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1) Dizion. 5° Ed. .
DRAMMA.
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DRAMMA.
Definiz: Sost. femm. Nome che davasi ad un peso, corrispondente all'ottava parte dell'oncia; e più specialmente adoperavasi dai medici e farmacisti.
Dal lat. drachma, grec. δραχμή; che valevano lo stesso. ‒
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 4: Oppio, zaferano an. dramme II; rose, dramme IIII: stempera con sapa, e impiastravi suso.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 735: Dramma è uno peso; cioè ottava parte d'una oncia.
Esempio: Domen. Plin. 713: La dramma ateniese (perchè i medici usano quasi sempre la osservazione ateniese) pesa un denaio d'argento. E la medesima è sei oboli a peso. E l'obolo è dieci calchi. Il ciato contiene in sè dieci dramme ec.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 104: Dassi con utilità manifesta l'incenso polverizzato a bere al peso d'una dramma ne i flussi disenterici.
Esempio: E Mattiol. Disc. 2, 949: La polvere indorata che casca dall'aspleno secco, bevuta al peso di una dramma, con meza dramma di succino bianco polverizzato sottile,... vale efficacemente al flusso seminale.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 226: Provandosi nelle ricette de gli Arabi tal volta questo peso dell'Aureo, non poco errano gli speziali moderni, mettendo in quella tal composizione una dramma; ingannati che così oggi pesa la corrente moneta dell'oro fino: quando, conforme al secolo di quegli scrittori, ella ha essere quattro danari, cioè una dramma col terzo più.
Esempio: E Borgh. V. Disc. 2, 235: Trovandosi in essere la lor moneta (dei Fiorentini) di tal condizione, che i 20 soldi, o vogliam dire i venti fiorini d'ariento, i quali facevano la libbra, i medesimi rispondevano nel peso a tre danari d'oro, che è la dramma appunto, ec.
Definiz: § I. Figuratam. e in locuz. figur. ‒
Esempio: Dant. Purg. 21: Dell'Eneide, dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice poetando: Senz'essa non fermai peso di dramma.
Esempio: Bemb. Rim. 27: Nè per questi contrarj una sol dramma Scema del penser mio tenace e saldo, C'ha ben poi tanto onde s'avanzi e cresca.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 62: Un Floro piccinino d'Amsterdamme, Che le storie romane pesa a dramme, E racconta le cose ad un puntino.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 422: Non è picciolo male ad oncia ad oncia Metter l'alma in bilance, ed il cervello Vendere a dramme; e peggior male è ancora, Ch'a minor prezzo l'anima e il cervello Vendansi, che ec.
Definiz: § II. E per Tanta parte, o quantità, di checchessia, quanto pesa una dramma. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 7, 245: Messer lo medico sentendosi in questo luogo così abbominevole, si sforzò di rilevarsi o di volersi aiutare per uscirne; ed ora in qua ed ora in là ricadendo, tutto dal capo al piè impastato, dolente e cattivo, avendone alquante dramme ingozzate, pur n'uscì fuori (qui per ischerzo).
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 104: Prendonsi d'incenso e di mastice, di ciascuno due dramme; di bolo armeno, una dramma; di coralli rossi, di corno di cervo abbrusciato, di ciascuno meza dramma: e dassene con vino vermiglio brusco una dramma e meza per volta.
Esempio: Red. Cons. 1, 66: Due dramme di polpa di cassia, così pura e semplice, e senza correttivi.
Definiz: § III. E in locuz. figur. ‒
Esempio: Alam. L. Gir. 4, 42: Gemme, oro, regni, e ciò che il mondo chiude, Non cangeria (il cuore innamorato) per dramma di virtude.
Definiz: § IV. Per Minima particella di checchessia; più che altro figuratam. ‒
Esempio: Dant. Purg. 30: Men che dramma Di sangue m'è rimasa, che non tremi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 152: Lei che come un ghiaccio stassi, E non lassa in me dramma Che non sia foco e fiamma.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 159: Io non ho mai possuto aver la forza Di scemar dramma de l'odio mortale Ch'ella a gran torto mi porta.
Esempio: Dav. Rim. 558: Se ben chiusa sta in languido velo L'alma, di sua virtù non perde dramma.
Esempio: Magal. Lett. At. 7: Non vi è dramma di spirito in voi, che non vi gridi all'orecchie del cuore, che ec.
