Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GABBIA.
Apri Voce completa

pag.3


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
GABBIA.
Definiz: Sost. femm. Arnese, Ordigno, di forme varie e di più grandezze, composto di regoletti di legno detti staggi, e di cannucce, vimini, o fili di ferro, più o meno distanti gli uni dagli altri, detti gretole, per rinchiudervi uccelli vivi.
Dal lat. cavea. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 521: Intorno a quella [fossatella] si ficcano rami d'arbori, alli quali s'appiccano gabbie, nelle quali sieno molti diversi uccelli spartiti, che cantino.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 18: Gli venne vaghezza (al marchese Aldobrandino).... di avere qualche nuovo uccello in gabbia.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 19: Basso, io vorrei qualche uccello per tenere in gabbia, che cantasse bene.
Esempio: Ar. Sat. 1, 180: Mal può durare il rosignuolo in gabbia; Più vi sta il cardellino, e più il fanello; La rondine in un dì vi muor di rabbia.
Esempio: Grazz. Rim. V. 202: Donne, come vedete, di far gabbie Belle, benfatte, e buone, Siam noi maestri ad ogni paragone.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 203: Or, per che voi 'ntendiate, sappiàn fare Gabbie a tutti gli uccelli: Da tordi e da stornelli Son queste.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 98: In Toscana.... tutto il panico che si raccoglie, si destina per cibo dei polli, e di altri volatili che si alimentano nelle gabbie.
Esempio: Panant. Civett. 15: Pei passi angusti d'una macchia folta Io me ne gía, coi tre panioni fuora, Con la civetta sulla gabbia sciolta.
Esempio: E Panant. Paret. 41: Desidero ogni gabbia e larga e bassa.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 20: Tutto il popolo era sulla piazza a vedere il Basso nella gabbia.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 76: Io giudico essere al proposito chiamarne alcuna di quelle che con viva voce posson rispondere e garrire a quegli che si fan rubegli da questa mia openione,... acciocchè e' non possano uscire di questa gabbia per così fatto pertugio.
Definiz: § III. E per estensione, vale Ordigno, Arnese, fatto a mo' di gabbia, per prendere animali vivi, come uccelli, e anche pesci. Trovasi spesso con qualche aggiunto, come ritroso gabbia ritrosa, scaricatoio gabbia scaricatoia, e simili. –
Esempio: Cant. Carn. 96: Ma chi vuol gabbie ritrose Per pigliar gli uccelli all'esca, ec.
Esempio: Grazz. Rim. V. 203: Queste, per ingannare Gli uccei, son vantaggiate Gabbie ritrose, ed oggi molto usate.
Esempio: Olin. Uccell. 16: Pigliasi anco [il pettirosso] con la gabbia tonda, entrovi un pettirosso, e le paniuzze attorno.
Esempio: E Olin. Uccell. 28: Pigliansi [le cincinpotole] o col trabocchetto, o gabbia scaricatoia che vogliamo dire.
Esempio: E Olin. Uccell. 41: Pigliasi [la verla] o con gli archetti, o gabbia scarcatoia, o al paretaio, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 5: Gran bigonce di pania in spalla ha quello, E poi gabbie quegli altri, Di cui gran parte mi paion ritrose.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 3, 8: Ond'io, pescando Prima colla bilancia, non diei 'n nulla: La trappola provai, provai più gabbie, ec.
Definiz: § IV. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 53: Ira comprende l'òmo, e fal ferire;... Certo dico: per verso L'òm che v'incappa sta in retrosa gabbia.
Esempio: Ben. B. Rim. 12: Ell'ha (la Tina) per fistio (fischio) il suo cantar celeste; Per ischiamazzo, il suo parlar modesto;... Per gabbia poi ritrosa, il suo bel seno, Dove sol uno, e più non sarà preso.
Esempio: Soldan. Sat. 50: Gode dell'aria aperta, e le ritrose Gabbie della città schiva e disdegna.
