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1) Dizion. 5° Ed. .
LATINO.
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LATINO.
Definiz: Add. Proprio dei Latini, Appartenente ai Latini, Conforme alla maniera dei Latini; aggiunto di lingua, letteratura, voce, parola, e simili.
Dal lat. latinus. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 5: Ond'egli, conoscendo Girolamo uomo sofficente e ammaestrato di lingua latina e greca ed ebrea,... sì gli commise la detta opera.
Esempio: Car. Apol. 38: Qui sta l'errore ch'avete preso, di credere che in questa lingua si debba fare come nella greca e nella latina.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 380: Cuor non inerte alla virtù s'invogli. Inerte voce latina, iners, quasi senz'arte, senza mestiere, senza lavoro.
Definiz: § I. E aggiunto di autore, vale Che scrive in lingua latina, Che adopera la lingua latina. Onde Latino, barbaro, dicesi di scrittore latino de' tempi barbarici. –
Esempio: Dat. Lett. 42: Ma quando però autori latini barbari di diverse nazioni, come Alemanni, Francesi, Inglesi e Italiani, si vaglione concordemente delle stesse voci, si può ben credere che queste vengano da corruzione latina, e non sieno italicismi.
Esempio: Gravin. Rag. Poet. 66: Sarebbe volere ad una ad una annoverar le stelle, se cercassi qui dir stintamente mentovare tutti i nobili poeti latini di quella felice età, di cui si è perduto la sembianza.
Definiz: § II. Si usò, detto di lingua, anche a significare Italiano, e propriamente in contrapposizione di lingua diversa. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 54: La giovane, udendo la favella latina, dubitò non forse altro vento l'avesse a Lipari ritornata.
Definiz: § III. Aggiunto di lettera, nota, numero, o simile, vale Scritto, Espresso, alla maniera dei Latini, alla foggia latina, con cifre latine. –
Esempio: Cresc. B: Naut. Medit. 330: Essendo tutti i suoi numeri di note latine o italiane (che dicono i compositori della stampa), il 25 è fatto in questo numero d'abbaco: perciocchè essendo nel Kalendario scritte tutte l'epatte con numeri latini e rossi in questa forma; XXV, ec.
Definiz: § IV. Fu anche aggiunto di un ordine architettonico, detto comunemente Composto o Composito. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 121: Ma, tornando a proposito di questo modo di lavorare, è scorso l'uso, che già è nominato questo ordine, da alcuni composto, da altri latino, e per alcuni altri italico.
Definiz: § V. È anche aggiunto di bastimento, legno, nave, e vale Fatto alla foggia delle navi latine, cioè di forma lunga, stretta e sottile, a comparazione delle navi quadre. –
Esempio: Stat. Cav. S. Stef. 1, 57: Del modo d'armare legni e vasselli latini e quadri.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 200: A nessuno ufiziale.... deputato di sanità.... sia lecito e permesso dar pratica a qualunque bastimento quadro o latino, tanto grosso che piccolo,... che procederà dai luoghi infetti.
Definiz: § VI. Vela latina, dicesi una Specie di vela tagliata come in triangolo, propria de' bastimenti latini; e Albero latino, vale l'Albero atto a fermarvi e distendervi detta sorta di vele. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 70: Quando il vento sarà più gagliardo, si può moderare nei vascelli da remo ed arbori latini, mettendo minor vela o ec.
Definiz: § VII. Croce latina. –
V. Croce, § XIX.
Definiz: § VIII. Latino barbaro. –
V. Barbaro, § VI.
Definiz: § IX. Latino, si usò anche per Facile, Agevole. –
Esempio: Dant. Parad. 3: Ma or m'aiuta ciò che tu mi dici, Sì che raffigurar m'è più latino.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 87: M'è più latino; cioè è più agevile a me.
Definiz: § X. E per similit., si usò per Facile ad esser mosso, Maneggevole. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 475: Il trovai (il cavallo alato) sì latin, veloce e snello, Che su lui tutto l'aere ho visto e corso.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 145: Ladino è parola usata in Lombardia per significare una cosa che facilmente si muove o è mossa da altri come un catenaccio ladino,... Anche gli Spagnuoli dicono ladino nel medesimo significato. Per ladino i Toscani vecchi dissero latino.
