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MALORE
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MALORE.
Definiz: Sost. masc. Male fisico, Malattia, Infermità. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 66: A cura delle quali infermità, nè consiglio di medico, nè virtù di medicina alcuna, pareva che valesse...: anzi, o che natura del malore nol patisse, o che la ignoranza de' medicanti.... non conoscesse da che si movesse, ec.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 504: Quell'orribile contagione (la sifilide) che si diffonde per questo vizio; la quale è il più crudele, il più schifo, il più vergognoso di tutti i malori.
Esempio: Segner. Incred. 427: Non può questo avvenire generalmente; sicchè dove regna il contagio, là godasi più perfetta la sanità dalla maggior parte del popolo, e là s'incorrano men pericolosi i malori.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 90: E già si dava per vinto a quel malore, e cominciava a disperare di poter più tornare a dipignere, quando ec.
Esempio: Red. Lett. 1, 408: Ho rappresentato lo stato compassionevole, e la cristiana e veramente esemplare sofferenza dell'illustrissimo signor conte Filippo Bentivogli ne' suoi malori cotanto fieri ed acerbi.
Esempio: Menz. Sat. 114: Quando per la gotta chioccia, Ogni pisside vuota e ogni alberello, Perchè quel rio malor meno gli noccia.
Esempio: Leopard. Poes. 115: Poscia per cieco Malor, condotto della vita in forse, Piansi la bella giovanezza.
Definiz: § I. Oggi usasi comunemente per Male che colga altrui all'improvviso.
Definiz: § II. Pure per Male, Guaio, Disordine, Infermità, e simili, usato figuratam., o in locuz. figur., e in senso così morale, come civile. –
Esempio: Collaz. SS. PP. 121: Perocchè gli è bisogno di dare al doppio malore doppia curazione.
Esempio: E Collaz. SS. PP. 121 t.: Ma da poi ch'egli avea auto vituperio della prima battaglia, non gli potè dare tentazione del secondo malore, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 333: Assa' se ne scuopre de' malori; e hannosi a fare gli Otto di nuovo.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. appr.: E' malori che hanno covato un pezzo, danno tutti fuori. Forse si sanicherà: a Dio piaccia di provvedere a' nostri bisogni.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 16: Eimè! altrove sta il malore: guardila (una fanciulla) Da Cammillo, s'e' può.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 214: I' vo' disaminar costui e il Golpe, E così ritrovar questo malore.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 180: Specialmente s'era diffuso quel malore (il giansenismo) dalla Fiandra nella prossima Francia, dove riusciva tanto più pericoloso, quanto ivi è più sparsa impunitamente l'infezione di Calvino, dal quale poco si discostava il Jansenio nelle accennate sentenze.
Esempio: Manz. Poes. 818: Tal si giaceva il misero Figliol del fallo primo, Dal dì che un'ineffabile Ira promessa all'imo D'ogni malor gravollo, Donde il superbo collo Più non potea levar.
Definiz: § III. Pur figuratam., per Difetto, Guasto, e simili, parlandosi di codici, scritture, e simili. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 40: In alcune parti (del testo del Decameron) avemo anzi eletto di lasciarle difettose o manchevoli, che d'emendarle o di riempirle senza i riscontri delle copie migliori, o d'alcuna delle migliori, quantunque non solo il malore, ma eziandio come stava, davanti al malore, nella più parte di quei luoghi per sicurissime conghietture si scorga chiaramente.
Definiz: § IV. Trovasi per Piaga, o simile. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S.: Il vino ha virtù di lavare e di purgare, e però vedete il medico che lava le fedite e altri malori pur nel vino.