Definiz: § V. Pure per estensione, dicesi Qualsivoglia ampio arnese od ordigno fatto d'ingraticolati di legno o di ferro, ed altresì una Specie di casotto, o anche di armadino, munito d'inferriata, o di rete di fil di ferro, per tenervi rinchiuse altre specie di animali, e anche fiere. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 477: Se dugento [galline] nudrir ne vorrai, luogo chiuso è da avere, nel quale due gabbie per loro abituro congiunte sieno.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 478: La notte [i piccoli polli] si rinchiudano nelle gabbie, ottimamente da ogni parte armate e tessute.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 156: E stando egli con molto popolo a vedere, fu cavato l'orso affamato della gabbia, e incitato contro il vescovo.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 54: E per lo peggio che io potrò fare a questo bertuccione, io il farò mettere in una gabbia presso dove dipignerai.
Esempio: E Sacch. Nov. appr.: E fatto una gabbia alla grossa, e messavi la bertuccia, fu tutt'uno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 14: Come se dentro a ben rinchiusa gabbia D'antiqua leonessa usata in guerra,... Talvolta il tauro indomito si serra, ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 55: Il bertuccione, per gastigo e penitenza del commesso errore, fu serrato in una gran gabbia di legno, e tenuto dove Buonamico lavorava, insino a che fu quell'opera interamente finita: nella quale gabbia non si potrebbe niuno immaginar i giuochi che quella bestiaccia faceva.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 7: E 'n quella gabbia, Che quella tendarola tien coperta, Un mostro vivo v'è.
Definiz: § VI. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 173: In così tenebrosa e stretta gabbia Rinchiusi fummo; ove le penne usate Mutai per tempo, e le mie prime labbia.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 267: Or dentro ad una gabbia Fere selvagge, e mansuete gregge S'annidan.
Definiz: § VII. Per similit., dicesi di Qualsivoglia luogo chiuso, dal quale alcuno non possa uscire; e nel linguaggio familiare prendesi anche per Carcere, Prigione, per lo più nelle locuzioni Essere in gabbia, Mettere in gabbia, Rinchiudere, e simili, in gabbia, Uscire di gabbia, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 71: Ma perchè il tuo Ruggiero a te sol abbia.... ad obbligarsi, Che tratto sia de l'incantata gabbia, T'insegnerò il rimedio che de' usarsi.
Esempio: E Petr. Rim. 12, 12: E così stanno, Che non si san partir di quella gabbia: E vi son molti a questo inganno presi, Stati le settimane intiere e i mesi.
Esempio: Bern. Orl. 33, 45: Un'altra volta in gabbia esser gli pare, E dell'impresa quasi che si pente.
Esempio: Fag. Comm. 3, 258: Orsù, il negozio è breve breve: tu hai la scritta, io te lo farò mettere in gabbia innanzi sera. Vieni alla Potesteria, e non dubitare.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 166: Sta in camera rinchiusa come in gabbia, Distesa tutto dì sul canapè.
Esempio: Capp. Econ. 408: E certe istituzioni tra le altre, riescono efficacissime in quest'opera di spegnere, di porre in dimenticanza, di chiudere l'uomo quasi in una gabbia, ec.
Definiz: § VIII. In senso speciale, si disse Quell'ordigno con graticole grosse di ferro, per lo più posto in alto di qualche torre o altro luogo eminente, nel quale rinchiudevasi il reo, segnatamente se sacerdote, affinchè vi morisse, o anche soltanto per esservi tenuto in berlina. Onde Da gabbia, usato a modo di aggiunto, si disse per Degno di esser rinchiuso nella gabbia. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 111: E lui (re Enzo) misono in una gabbia di ferro, e in quella finì sua vita.
Esempio: Vill. G. 148: E lui misono in carcere in una gabbia di ferro.
Esempio: Cronichett. Incert. 216: Un prete di San Lorenzo, che tenea con loro, fu messo nella gabbia, poi si fuggì.