Definiz: § XI. Detto di persona, si usò per Corrivo, Facile a dire, o fare, checchessia. –
Esempio: Vill. G. 697: Assai era latino di dare audienza, e tosto spediva.
Esempio: Bern. Orl. 1, 65: Un sol difetto avea, dice Turpino; Che nel cader alquanto era latino.
Esempio: E Bern. Orl. 49, 51: Perch'era armato non scorge il cugino Con quella insegna dal monte di foco, Che non sarebbe stato sì latino, Ma riservato in altro tempo e loco.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 145: Un uomo ladino di lingua, di mano.... Per ladino i Toscani vecchi dissero latino.
Definiz: § XII. Latino, in forza di Sost., vale Lingua latina. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 279: Lo quale libro santo Eugenio re di Cicilia recò di greco in latino.
Esempio: Dant. Conv. 70: Il latino è perpetuo e non corruttibile, e il volgare è non istabile e corruttibile.
Esempio: E Dant. Conv. 80: Lo latino molte cose manifesta concepute nella mente, che il volgare fare non può.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 256: Io promessi a Andrea nostro fratello di dargli un paio di mie calze nuove, se lui leggeva ogni mattina, e così la sera a tavola, qualche lezione in latino in versi.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 444: Egli (il Manetti) fu dottissimo in latino, in greco e in ebreo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 110: Era scritto in arabico, che 'l conte Intendea così ben, come latino.
Esempio: Bern. Orl. 21, 7: Or io parlo in volgar, non in latino, E dico che qui sol tutti v'aspetto, E vo' provarvi ec.
Esempio: Varch. Lez. Verb. X, 54: Onde come niuno non può sapere perfettamente latino, il quale non sappia greco, così niuno può toscanamente intendere, il quale latinamente prima non intenda.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Insegno la grammatica e il latino.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 26: La Legge mi dava da pensare, Essendo deboluccio nel latino.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 234: Ma che faceasi a scuola a tempo mio? Si strapazzava un paco di latino, Tre o quattro uriacci, due nerbate, e addio.
Definiz: § XIII. E per Latinista, Intendente di latinità, nel qual senso non è oggi comune. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 111: Ho fatto questo solo infino qui, per via d'uno brieve cementarlo, acciocchè sia memoria della Sua Signoria, così appresso de' vulgari, come de' latini.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 38: Se volete mostrarci.... d'essere un gran latino, aspettate il tempo, e non fate come ec.
Definiz: § XIV. Si usò anche per Linguaggio, Favella, Parlare. –
Esempio: Dant. Rim. Sacr. 398: Tanto è santo, mirabile e divino Questo mistero e santo Sacramento, Che a dirlo saria poco il mio latino.
Esempio: Rim. Ant. F. Pagan. Serz. 2, 210: Donqua, sonetto fino, Cantando in tuo latino va' io Fiorenza.
Esempio: E Rim. Ant. Ben. Senn. 3, 433: Canzona, or te n'andrai dritta in Toscana.... E prima che tu passi in Lunigiana Ritroverai marchese Franceschino; E con dolce latino Gli di' ch'ancora in lui alquanto spero.
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 7, 9: Quando sentì la voce prossimana Chiamar sì forte con chiaro latino, ec.
Definiz: § XV. E per similit. –
Esempio: Dant. Rim. apocr. 233: E cantinne gli augelli, Ciascuno in suo latino. Intellig. 3: Udia cantar li augelli in lor latino.
Esempio: Poliz. Rim. G. 27: Ogni aura tace al suo parlar divino, E canta ogni augelletto in suo latino.
Definiz: § XVI. Latino, si usò anche per Ragionamento, Discorso, Sermone. –
Esempio: Dant. Parad. 10: Nell'altra piccioletta luce ride Quell'Avvocato dei templi cristiani, Del cui latino Agostin si provvide.
Esempio: E Dant. Parad. 12: Mi mosse la infiammata cortesia Di fra Tommaso, e il discreto latino.
Esempio: E Dant. Parad. 17: Per chiare parole, e con preciso Latin, rispose quell'amor paterno, ec.
