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AERE.
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» AERE.
AERE.
Definiz: Sost. masc., e talora anche femm. Aria. Voce oggigiorno adoperata più comunemente nel verso.
Dal lat. aer, gr. ἀήρ. −
Esempio: Dant. Purg. 5: Ben sai come nell'aere si raccoglie Quell'umido vapor che in acqua riede, Tosto che sale dove il freddo il coglie.
Esempio: E Dant. Conv. 134: Afferma chi ha gli occhi chiusi, l'aere essere luminosa per un poco di splendore, o come raggio, che passa ec.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 14: La città,.... la quale è aperta dall'oriente e posta in opposito, è sana e di buon aere.
Esempio: Petr. Rim. 54: L'aere gravato, e l'importuna nebbia, Compressa intorno da rabbiosi venti, Tosto conven che si converta in pioggia.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 71: Conciò fosse cosa che l'aere tutto paresse, dal puzzo de' morti corpi e delle infermità e delle medicine, compreso e puzzolente.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 3: Treman le spazïose atre caverne, E l'aer cieco a quel romor rimbomba.
Esempio: Adr. M. Lez. II, 4, 79: Aere diverso, e diverso cielo e positura, infondono diverse volontà e pensieri.
Esempio: Marchett. Lucrez. 204: Altre [immagini] si creano ancora Per lor medesme in questo ciel, che detto Aere è da noi.
Definiz: § I. E per qualunque Fluido aeriforme. −
Esempio: Mont. Poes. 1, 20: L'igneo terribil aere, Che dentro il suol profondo Pasce i tremuoti, e i cardini Fa vacillar del mondo, Reso innocente or vedilo ec.
Definiz: § II. Aere, per Aspetto, Sembianza. −
Esempio: Real. Franc. 328: Io ti ho amata come mia figliuola, perchè tu tendi un poco all'aere della mia disavventurata figliuola.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 4, 35: Tisbe avea sì dolce aere e tal beltade, Tal virtù, tal valor, tal gentilezza, Che le donne, che allora eran più rade, Passò ec.
Esempio: E Anguill. Ovid. Metam. 4, 256: Il nobil viso suo leggiadro e vago, Ebbe da' padri un aer sì felice, Che in lui scorgeasi l'una e l'altra imago Del genitore e della genitrice.
Definiz: § III. Trovasi anche per Disposizione d'animo, Indole, Natura; usato comunemente coll'aggiunto di buono buon'aere, aere gentile e simili. −
Esempio: Senec. Pist. 346: Acciocchè la gente non abbia paura di te, convienti essere nel mezzano stato di fortuna; e a ciò ti sarà utile la tua buon'aere, e che le genti sappiano che tu sie tale, che ti possano crucciare senza pericolo.
Esempio: E Senec. Pist. 384: Se la persona amata da noi ci si mostra con buono viso, noi ci accendiamo della sua buon'aere e piacevolezza; e s'ella ci spregia, noi ci accendiamo del suo orgoglio.
Esempio: Liv. Dec. 1, 81: La malvagia fu maritata ad Arunte; e la minore, ch'era tanto umile e di buono aere, era moglie di Lucio.
Esempio: E Liv. Dec. 1, 158: Servilio, che era di migliore aere, credeva che fosse il meglio.... a piegare gli animi del popolo, che a rompergli.
Definiz: § IV. Di buon aere, posto avverbialm. Bonariamente, Benignamente, Piacevolmente, Con lieto viso. −
Esempio: Liv. Dec. 1, 103: Lucrezia lo ricevette [Tarquinio] di buono aere, sì come parente, e come quella che a nullo male pensava.
Esempio: E Liv. Dec. 1, 344: Quinzio di buon aere, cortesemente rispondea al suo compagno, il quale verso lui s'umiliava.
Definiz: § V. Dicesi pure avverbialm. All'aer chiaro, per Di giorno; All'aer fosco, bruno e simili, per Di notte o Di sera: ma son modi poetici. −
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 38: Ove ebbe spesso, all'aer chiaro e al fosco, I ladroni or innanzi, or alle spalle.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 18: Molti d'essi, piagati e molti spenti, Son da cieche ferite all'aer bruno.