei de' nostri, eh? T. Vostrissimo sono.
Esempio: Varch. Stor. 2, 220: Tre capitani de' nostri.... i quali stavano tutti a tre in fila l'uno dopo l'altro alla guardia del Monte.... s' andarono con Dio con tutti i loro fanti.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 76: Di quel tempo ch'io vidi mi sovvenne Che sei de' nostri il crudel mostro prese.
Esempio: Leopard. Poes. 45: Come or vieni Si forte a' nostri orecchi e sì frequente Voce antica de' nostri, Muta sì lunga etade?
Esempio: E Leopard. Poes. 50: Ei primo e sol dentro all'arena Scese, e nullo il seguì, chè l'ozio e il brutto Silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto.
Definiz: § XXIX. Nostro, riferito a lettera, biglietto, e simili, si usa talora con ellissi di detti nomi. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 257: Doppo nostra utima (ultima), non ho vostra; ma ec.
Definiz: § XXX. Nostra Donna. –
V. Donna, § XXI.
Definiz: § XXXI. Nostro Signore. –
V. Signore.
Definiz: § XXXII. Alla nostra, si usò per Alla nostra regola, Secondo la nostra usanza, parlandosi di misura. –
Esempio: Vill. G. 488: Gira la nostra cittade di Firenze quattordicimila e dugento cinquanta braccia, che le tremila braccia alla nostra fanno uno migliaio.
Definiz: § XXXIII. Alla memoria nostra, A memoria nostra, e simili. –
V. Memoria, § XVIII.
Definiz: § XXXIV. Delle nostre! usasi familiarmente, e a modo di esclamazione, a denotare che la cosa di cui si tratta è una di quelle che sogliono esser fatte, o dette, da noi o da altri con cui parliamo, ovvero che sogliono avvenire a noi; ed ha senso non buono. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 439: E che sì, ch'i' arò a tòr donna per forza? C. Delle nostre! Quante volte v' ho io detto eh' i' non voglio attendere a vostre baie?
Esempio: Ambr. Furt. 3, 5: Lasciate fare a me e non vi date maninconia. M. Delle nostre! G. Dite anche delle nostre? come che io non abbia pur ora condotto cosa che mai non l'aresti creduta: pure è riuscita, n'è vero?
Esempio: Varch. Ercol. 198: Io ricorrerò a quello che voi negare non mi potete, cioè qual sia l'oppenione vostra intorno all'etimologia. V. Delle nostre! Io credo ec.
Definiz: § XXXV. Di nostro, o Del nostro, usasi comunemente a significare Di denari, o Con denari, nostri. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. M. 665: Ma, se pur per lo Maestro (d' Altopascio) si stesse pertenace, vogliamo che 'l fornimento vi mettiate di nostro, si ch'ai tutto questa vostra intenzione abbia effetto.
Definiz: § XXXVI. Aver le nostre, modo ellittico, che lascia sottintendere Disgrafie, Pene, Calamita, e simili. –
Esempio: Savonar. Fred. 21: Io ti so dire che noi abbiamo le nostre: il mondo ci ha dato de' calci e siamo fatti la canzona d'ognuno.
Definiz: § XXXVII. Essere dalla nostra, ed Essere dal nostro. –
V. Essere, tema primo, § XCIV.
Definiz: § XXXVIII. Essere alcuno nostro, o de' nostri, dicesi familiarmente per Esser quello in nostra compagnia, con noi, ed altresì. Farsi nostro concittadino, od Esser del nostro partito. –
Esempio: Grazz. Comm. 254: La Sibilla ed io ce ne verremo qui, per star con esso voi qualche giorno: per oggi vi contenterete che ella sia nostra.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 32: Poi ch'e' venne Siena Sotto il dominio qui del nostro Principe, Egli (un medico senese) ha fatto pensier d'esser de' nostri.
Definiz: § XXXIX. Tornarein sul nostro, o Ritornare, in sul nostro, vale Tornare o Ritornare in casa nostra propria; e figuratam., Tornare o Ritornare su cosa che ci appartiene. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 12: Del quale (di uno strumento) avvegnachè ne sia stato ultimamente scritto da altri, nondimeno essendo egli nato in questa corte, d'altissimo e reale intendimento, per ritornare, come suol dirsi, in sul nostro, diremo alcuna cosa intorno all'invenzione ed all'uso di esso.