Esempio: Esop. Fav. S. 21: E se ciò non fosse, io (un cinghiale risponde a un asino) ti darei a vedere che noi non siamo fratelli, siccome tu mi dici, nè abbiamo a dividere alcuna cosa insieme, e vorrebbetisi insegnare a fare migliore latino.
Esempio: Pucc. A. Centil. 18, 12: Don Arrigo fuggì in Monte Casino, Dicendo: Carlo è sconfitto; e l'Abate, Ch'era signor, credette il suo latino.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 325: Del cui latino; cioè del parlar del quale, e delle sue ragioni ch'elli puose nel suo libro,... santo Augustino, quando fece lo libro De civitate Dei; si provide.
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 4: Poi fra sè disse: ove se' Vegliantino? Ma non disse sì pian, che 'l suo nimico Non intendessi ben questo latino.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 4, 93: Serenissimo Re, fu il suo latino, Perchè da te ci tegniamo onorati, (Questo gli disse in parlar Saracino) Sempre di te ci sarem ricordati.
Definiz: § XVII. E per Discorso, ovvero Senso o Significato di discorso, oscuro, oppure spiacevole ad alcuno; ed usasi più specialmente col verbo Intendere o Comprendere. –
Esempio: Bern. Orl. 48, 20: Il cavalier, che intese quel latino, Ferma il cavallo e non sa che si fare, Che conobbe che quello è un malandrino, Che chiamava i compagni per rubare.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 137: Non intendo questo latino: la serbo questa cosa, che me la diciate più volgare una volta a bocca.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 166: E poi, siate o Gostantino o Silvestro, o chi volete voi; chè io non intendo questi vostri latini.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 32: E non comprendi ancor questo latino? Deh, Ricciardetto mio, deh, meglio guata!
Definiz: § XVIII. Trovasi per Racconto, Narrazione, o simile. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 9, 58: Mandaro a lor soccorso, se non erra Il libro, ond'io levai questi latini.
Definiz: § XIX. Latino, usasi comunemente per Compito, Esercizio, di lingua latina, che il maestro assegna agli scolari; ed usasi più spesso coi verbi Dare, Fare, e simili. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Mentre i fanciulli erano intenti a fare il loro latino.
Esempio: Empol. Gir. Vit. 21: Insino dalla età de' sette anni aveva imparato assai bene a leggere il salterò, di poi le lettere, e così di mano in mano il Donadello, le regole, e a fare de' latini e pistole; tantochè nel tempo di tredici o quattordici anni aveva imparato assai bene il latino.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 3, 28: Chè, fin quando facevo de' latini, Il mastro m'insegnò.... che ec.
Esempio: Dat. Lepid. 95: Dovendosi esaminare a notaio un giovane spiritoso, volle darli da sè il latino.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 124: Tu hai tanto fatto, che t'è riuscito di scappar quella lettera, come fanno i ragazzi per isfuggir di fare il latino.
Esempio: Salvin. Pers. 7: Tu adunque a cento ricciutegli I latini fornir per nulla avrai?
Definiz: § XX. Latino, in forza d'Avverb., vale Latinamente, In lingua latina.
Definiz: § XXI. E si usò per In lingua italiana, e propriamente in contrapposto di lingua diversa. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 54: Ed alla fine, fattala risentire, ed allo abito conosciutala che cristiana era, parlando latino, la domandò come fosse che ella quivi in quella barca così soletta fosse arrivata. La giovane udendo la favella latina, dubitò ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 55: Domandò chi fosse la buona femina che così latin parlava.
Definiz: § XXII. Si usò per Chiaramente. –
Esempio: Rim. Ant. F. Bon. Lucc. 1, 534: Latino, come sento, respondero.
Definiz: § XXIII. Si usò pure per Agevolmente, Con facilità, Con destrezza. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 104: E correr nol facea ma metter ali; Da ogni man lo volgeva latino.
Definiz: § XXIV. Alla latina, posto avverbialm., vale Alla maniera latina, Latinamente, Secondo le buone regole del parlar dei Latini. –
Esempio: Borgh. V. Alb. fam. 6: Secondo un uso osservato universalmente in tutte le sorti delle scritture dal 1350, e molto più dal 1300 in dietro, alla latina gli pronunziavano (i nomi).