Esempio: Bern. Orl. 7, 72: Rispose Astolfo: Sì, prete da gabbia.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 172: E mordendosi, disse infra sè: va' pur là, pretaccio da gabbia; se io non te ne fo pentire, che mi venga una cassale che mi ammazzi.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 964: Fu tra' colpevoli ritrovato un prete, il quale per riverenza della religione fu messo in gabbia.
Definiz: § IX. Gabbia, è anche Quella specie di piccolo canestro intessuto di giunchi o di altra simile materia, che si adatta al muso dei bovi o vacche mentre lavorano, perchè non danneggino le piante alle quali passan vicino, o non si fermino a mangiare. E altresì dicesi Quella specie di sacchetta fatta di corda o d'altro, e a maglia, che si mette al muso dei muli, cavalli e simili bestie da soma o da tiro, sia per tenervi il fieno che debbon mangiare, sia perchè talora non pasturino dove potrebbero far danno. –
Esempio: Domen. Plin. 585: Se si ara fra le viti e gli alberi, metti loro (a' buoi) le gabbie, perchè essi non rodano le tenere messe.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 302: Così chi dirà gabbia, oltre all'uso ordinario degli uccelli, uno di piano intenderà quella come museruola che si mette al muso de' buoi, quando arano in certi tempi dell'anno.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 107: Conviene aver preparate delle corde di sparto, delle gabbie di muli guaste, ec.
Esempio: Legg. Sal. 14: Le bestie da soma... debbano tenere le gabbie per tutto 'l tempo che staranno nelle medesime tagliate.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 200: Resiste molto [il giunco marino] all'umido, e se ne fanno le gomene, i canapi da pozzi,... le gabbie o musoliere da muli, le stoie, ec.
Esempio: E Targ. Viagg. 4, 326: Se ne fanno (di sparto) busche da olio, gabbie da bestie, funi grosse ritorte, ec.
Definiz: § X. Dicesi pure Un arnese quadrilungo e più o meno alto, fatto di regoli, o di stecche, a una certa distanza fra loro, il quale si adatta a cesta, baroccio e simili, per uso di porvi dentro e trasportare da luogo a luogo cosi certi animali, e più che altro vitellini o maiali, come certe cose, e più specialmente stoviglie, fiaschi e simili. E pure dicesi Gabbia a Qualsivoglia recipiente, i cui fondi e i cui lati siano fatti di stecche o di pezzi, d'asse, per uso di trasportare mobili, libri, quadri, e simili, o di trarre in alto checchessia.
Definiz: § XI. Chiamasi anche per similit. Quella cinta di pertiche, di, canne, e simili, che si fa per rinchiudere le giovani piante, e difenderle dai danni di animali, come pecore, capre, bovi, e simili. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 153: Ancora si fanno gabbie dintorno [la vite novella], acciocchè resista all'empito desideroso delle capre.
Definiz: § XII. Gabbia chiamasi pure Quello strumento fatto di corda d'erba intrecciata a maglie, a guisa di rete, di forma rotonda, con una bocca di sotto e una di sopra, nel quale si mettono olive infrante o altre materie oleose, a fine di stringerle; dicesi anche Busca o Buscola. E altresì chiamasi Uno strumento cilindrico, fatto di piccole stecche di ferro o di legno, o di lamina bucherellata, o di una rete metallica, aperto dall'un capo e dall'altro per uso parimente di stringere le vinacce, le olive infrante ed altre materie oleose. –
Esempio: Pallad. Agric. 287: Non si vuole schiacciare e' noccioli colla macina, ma sola, e levemente, la carne, e in gabbie di salce spremere.
Esempio: Sacch. Rim. M. 139: I' so ch'avete il capo nel fattoio Tra macine, tra gabbie, e tra braghieri.
Esempio: Med. L. Cant. carn. 1, 20: Adopransi a far l'olio i romaiuoli, E pezza, gabbia, stanga, e bigonciuoli.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 20: Pigliano i fagiuoli romani, e netti dal lor guscio, gli macinano diligentemente, e metton quella loro farina nelle gabbie, e nello strettoio la stringono.... Questo olio è buono al lattime, ec.
