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DIFFERIRE.
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DIFFERIRE.
Definiz: Att. Rimettere o Rimandare ad altro tempo.
Dal lat. differre. –
Esempio: Machiav. Princ. 43: Tanto si differisce la rovina, quanto si differisce l'assalto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 21: Al pagan la proposta non dispiacque: Così fu differita la tenzone, E tal tregua tra lor subito nacque.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 52: Differiscasi adunque la mia promessa a un'altra volta.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 182: Non è bugia dire, che va [il fattore] apposta per quella prima causa; perchè, se non fussi quella, le altre si differirebbano.
Esempio: E Ricc. S. Cat. Lett. 283: Essendo mal tempo, può differire la sua venuta a quando li tornerà più comodo; chè a quel contratto non passa tempo.
Esempio: Tass. Lett. 3, 12: Non volendo affaticarmi, o non potendo,... conviene ch'io differisca tutte le cose.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 69: Le orribili acerbità minacciate che debbano esser la fin del mondo, sappiamo che dalla durazione dell'Impero Romano vengono ritardate; e perchè non le vorremmo sperimentare, si porgono da noi preghiere, acciocchè siano differite.
Esempio: Maff. Merop. 2, 3: Or più non stiasi a bada; Ciò ch'è ben fare, differire è male.
Definiz: § I. E riferito a tempo in cui debbasi fare qualche cosa, vale Prolungare, Protrarre. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 332: È differito il tempo della risoluzione da giovedì passato a domenica prossima.
Definiz: § II. E riferito a debiti o crediti, vale Prolungarne, Protrarne, il termine del pagamento o della riscossione. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 6, 53: Essendo il Duca risoluto di non volere che i suoi beni fossero sottoposti al pagamento, e dall'altro canto non acconsentendo i creditori nè di trasferire nè di differire i loro crediti, se non ricevevano la soddisfazione in contanti.
Definiz: § III. Trovasi riferito a persona, per Rimettere ad altro tempo il fare ciò che essa chiede o le occorre; che oggi diremmo Rimandare. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 82: Lo ricercai del salvocondotto per la nazione; promisemelo di nuovo liberamente, e che io ne parlassi con messer Alessandro. Dissi averlo fatto, e che lui mi aveva differito a due o tre dì.
Definiz: § IV. Pur riferito a persona, trovasi poeticam. per Riserbare. –
Esempio: Ar. Or. fur. 1, 71: Senza far parola, chetamente Tolse Angelica in groppa, e differilla A più lieto uso, a stanza più tranquilla.
Definiz: § V. In forma di Neutr. Indugiare, Tardare, ed altresì Procrastinare. –
Esempio: Machiav. Leg. Com. 2, 185: El Duca non si ragiona che parta domani di qui, com'era l'ordine, ma differirà forse a domenica.
Esempio: E Machiav. Leg. Com. 2, 192: I Svizzeri non sono ancora venuti,... ma si dice non possono differire a giugnere.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 2, 419: I Pistolesi, udita la rotta, senza differire, cacciata la Parte amica ai Guelfi, si dettero a Castruccio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 68: Con poco differir ben vendicosse.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 151 t.: Non indugiate, non differite, chè la dilazione è sempre nociva.
Esempio: Cas. Pros. 3, 53: Perchè pare che vadano differendo d'obbedire, N. S. mi ha commesso che io ec.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 19: Avendo fino a ora, per alcuni impedimenti, differito di sperimentarla (la giustizia sua in una lite), ne sono stato reputato per negligente.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 246: Are' (un vecchio rivale in amore) vintomi; Se non che in fatto veggendo in ispirito La vecchia la fanciulla contentarsene Poco, va differendo, penso a causa Di disporcela a poco a poco, e pascene Il vecchio di favori.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 101: I Cimbri stettero assai tempo nel Veronese,... aspettando l'arrivo in Italia dei Teutoni; e veggendogli differire, mandarono una legazione a Mario.
Definiz: § VI. E Neutr., trovasi per Andare in lungo, detto di negozj. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 286: Quando.... le cose intepidissino o differissino, vorrei sapere quello se ne fussi detto costì.
Definiz: § VII. Differire, Neutr., vale Essere vario, dissimile, Aver divario. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Locati son per gradi differenti, Sol differendo nel primiero acume.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 30: Ognun che vive al mondo, pecca ed erra, Nè differisce in altro il buon dal rio, ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 89: Se bene Omero ed io convenimo in questo,... differimo però in un'altra cosa di molta importanza: differimo nel fine.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 165: Differiscon però, che quelli zuppa Mangian nel vino, ed egli pane asciutto.
Esempio: Targ. Viagg. 7, 185: Differiscono le pelli di zibellino da quelle delle congeneri mustelle in questo, che ec.
Esempio: Lampr. Comm. neutr. 1, 40: Secondo che le circostanze dei tempi, e la qualità e potenza relativa dei contraenti, differivan tra loro.
Definiz: § VIII. E per Aver differenza, disagguaglianza, detto di quantità. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 497: Quanto poi differischino i minimi additamenti dai massimi, è facile a sapersi; perchè tra essi è la differenza medesima, che tra tutto l'asse o diametro della sfera, e la parte di esso che resta tra i cerchj polari, la quale è minor di tutto 'l diametro la duodecima parte prossimamente, ec.