Esempio: Dav. Tac. P. 1, 5: Gli antichi nostri, meno di noi del corretto scrivere curiosi, avrebbono scritto Actio alla latina.
Definiz: § XXV. E per Secondo qualche determinata maniera dei Latini. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 62: L'arboramento della galeazza è a usanza delle galee, ed ha due mezane, e s'arbora tutta alla latina, ancorchè in Spagna l'abbiano messe alla quadra.
Definiz: § XXVI. Latino di bocca, si usò per Maldicente, Maledico. –
Esempio: Varch. Ercol. 122: Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze male lingue, linguaccie...; e con meno infame vocabolo, sboccati, linguacciuti, mordaci, latini di bocca, ec.
Esempio: Cecch. Esalt. 5, 7: A dirti il ver, Lisandro, tu sei troppo Latin di bocca.
Definiz: § XXVII. Latino falso, Malo latino, si usò per Errore, Sproposito, scrivendo o parlando in latino; e figuratam., per Errore, Sproposito, operando checchessia. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 197: Siccome se alcuno che dica d'essere maestro di grammatica, e faccia mali latini, ec.
Esempio: Bocc. Fiamm. 30: E tal volta fu che io temetti che troppo caldo non trasportasse la lingua disavvedutamente ov'essa andare non volea; ma egli, più savio che io non pensava, astutissimamente si guardava dal falso latino.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 130: Tal noia mi dessero quei 50 anni, che mi vogliono caricare addosso a mio dispetto. Questo sì sarebbe altro che un latin falso.
Esempio: E Car. Comm. 22: È uno di quei latini falsi, che fece Giove in quel tempo, che.... misse le polpe de le gambe dietro, che doveano star dinnanzi per piumacciuoli de' stinchi.
Esempio: E Car. Lett. Fam. 3, 113: Non solo per l'onore, ma per l'interesse vostro proprio, io son più che securo che voi non sete per far un latin falso di questa sorte.
Definiz: § XXVIII. Latino latinante, in forma d'Add., trovasi scherzevolmente per Latinissimo, Tutto latino, o simile. –
Esempio: Red. Lett. 2, 148: Un dottor più saccente degli altri, dette subito fuora una lettera latina latinante in difesa di Bartolo.
Definiz: § XXIX. Dare altrui il latino, si usò figuratam. per Trattare uno da ragazzo, quasi Assegnargli i compiti di scuola. –
Esempio: Dav. Oraz. 477: Fatto salire in cattedra messer Gio. Dati a darci la materia di ragionare, che tant'è a dire, quant'a darci l'orma e il latino; anzi il cavallo.
Esempio: Bard. P. Avinav. 7, 32: Dunque vorrà Sacripante Stimar ciascun di noi proprio un ragazzo, Ch'impari il bi e bu dal suo pedante? Non vo' mi dia 'l latin, s'io non impazzo: Voglio per lui anzi esser ignorante, Che ec.
Definiz: § XXX. Fare il latino a cavallo. –
V. Cavallo, § LXIII.
Definiz: § XXXI. Fare il latino, o i latini a rovescio, con linguaggio preso dalle scuole di grammatica, vale Fare una data cosa, o le cose, male, Commettere errore nel far checchessia; ma oggi è maniera non molto comune. –
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi. 10: Io dire' ben che spendendo male il vostro in dolcitudine, voi faceste un latino a rovescio.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 9: Oh sicuro ch'i' avere' fatto un latino a rovescio; perchè farsi mangiar il suo è contro la buona gramatica, che insegna l'aver assai, e spender poco.
Esempio: E Nell. Forest. 2, 11: Oh diamine! ho fatto il latino a rovescio.
Esempio: E Nell. Amant. 2,1: Vo' non m'insegnate fare i latini a rovescio.
Definiz: § XXXII. Insegnare il latino ad alcuno, trovasi per Fargli il maestro, o simile. –
Esempio: Giobert. Ges. mod. 3, 26: Ora, con questa singolare perizia nelle materie storiche, egli è un po' strano, che altri osi insegnare il latino a un gran Papa, e seco a tutto il suo secolo.