Esempio: Fag. Comm. 5, 501: L'improvviso amor che in me nacque si fece in un tratto sì grande, che qualsivoglia benchè notabil divario in questa io scorgessi, giammai non sarebbe capace di diminuirne una dramma.
Definiz: § V. Dramma fu altresì nome di Una moneta ateniese d'argento del peso d'una dramma, e che valeva la centesima parte della Mina. Oggi chiamasi dai Greci dramma una moneta d'argento equivalente alla nostra lira. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 23: Come dispregerebbe l'uomo una dramma di metallo, per averne cento d'oro; così ec.
Esempio: Tratt. Virt. 24 t.: Dramma è una moneta di certa quantità, la quale ha in sè la imagine del re.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 83: Il siclo è una moneta d'argento de gli Ebrei, che da i Greci vien detto statere,... che era di peso di quattro dramme ateniesi; e la dramma vale sei oboli ateniesi.
Esempio: E Baldell. F. Polid. Virg. appr.: La dramma è di quel medesimo peso che 'l danaio d'argento de i Romani.... Si truovano per fino a oggi di questi così fatti danari,... che son di peso pari a quelle monete d'argento, che si chiamano grossi. Ecco adunque come si dee sapere che la dramma ateniese si chiama da i nostri grosso.
Esempio: Giacomin. Nobilt. Lett. 44: Un dono di cento dramme semplicemente è maggior dono, che il dono di dieci; ma ad uno estremamente mendico è maggior dono questo di dieci, che quello di cento a chi non patisce bisogno.
Esempio: Segner. Pred. 731: Quella donna evangelica, la quale avea tra le masserizie di casa smarrita a sorte una dramma, trovata che dipoi l'ebbe, ne fe' tal festa, che ec.
Esempio: E Segner. Pred. appr.: Che se costei per una semplice dramma tanto gioì, cioè per una ignobil moneta di pochi soldi, che avrebbe fatto se, ec.?
Definiz: § VI. Dramma, o Una dramma, posto avverbialmente, vale Per, o In, una minima parte, Un menomo che, Minimamente. ‒
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 19: Al qual fanciul fu vista una gran fiamma Sopra la testa, sendo nella cuna: Arder pareva, e nollo offese dramma.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 22, 63 t.: E se tu avessi ragione in niente, infino a ora siamo contenti farne ciò che dicono e' capitoli della pace, e che vuole ragione; imperò che di quella noi non vogliamo mancare solo una dramma.
Esempio: Alf. Trag. 1, 70: Folle Chi 'l duolo in lui, chi la pietà credesse; O che in quel cor, per indugiar di tempo, L'ira profonda scemasse mai dramma.
Definiz: § VII. A dramma a dramma, posto avverbialmente, vale A parte a parte, Parte per parte, ovvero A poco a poco, Adagio adagio, A mano a mano. ‒
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 45: Amor il cuor d'Anfilizia più infiamma, Come fiamma più il vento inalza sue; Ella si strugge drentro a dramma a dramma.
Esempio: Machiav. Rim. 373: L'animo mio tutto s'infiamma, Or di speranza or di timor si incarca, Tanto che si consuma a dramma a dramma.
Esempio: Mart. L. Op. 172: E tra sè stesso, Lasso, pur pensa che far deggia.... E la mente veloce a dramma a dramma Divide in una ed ora in altra parte.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 291: Quante matrone.... Si sentivan cangiare a dramma a dramma, Fin ch'eran tutte in amorosa fiamma?
Esempio: Tass. Rim. 1, 66: Crudel, d'uom che si strugge a dramma a dramma Perchè mille sospiri avere a sdegno?
Esempio: E Tass. Rim. 4, 1, 53: E puote a dramma a dramma Scaldare il gelo e 'ntepidir la fiamma.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 13: Come in legno verde a dramma a dramma Entra il foco, ed in fin l'umore annulla, Onde improvviso e subito s'infiamma; Così ec.
Definiz: § VIII. Esser presso a una dramma per fare una cosa, trovasi per Esser sul punto di farla, Star per farla; oggi comunemente Essere a un dito, o a un pelo, di far checchessia. ‒
Esempio: Sacch. Nov. 1, 292: Io avea perduto a giuoco ciò ch'io avea, e fui presso a una dramma per uccidermi.