Esempio: Domen. Plin. 453: I vasi s'hanno spesso a nettare, e a nettare le gabbie con la spugna.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 302: Chi dirà gabbia.... nella Val di Pesa intenderiano quelli strumenti dove si mettono l'ulive già infrante per cavarne l'olio con lo strettoio.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 56: Tagliansi le cannemele in pezzi minuti, lunghi un dito, e spremuto il liquore che v'è dentro, cacciandole in gabbie forti sotto il torchio, che, ec.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 4, 219: Esempio della virtù e possanza degli urti ne abbiamo in quelle viti, colle quali si soppressano le rasce, o si stringono le gabbie dell'ulive per trarne l'olio.
Esempio: Trinc. Agric. 339: Cerchiandoli (i vasi di legno per agrumi) stabilmente di ferro, e mastiettandoli in modo che quando si vogliono ogni quattro anni mutare, si aprano con tutta facilità, come si fa alle gabbie, in cui si stringe il vino.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 331: Il pastone dell'ulive macinate si mette nelle gabbie che chiamano busche, e si preme nello strettoio.
Esempio: E Targ. Viagg. 3, 200: Se ne fanno (col giunco marino) le gomene, i canapi da pozzi, le gabbie o busche da olio, ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 346: Quindi se ne empiono le gabbie strabocchevolmente in maniera, che ogni gabbia nel centro formerà l'altezza di due terzi, ed anche di tre quarti di braccio.... Così in numero di 7, 8, fino a 9 gabbie al più, si pongono sotto lo strettoio.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 254: Le gabbie [ripiene di olive macinate] si chiudono, e si serrano forte coi canapetti, si pongono così sotto lo strettoio, ec.
Definiz: § XIII. Trovasi usato a significare un Arnese fatto a guisa di gabbia, per contenere e mantenere uniti i pezzi di una forma, e simili. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 326: Legate la forma bene di filo di ferro attorno, e anco l'armarete di una gabbia di cerchj, ec.
Definiz: § XIV. Term. di Nautica. Chiamavasi gabbia Una specie di gerla che gli antichi bastimenti portavano alla cima dell'albero, capace di contenere quattro o sei marinari, a fine di far la scoperta, e anche di combattere vantaggiosamente dall'alto. E oggi chiamasi cosi Quella piattaforma balaustrata, che i bastimenti quadri hanno presso la cima degli alberi maggiori per sostegno dei minori. –
Esempio: Vill. M. 5, 185: E nella vetta di ciascuna antenna mise una gabbia.
Esempio: Stor. Nerbon. M. 128: Avia questa nave da poppa e da prua una forte bertesca, e in su l'albero avia una gabbia per difesa, dove istavono dieci difenditori.
Esempio: Bocc. Fiamm. 58: Non altrimenti che i marinari, sopra la gabbia del lor legno saliti, speculano se scoglio o terra vicina scorgono.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 28: Il vento.... con tempesta rea Sollevò il mar intorno, e con tal rabbia, Che gli mandò a bagnar sino alla gabbia.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 79: Nè pone guardie, nè veletta in gabbia, Che di ciò che si scuopre avvisar abbia.
Esempio: Bern. Orl. 63, 60: Che con tanto fracasso in mar ne viene, Che l'onda fe' saltar sopra la gabbia.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 436: Perciò sopravanzando gli alberi delle navi di gran lunga l'altezza delle mura, gli assalitori, traendo di sopra dalle gabbie gran quantità d'arme da lanciare contra' difenditori delle mura,... gli sforzarono abbandonare il luogo.
Esempio: Bald. Vers. 9: Aggiano alto la gabbia, onde il sereno Del ciel mirando, il vigilante servo Sorger veggia e cader le stelle ardenti.
Esempio: Bart. V. Giapp. 3, 104: La misera nave traboccò tutta su un lato, e stravolta, come quando si dà carena, anzi fino a pescare la gabbia, e star gli uomini in piè sul fianco.
