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Dizion. 5° Ed. .
MUSCHIO, e anche MUSCO; e, con forma popolare, MUSTIO
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MUSCHIO, e anche MUSCO; e, con forma popolare, MUSTIO. Definiz: | Sost. masc. Materia odorifera, racchiusa dentro una vessica o borsa tra l'ombelico e le parti genitali del maschio di un animale de' paesi orientali, detto Moscado e dagli Zoologi Moschus moschiferus. |
Dal lat. muscus, che nei bassi tempi trovasi usato, forse per influsso orientale, per Materia odorosa. – Esempio: | Benciv. Mes. 112 t.: Ultimo vi si mescola il musco, trito e distemperato con acqua rosata. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 33, 105: Il muschio, ch'a noi vien, quindi (dall'Etiopia) si parte; Quindi vien l'ambra ec. |
Esempio: | Legg. Band. C. 4, 403: Nè portar muschi, profummi, ed ambra, le quali cose sopra nominate non si possino per alcuno usare, ma sieno indifferentemente vietate, come si è detto. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 136: Vorrei parecchi di questi panellini che vi mando per esemplo, e che sapessino un po' di musco, e fussino dilicati come questi. |
Esempio: | Serdon. Stor. Ind. volg. 218: Abbondano e d'altri odori, e principalmente del muschio (del quale non trovo menzione alcuna appresso gli scrittori nè latini nè greci), tratto d'alcune fiere, che hanno effigie di golpe, ammazzate a furia di bastonate, dipoi putrefatte. | Esempio: | Carlett. Viagg. 2, 108: Non è altrimenti vero che il muschio si faccia nella maniera che molti hanno scritto; anzi io ne portava una pelle intera di tutto l'animale a Vostra Altezza Serenissima, colla sua vescica piena, perchè ell'avesse il comodo e soddisfazione di vedere co' suoi occhi, che ella non è altro che l'ombellico di esso animale, che gli esce in fuori sotto il corpo pieno di quella materia odorifera. | Esempio: | Bald. Vers. 66: Anco il muschio indi vien, di cui non porge Più grato odor, fra tanti onde è ferace, Del tepido Orïente il ricco suolo. | Esempio: | Ricett. fior. 87: Il musco [si pesta] con l'acqua rosa, acciocchè non esalino le parti odorifere. | Esempio: | Ricett. fior. M. 45: Il muschio credesi che sia un escremento d'un animale detto gazzella, che lo produce in un certo tempo dell'anno intorno al bellico come in una postema. | Esempio: | Galil. Op. Cart. Div. XIII, 407: I cedrati mandatimi da Vostra Signoria accomoderò conforme al suo gusto molto volentieri: e per farne l'agro e i morselletti penso che vi bisogneranno dua libre di zucchero e, caso che gli sia di gusto, un poco di musco buono. | Esempio: | Red. Lett. 1, 109: In oggi è cosa notissima che la gazzella è un animale differentissimo da quello dal quale si cava il muschio, come si può chiaramente vedere, già che in Firenze si trovano molte gazzelle, che sono animali di lunghe corna, e non producono il muschio. | Esempio: | Menz. Sat. 2: Dategli almeno voi qualche profumo, Che vinca l'ambra, il muschio, e 'l belzuino. |
Esempio: | Magal. Lett. scient. 97: Che cosa è il moscado delle frutte? Odore di mustio. Il muschio nasce dalla corruzione del sangue d'un animale, accolto in una postema fatta ad arte. | Esempio: | E Magal. Lett. scient. 107: E il mustio e lo zibetto e i gigli e i tuberosi e i caracolli e tant'altri odoroni. |
Esempio: | Parin. Poes. 18: Quale il sapon del redivivo muschio Olezzante all'intorno, e qual ti porge Il macinato di quell'arbor frutto, Che ec. |
Definiz: | § I. Di muschio, a modo d'aggiunto, si usò, figuratam. e scherzevolmente, e in senso ironico, per In alto grado, Solenne, o simili, detto di cosa; e detto di persona, Bravo, A modo, o simili. – | Esempio: | Dat. Lett. 21: Mi trovo addosso tutti i mali di san Lazzero.... Dolore di testa, incordature, tossa, gotta in sei o sette lati, e per ultimo una sciatichina di muschio, lasciatasi rivedere a colmare lo staio di questi cancheri pesti. | Esempio: | Red. Lett. 2, 147: Alla predica non ci volea stare; e dall'altra parte dubitava che, andandosene, il buon predicatore non facesse ancora a lui una romanzina di muschio. | Esempio: | Bellin. Disc. Anat. 1, 112: Luciano, quell'omaccin di muschio che voi sapete,... viaggiò una volta col suo cervello veramente lunatico fin nella luna. |
Definiz: | § II. Cambiar muschio a zaffetica, si usò proverbialm. per Cambiare il buono col cattivo, col tristo. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 175: Io dirò pur una cosa da giovani. E' sarebbe un cambiar muschio a zaffetica; E non potendo aver la fresca, io voglio Anco lasciar la carne secca. |
Definiz: | § III. Puzzare ad uno il muschio, proverbialm., vale Disprezzare, o Dispiacergli, per grande alterigia, anche le cose migliori. – |
Esempio: | Cecch. Donz. 2, 4: Eccoti, adesso questo Spagnuol che gli solea puzzar il musco, Cotto sì di costei, prega di fare Quello, di che pregato, in altro tempo, Non si sare' degnato udirne un motto. |
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