Esempio: Magal. Lett. 26: Trovandosi vicino alle Barbade, vedde venir questa bestia (cioè un uccello indiano) per aria, e tutta affannata posarsi su la gabbia.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 42: Vedesi allora [il legno] privo de' suoi vaghi ornamenti, col fianco sdrucito, colle vele squarciate, e colle gabbie abbattute, starsi abbandonato nel porto.
Definiz: § XV. E chiamasi pure così Quella vela quadra che si porta al di sopra della maestra. E Gabbie sono dette Tutte e tre le vele in forma di trapezio che nelle navi a tre alberi si spiegano immediatamente sopra la piattaforma su di ognuno di essi. –
Esempio: Magal. Relaz. 82: Patirebbe un albero di nave carico del doppio peso della gabbia e dell'albero di essa, s'ei non avesse l'appoggio de' cordami che lo sostengono.
Definiz: § XVI. Albero di gabbia o della gabbia, chiamasi nei bastimenti a vela Ciascuno degli alberi sovrapposti ai tre maggiori, e destinati a reggere le vele dette gabbie. –
Esempio: Carlett. Viagg. 1, 140: In tal pericolo stemmo tredici giorni, senza mostrare la vela al vento, e cogli alberi della gabbia e coll'antenne calate al basso.
Definiz: § XVII. Nave di gabbia o da gabbia, vale Nave grossa, e perciò fornita di gabbia. –
Esempio: Pitt. B. Cron. 35: E nota, che in quello porto vidi XII centinaia di navi, che le 600 erano navi di gabbia (male la stampa, gabia).
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 28: Miracol fu veder le fronde sparte Produr faste, galee, navi da gabbia.
Definiz: § XVIII. Term. di Fortificazione. Si usò a significare Un'opera tumultuaria di legno o di terra, che si alzava sulla punta dell'angolo sporgente degli antichi baluardi, fuori del ricinto, per vegliare da essa le mosse del nemico nel fosso, e difendere a un bisogno il piede della muraglia colla moschetteria. –
Esempio: Montecucc. Op. 1, 192: Si fa una banchetta intorno alle mura vecchie con gabbie di legno per di fuori, che servono di fianchi.
Definiz: § XIX. Si disse pure un Arnese da farvi viaggiare specialmente gentildonne, il quale era portato da cavalli; Specie di lettiga. Si chiamò anche Carriera. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 412: Fae alla Reina grande onore, e falla assettare in una gabbia cavalleresca, tutta dipinta e storiata, la quale portavano quattro ricchi e grossi palafreni.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 34: E s'alcun cavaliere O balio è diputato a lei portare, O poi raddurre a corte, e tal fiata A metterla a cavallo, E tal fiata in gabbia over cariera; Stia a lui in braccio onesta, ec.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 48: Prese Gioietta per sua sposa; e, ordinate balie e balj a lei condurre, e una gabbia in su cavalli,... menò al suo paese la Gioietta. (In questi due esempj la stampa ha gabia.)
Definiz: § XX. Gabbia di matti, di pazzi, di armeggioni, e simili, vale Accolta, Unione, di matti, pazzi, armeggioni, e simili; e dicesi di più persone fra loro congiunte o attinenti comecchessia, di cervello strano, e di bizzarro o anche non onesto operare. –
Esempio: Monet. Poes. 152: Ma per i suoi costumi e sciocchi fatti, Meglio dir lo potrei (il mondo) gabbia di matti.
Esempio: Giust. Vers. 23: Oh mondo, mondo! oh gabbia d'armeggioni, Di grulli, ec.
Definiz: § XXI. Avere chicchessia in gabbia, vale figuratam. Averlo in suo potere, in sua propria balía. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 52: Io dubito che, poi che m'avrà in gabbia, E fatto avrà di me tutti li strazii, Nè Bireno per questo a lasciare abbia, Sì ch'esser per me sciolto mi ringrazii.